BUFALE ESTIVE: “IL PATTO DELLA PIZZA E’ UNA REALTA’” DICE BILLE’
BUFALE ESTIVE: “IL PATTO DELLA PIZZA E’ UNA REALTA’” DICE BILLE’- ? NO, E’ UNA VERA E PROPRIA TRUFFA MEDIATICA,CONFEZIONATA AD ARTE E RIFILATA AI CONSUMATORI ! STIA ATTENTO IL CIRCO MEDIATICO A DIFFONDERE SENZA CRITICITA’ LE PATACCHE DI BILLE’,VERI E PROPRI BIDONI, AI CONSUMATORI ! ALLA DATA DELL’8 LUGLIO,SOLO 174 PIZZERIE SU 22.000 (0,79 PER CENTO) AVEVANO ADERITO AL “PATTO DELLA BUFALA” DI BILLE’,CON BEN 7 REGIONI,TRA LE QUALI LA NATIA SICILIA,PUGLIA,CALABRIA, CHE NON AVEVANO DATO ALCUNA DESIONE. I commercianti hanno potuto allegramente aumentare e spesso raddoppiare i prezzi su beni di consumo primari,come gli alimentari,il “patto della pizza” a 7,5 euro (pizza,bevanda e caffè) lanciato nel salotto di Bruno Vespa dal giulivo presidente Billè e raccolta dal presidente dei pizzaioli FIPE, è la prova provata,la dimostrazione più tangibile dell’assioma 1.000 lire 1 euro: se una pizza margherita,una bevanda ed un caffè costavano 4 anni fa 7.500 lire,portando il prezzo a 7,5 euro si spaccia come favore il raddoppio dei prezzi. Per difendersi dalle accuse di evidente speculazione effettuata negli ultimi 4 anni con il pretesto dell’euro (molti prodotti alimentari tra i quali le pizze,sono stati raddoppiati,sostituendo 1 euro con le vecchie 1.000 lire) il presidente di Confcommercio Segio Billè, ha lanciato il cosiddetto “patto della pizza”: una pizza,una bibita ed un a caffè a 7,50 euro (se costavano 7.500 lire,meno di 4 anni fa, non si tratta di alcun regalo !). Il “patto per la pizza” è una realtà, affermava in un comunicato ufficiale Confcommercio il 5 luglio 2005: “ Una pizza, una bibita e un caffè a 7,50 euro. E’ il prezzo adottato da circa 200 pizzerie italiane aderenti alla Federazione italiana pubblici esercizi. La decisione, resa nota nell’ambito dell’Assemblea della Fipe a Saint Vincent, accoglie la proposta fatta da Sergio Billè all’inizio dello scorso giugno alla trasmissione televisiva “Porta a Porta”. In quell’occasione il presidente di Fipe-Confcommercio annunciò infatti di voler arrivare ad un prezzo bloccato per la pizza.Le pizzerie che hanno aderito all’iniziativa sono diffuse in tutta Italia: da Verbania, in Piemonte, a Matera in Basilicata….. “. Subito dopo l’annuncio,perfino i TG (che dovrebbero essere più prudenti) hanno fatto gara per diffondere il verbo “billeniano”,mera propaganda con aperture perfino nei titoli sul grande avvenimento: una cena a 7 euro: si titolava ! Peccato che si trattava di una bufala,una grande truffa mediatica che dovrebbe meritare l’attenzione anche dell’Ordine dei giornalisti per l’assoluta inconsistenza ! Scavando nell’informazione,come Adusbef e Federconsumatori sono aduse a fare: “Sotto la notizia, niente” ! parafrasando un buon libro di Claudio Fracassi. Infatti se le pizzerie aderenti alla Fipe sono 15.000 su un totale di 22.000, al famoso “patto della pizza” (non porta molta fortuna agli italiani,quelli sottoscritti nel salotto di Vespa !),avevano aderito 174 esercizi (51 in Campania; 28 in Piemonte; nessuno,cioè 0 in Sicilia; Calabria;Puglia; Molise; Trentino,Umbria e Marche),lo 0,79 % -per la precisione- del totale ! All’8 luglio 2005,dal sito www.ilpattodellapizza.it ,avevano aderito: (V.D’AOSTA – 2; PIEMONTE – 28; LIGURIA – 3; LOMBARDIA –11;TRENTINO – 0; VENETO – 26; FRIULI – 1;EMILIA ROMAGNA – 10; TOSCANA – 1; MARCHE – 0; UMBRIA – 0; LAZIO – 10; ABRUZZO – 18; MOLISE – 0; CAMPANIA 51; PUGLIA – 0; BASILICATA – 7; CALABRIA – 0; SICILIA – 0; SARDEGNA – 6). Se si aggiunge a questa bufala estiva che la “famosa cena a 7,5 euro” sarebbe assicurata 1 volta a settimana (senza specificare in quale giorno),la mistificazione mediatica,alla quale i mass media hanno fatto da grancassa, magnificando la magnanimità dei “poveri commercianti” e del suo presidente,raggiunge l’apice dell’imbroglio pubblico,configurando un vero e proprio abuso della credulità popolare ! L’informazione,soprattutto quella pubblica, ha un ruolo importante non solo nella formazione delle coscienze,ma anche nella formazione dei prezzi: sarà data la stessa enfasi alle doverose precisazioni dei consumatori,che hanno elevato giuste proteste ai telefoni delle associazioni, perché non trovano riscontro reale (a meno che non prenotano un volo charter trasferendosi dalla Sicilia alla Campania !) alla notizia propagandistica,allegramente divulgata ad una bufala estiva, come il “patto della pizza di Billè”,che già aveva il sapore di propaganda,ma pochissimo di informazione e di lotta al caro vita ? Elio Lannutti (ADUSBEF) Rosario Trefiletti - FEDERCONSUMATORI Roma,9.7.2005 SCHEDA SUL COSTO DELLA PIZZA “Sono contento di aver mantenuto il patto - ha commentato Bille’ - che ho fatto a ’Porta a Porta’. Abbiamo chiesto uno sforzo ad una categoria gia’ sotto stress, anche per una stagione estiva che non sembra straordinaria. Sicuramente a settembre, quando il reclutamento sara’ riaperto, le adesioni raddoppieranno o triplicheranno’. ’Alla fine dell’ anno - ha aggiunto - faremo un campionato della migliore pizza tra gli esercenti che hanno aderito al ’patto della pizza’’. Anche se le adesioni dovessero triplicare,raggiungeranno al massimo 500 pizzerie,il 2 per cento del totale ! Ma se la categoria dei commercianti è “sotto stress”,come afferma Billè,figuriamoci come lo sono i consumatori ai quali,con il pretesto dell’euro,sono stati sfilati 52 miliardi di euro dalle loro tasche, solo dal 1 gennaio 2002 (data di ingresso dell’euro !). Ma quanto costava una pizza,una bibita ed un caffè ai tempi della lira ? Nel dicembre 2001,(alla vigilia dell’euro) una pizza margherita,una bibita ed un caffè costavano in media 7.500 lire ai tavoli delle pizzerie: 5.000 lire la pizza; 1.800 lire una bibita; 700 lire un caffè. Tra rincari,ritocchini e ricarichi,attivati con il pretesto dell’euro, oggi una margherita,una bibita ed un caffè, costano in media tra i 7,5 ed i 10 euro. A seconda delle città e delle aree geografiche,in pizzeria una margherita costa tra i 5,5 ed i 7 euro (media tra il sud,che si colloca nella fascia bassa,ed il nord,fascia alta); un caffè 1 euro; una bibita 1,5-2 euro (nel dettaglio). Dal 1 gennaio 2002 ad oggi,si è registrato quindi un rincaro dal 100 al 130 per cento ! Ma quanto costa realmente una pizza margherita (dal peso medio di 210-220 grammi),composta da: farina, acqua,lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio di oliva ? 1) Impasto per il disco (farina,acqua,sale,lievito)……………..……………...0,15 euro .. grammi 180 2) Pomodoro ...........................................…………………………………… 0,12 euro …. grammi 75 3) Mozzarella.........................................…………………………………..… 0,65 euro ... . grammi 70 4) Basilico ...........................................……………………………………… 0,25 euro ... grammi 10 5) Olio di oliva.......................................……………………………………. 0,07 euro .. grammi 15 6) Costo gas e/o legna per cottura …………………………………………… 0,01 euro (singola pizza) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- COSTO TOTALE INGREDIENTI E SPESE DI COTTURA …… ………..1,25 EURO COSTO INGROSSO BIBITA IN LATTINA 33 CL………………………….0,25 EURO COSTO MISCELA PER PREPARARE 1 CAFFE’ + CORRENTE…………0,15 EURO __________________________________________________________________________________ TOTALE GENERALE 1,65 EURO Una bibita (lattina di coca cola; sprite; aranciata; limonata; birra,ecc.) costa all’ingrosso 0,25 euro, mentre un la miscela per preparare un caffè,ha un costo tra i 10 ed i 15 centesimi di euro al massimo. I costi di una margherita,1 bibita ed 1 caffè,sono quindi di 1,65 euro: l’”offerta speciale di Billè” a 7,5 euro,contiene un ricarico del 454 per cento ! Abbiamo dimostrato che il costo vivo dei prodotti,oggetto delle “vantaggiose offerte” del presidente Billè a 7,5 euro,sono di 1,65 euro ! Ed abbiamo inserito nella valutazione dei costi la spesa al supermercato,piuttosto che all’ingrosso,del buon olio extravergine di oliva (invece dei suoi derivati); le scatole di pelati di buona qualità,invece delle passate “surgelate”; il basilico; la mozzarella,anziché il fiordilatte o la caseina. Siamo consapevoli che ai costi vivi di tali prodotti, occorre aggiungere i costi di gestione e del lavoro ed i profitti del gestore,ma spacciare per regalo,e/o offerta speciale in 174 pizzerie ed una volta alla settimana su 22.000,un ricarico del 454 per cento,è una vera e propria “patacca” mediatica che i consumatori rispediscono al mittente ! Roma,9.7.200509/07/2005
Documento n.4849