Bond Argentina: modificare radicalmente l’offerta
BOND ARGENTINA: NONOSTANTE LA PROPAGANDA DEL GOVERNO, L’OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO, CHE NON MIETE QUEI CONSENSI SBANDIERATI, SONORAMENTE ED UNANIMAMENTE BOCCIATA DA BANCHE E BONDHOLDERS PERFINO IN ARGENTINA, DOVRA’ ESSERE RADICALMENTE MODIFICATA SIA ACCORCIANDO A 10 ANNI I TEMPI DI RESTITUZIONE CHE (ALMENO) RADDOPPIANDO IL CAPITALE DA RIMBORSARE AI RISPARMIATORI . ADUSBEF RITIENE RAGIONEVOLE LA PROPOSTA DEL DOTTOR STOCK, DI FAR RIMBORSARE ALLE BANCHE ITALIANE QUEI BOND PIAZZATI NEL 2001, COME UN BUON SEGNALE DI DIALOGO PER RIPRISTINARE LA FIDUCIA TRADITA ! Nonostante la sicumera del Governo Argentino,l’offerta pubblica di scambio volontario (SWAP) dei titoli argentini,non miete quei successi sbandierati né da parte delle banche che perfino dei bondholders argentini,che stanno coralmente rifiutando un diktat inaccettabile,uno dei più grandi imbrogli della storia economica antica e moderna. Accettando l’OPSV infatti,i risparmiatori di mezzo mondo,mentre dovranno rinunciare a qualsiasi azione legale individuale e/o collettiva nei confronti dell’Argentina (pag. 32 prospetto), non hanno alcuna garanzia di vedersi rimborsare tra 25 o 40 anni il 27 per cento del capitale impiegato,come scritto dalle avvertenze relative all’Argentina e previsto dalle 24 clausole presenti da pag.34 a pag.44 del prospetto. Dopo la solenne bocciatura dei risparmiatori italiani,delle associazioni tedesche, degli stessi risparmiatori argentini che pur avrebbero privilegi superiori rispetto agli altri avendo acquistato bond maggiormente in peso,delle banche di mezzo mondo, ieri anche l’UBS (Unione banche svizzere ) ha invitato i clienti a non aderire ad un’offerta le cui condizioni capestro rendono inaccettabile considerare l’eventualità remota di accoglimento. La comunità economica internazionale ed i Governi sovrani, che finora hanno cercato di aiutare l’Argentina ad uscire dalla crisi,hanno il dovere di mettere al bando la prepotenza di un governo, che non ha mai voluto aprire un serio negoziato con i rappresentanti dei risparmiatori,anche mediante richiamo degli ambasciatori e boicottaggio dei prodotti argentini fino a quando non cambia registro e scende dalla inusitata arroganza. Il piano dell’Argentina di addossare la responsabilità esclusiva all’avidità dei risparmiatori che avrebbero acquistato quei bond solleticati dai facili guadagni ed alle banche,deve essere rispedito al mittente: se gli istituti di credito hanno responsabilità pèer non aver compiutamente informato sulla rischiosità dell’investimento o per aver piazzato in contropartita diretta titoli presenti in portafoglio,saranno chiamate a rispondere nei tribunali,ma è l’Argentina che deve rispondere principalmente,perché mentre ha rimborsato 18 miliardi di dollari al Fondo Monetario,ossia il 100 per cento della sua esposizione,non intende pagare affatto (il 27 per cento di rimborso fra 25 anni equivale a niente) per il default prodotto oltre 3 anni addietro. Mentre è un buon segnale di dialogo anche per ripristinare un clima di fiducia tra banche e risparmiatori,la proposta del dr. Nicola Stock,presidente della TFA,di rimborsare i bond piazzati dalle banche nel 2001,che Adusbef valuta positivamente.24/01/2005
Documento n.4393