BOND ARGENTINA: AUSPICABILE LA RIAPERTURA DEL NEGOZAIATO

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BOND ARGENTINA: ADUSBEF AUSPICA CHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PRODI, NELL’INCONTRO DI DOMANI CON PRESIDENTE KIRCHNER A NEW YORK,POSSA RIAPRIRE IL NEGOZIATO A TUTELA RISPARMIATORI TRADITI, RIUSCENDO IN QUEL MIRACOLO CHE NON VENNE NEPPURE TENTATO DAL PRECEDENTE GOVERNO. MA PER AVERE BUONE CHANCE NELLA RIAPERTURA NEGOZIATO,NON BISOGNA NASCONDERE LE GRAVI RESPONSABILITA’ DELLE BANCHE ITALIANE,COME DIMOSTRA CONSOLIDAMENTO GIURISPRUDENZA E FIOR DI SENTENZE CONDANNA. Adusbef auspica che il presidente del Consiglio Romano Prodi,in occasione dell’incontro di domani a New York con il presidente dell’Argentina Nestor Kirchner,possa ottenere il miracolo (che non riuscì, perché non fu tentato dal precedente Governo e dall’ex ministro Tremonti) della riapertura del negoziato sulla dolorosa questione dei bond argentini, disinvoltamente appioppati alle banche italiane,in assenza di doverosa informazione pur prevista dalla normativa Consob,ad oltre 450.000 risparmiatori per un controvalore di 14 miliardi di dollari Usa. I risparmiatori italiani sono stati infatti i destinatari più numerosi dei bond spazzatura dello Stato Argentino,venduti spesso in contropartita diretta (ossia dalle stesse banche che le avevano nel loro portafogli titoli), anche nell’imminenza del default,arrivato il 23 dicembre 2001,ma già previsto dai report di banche ed istituzioni finanziarie internazionali, dando luogo alla più odiosa delle speculazioni bancarie: trasferire bond considerati carta straccia già nel 1998,dal portafogli delle banche a quelli dei poveri pensionati ai quali gli istituti di credito, non hanno esitato a “consigliare” di investire interi risparmi di una vita. Adusbef, che ha partecipato ai negoziati con il governo argentino, abbandonando il tavolo quando (anche per mancato interessamento,se non vero colpevole disinteresse del Governo italiano e del Fondo Monetario Internazionale), l’offerta di rimborso arrivava al 30 per cento del capitale, non ha mai sottovalutato la gravissima responsabilità delle banche italiane,portate in giudizio nei Tribunali,dove si sta consolidando una giurisprudenza favorevole ai risparmiatori traditi,che tuttavia, in assenza di una legge sulla class action,dovranno impiegare dai 7 ai 10 anni (tanto è la media della giustizia civile) per avere il rimborso dei loro sudati risparmi. Circa 200.000 risparmiatori dei 450.000 ai quali le banche avevano appioppato tali prodotti bidone,non hanno accettato le proposte dell’Argentina di offrire titoli “Par” e “Discount” che scadono nel 2.037 con un abbattimento del 70 per cento del capitale, guardano quindi con grande speranza all’incontro di domani tra il premier Prodi ed il Presidente Kirchner,per riaprire un negoziato equo ed equilibrato,senza l’arroganza di una proposta “prendere o lasciare” fatta a suo tempo dai negoziatori argentini. Poiché l’Argentina,che è direttamente responsabile del default nei confronti dei creditori, non ha mai sottaciuto la grave responsabilità delle banche italiane,sarebbe un coraggioso passo avanti se il presidente Prodi ed il ministro degli Esteri D’Alema,potessero ripartire da tale inoppugnabile constatazione grave danno inferto alla clientela, imputabile anche alle banche italiane,direttamente responsabili per aver distrutto risparmi,spesso di una intera vita di lavoro, ad oltre 450.000 risparmiatori italiani, con l’odiosa prassi di una task force Abi,che cerca di continuare ad illudere con ricorsi ad improbabili arbitrati internazionali. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,18.9.2006

18/09/2006

Documento n.6315

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