BOLLETTE A 28 GIORNI: INSUFFICIENTE LA SOLUZIONE PROSPETTATA DA GOVERNO E MAGGIORANZA. ADUSBEF CHE HA PRESENTATO ESPOSTI ALLE PROCURE, RAMMENTA CHE 173.800 CITTADINI HANNO FIRMATO LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG, NO ALLE BOLLETTE A 28 GIORNI, SI ALLA CLASS ACTION.

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 

BOLLETTE A 28 GIORNI:  INSUFFICIENTE LA SOLUZIONE PROSPETTATA DA GOVERNO E MAGGIORANZA. ADUSBEF CHE HA PRESENTATO ESPOSTI ALLE PROCURE, RAMMENTA CHE 173.800 CITTADINI HANNO FIRMATO LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG, NO ALLE BOLLETTE A 28 GIORNI, SI ALLA CLASS ACTION.

    La soluzione di compromesso prospettata da governo e maggioranza, per la scandalosa fatturazione delle bollette a 28 giorni, utilizzate dalle compagnie telefoniche e dalle tv a pagamento per far lievitare il costo degli abbonamenti, col risultato che in un anno paghiamo 13 'mensilità' invece che 12, con un incremento dell'8,6 rispetto al passato, ed un aggravio tangibile di ben 35 euro l'anno per ogni famiglia su un consumo medio telefonico, di ben 1,2 mld di euro annui complessivi, stimati da AGCOM, è insufficiente.

  L’emendamento sul quale ci sarebbe l’accordo tra governo e maggioranza, secondo il quale per la bolletta “base” ci sarà l’obbligo della fatturazione mensile o bimestrale, mentre per i servizi aggiuntivi, categoria però ancora da definire, resterà possibile una cadenza diversa, espone i consumatori a ripetere comportamenti fraudolenti e pratiche commerciali scorrette.

   Adusbef ricorda che la petizione lanciata su Change.Org, per impedire alle imprese telefoniche di riformare il calendario gregoriano in vigore da 435 anni, accorciando il mese a 28 giorni ed allungando l’anno a 13 mesi, con l’indebita fatturazione aggiuntiva di 1 mese, dopo aver  presentato esposti denunce alle maggiori Procure della Repubblica, ipotizzando i reati delittuosi di truffa ed appropriazione indebita, è impegnata a far restituire ai frodati l’indebito lucro frutto di inaccettabili fatturazioni truffaldine, le cui somme indebite di almeno 1,8 mld (negli ultimi 18 mesi) devono essere restituite o compensate agli abbonati, come si può vedere dal link allegato, https://www.change.org/p/paolo-gentiloni-no-a-fatturazione-bollette-cadenza-28-giorni-si-alla-class-action-azione-collettiva.  

     La petizione su Change.Org che ha raccolto 173.800 firme di  sostenitori, a conferma straordinaria sensibilità dei cittadini a tutelare i loro diritti dai predoni del mercato, pronti ad azioni giudiziarie per recuperare il maltolto, chiede quindi al governo di intervenire con urgenza, fissando per legge la cadenza mensile della fatturazione sia sulla telefonia mobile che fissa, e di mettere all’ordine del giorno del Senato la legge sulla class action, non a caso bloccata da Confindustria che predica bene e razzola male, giacente al Senato da 29 mesi, uno dei pochi deterrenti contro i predoni del mercato, che ricorrono ad artifici e raggiri per conseguire ingenti profitti sulla pelle delle famiglie, formidabile strumento- come negli Stati Uniti dove è in vigore da oltre 1 secolo- per impedire illeciti guadagni mediante pratiche commerciali scorrette, in aperta violazione di leggi e perfino di lievi delibere delle autorità di regolazione dei mercati.

                                                                                                                                          

13/11/2017

Documento n.10625

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