CAPITALIA: ACQUISTO 2 PER CENTO BANCAINTESA,OPERAZIONE UTILE A SALVAGUARDARE TRASPARENZA

in Comunicati stampa
CAPITALIA: ACQUISTO 2 PER CENTO BANCAINTESA,OPERAZIONE UTILE A SALVAGUARDARE TRASPARENZA DEI MERCATI E DIRITTI DEI RISPARMIATORI. FORSE EVITATA IN EXTREMIS, L’ ENNESIMA SCOTTATURA AL “PARCO BUOI”. L’acquisto da parte del 2 per cento delle azioni di banca Intesa da parte di Capitalia,è stata una operazione utile a presidio della trasparenza dei mercati e dei diritti dei piccoli risparmiatori, sempre indotti,dai rumors di borsa, ad effettuare acquisti a piene mani sulla scia dei rialzi,quasi sempre destinati a scottarsi,quando i termini e di contorni delle operazioni borsistiche,restano oscuri come le intenzioni non apertamente dichiarate di Banca Intesa. Ha fatto bene il management di Capitali a convocare un consiglio d’urgenza, per valutare la situazione di incertezza e di speculazione sul proprio titolo in termini tutt’altro che amichevoli espressa da Intesa,. Anche ai sensi dell’articolo 121 del Testo unico bancario sulle partecipazioni reciproche,che con tale operazione blocca (congelando i diritti di voto) eventuali futuri acquisti di azioni Capitalia da parte di Banca Intesa. Le banche italiane hanno certamente bisogno di rafforzarsi per evitare che vengano colonizzate, come è accaduta alla BNL,da banche estere come BNP Paribas,trasparenti e con offerta di servizi bancari economici in patria,saccheggiatrici e care in Italia,ma tali operazioni non possono avvenire sotto banco ed al riparo da logiche di necessaria trasparenza,peggio senza destare quei sospetti,che gravano su Banca Intesa, di prestarsi ad essere cavalli di Troia per banche francesi partecipate. Con questa abile contromossa, il giovane amministratore Arpe,ha certamente costretto ad uscire allo scoperto le reali intenzioni di Banca Intesa,se voleva giocare per se stessa conquistando Capitalia,oppure per conto terzi (credit Agricole) in maniera ostile,o in maniera amichevole. Il Governo che verrà, dovrà porre dei paletti ben precisi all’enorme potere delle banche, eliminando quell’art. 118 del Testo Unico Bancario che offre la licenza di modificare arbitrariamente le condizioni contrattate in precedenza e di “rapinare” i correntisti con un semplice avviso in Gazzetta, norma capestro alla quale una delle banche più dinamiche e meglio amministrate come Unicredit,ha rinunciato. Solo con una maggior rafforzamento dei diritti dei consumatori,si riuscirà a dissuadere le banche estere,da venire in Italia,non spinte da esigenze di mercato, ma perché è l’unico Paese di Bengodi, per gli elevatissimi costi dei servizi bancari più alti del mondo e per la quasi totale assenza di tutele. Il Presidente Elio Lannutti Roma,11.3.2006

12/03/2006

Documento n.5799

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