Benzine. Urge: riordino tassazione ed estensione vendita a grande distribuzione
COMUNICATO STAMPA (ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI) CARO BENZINA: MOLTO BENE MINISTRO BERSANI,LA CUI PROPOSTA DI AMMORTIZZATORE SULLE ACCISE PUO’ CONSENTIRE RISPARMIO MEDIO DI 30 EURO ANNUO AD AUTOMOBILISTA,CHE PUO’ ARRIVARE A 100. ADESSO URGE: RIORDINO DELLA TASSAZIONE, NON ESSENDO PIU TOLLERABILE CONTINUARE A PAGARE LE 12 UNA TANTUM GRAVANTI SUL PREZZO DELLE BENZINE,A COMINCIARE DA GUERRA DI ABBISSINIA, ESTENSIONE VENDITA CARBURANTI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, PAGAMENTO BARILE IN EURO PER EVITARE SPECULAZIONE VALUTARIA. In Italia i prezzi della benzina prima delle tasse (greggio più costi industriali di trasformazione e distribuzione), raggiungono i 470 euro per mille litri e dopo le tasse i 1.352 euro (listini di ieri di IP; Q8 e Total), per colpa delle accise sulla benzina, cioè quelle tasse fisse di fabbricazione, pari a 0,620 euro a litro; l’Iva, invece, pesa per il 20 per cento sia sulle accise (una tassa sulla tassa) sia sul costo industriale. Per la Commissione Europea, il livello minimo della tassazione obbligatoria per la benzina sarebbe di 403 euro per mille litri. In Italia, quindi, in teoria il prezzo della benzina potrebbe calare di almeno 0,220 euro a litro (0,620-0,403): dalle attuali 1,350 a 1,328 euro a litro,con analoga proporzione anche per il prezzo del gasolio. Mentre nonostante le pressanti richieste da parte di consumatori,trasportatori, categorie produttive,il Governo Berlusconi ha effettuato un’odiosa speculazione sull'aumento del costo industriale della benzina, incassando, solo nel 2005, 24,5 miliardi di euro di accisa ed 11,6 miliardi di euro di Iva, per un totale record di 36,1 miliardi di euro,con un maggiore introito di 1,2 miliardi di euro di Iva, il ministro Bersani ha approvato al CDM di ieri,quel meccanismo calmieratore dei prezzi,che da solo può consentire un risparmio medio di 30 euro l’anno ad automobilista. Qualora il Governo volesse procedere: a) riordino della tassazione,sostituendo le 12 una tantum che gravano sui prezzi delle benzine,a cominciare dalla guerra di Abissinia del 1935, con meccanismi compensativi legati al consumo ed all’inquinamento (chi inquina di più paga più oneri fiscali anche mediante le tasse di circolazione), b) allargamento della vendita dei carburanti nella grande distribuzione con risparmi pari a 0,5 centesimi di euro a litro come già avviene in Francia ed in altri Paesi europei; c) approvazione di un provvedimento antispeculazione che obblighi le compagnie a trasferire con analoga velocità gli aumenti e le diminuzioni dei prezzi alla pompa mediante criteri simili per evitare la sindrome lepre-tartaruga,limitando così il libero arbitrio delle compagnie, che ingrassano i bilanci ritardando le diminuzioni ed accelerando gli aumenti a seconda se rincara o diminuisce il prezzo del barile); d) chiede che il pagamento del barile possa essere effettuato in euro,evitando anche il gravame della speculazione valutaria; può arrivare ad un risparmio medio di 100 euro l’anno ad automobilista. Il calo dei consumi,ancor più evidente nei prossimi mesi quanto più è commisurato ai rincari,si innesca in una fase di difficile congiuntura per le famiglie,che non potranno continuare ad indebitarsi,per fare il pieno dei carburanti,aumentato anche di 10 euro,rispetto ad un anno prima. Adusbef e Federconsumatori denunciano comportamenti poco virtuosi dei petrolieri in Italia data la doppia velocità delle manovre sui prezzi dei carburanti alla pompa rispetto a quelli del greggio,e tali evidenti asimmetrie, sono dimostrate nei bilanci delle compagnie,mai così floridi come nei momenti di tensione e forti oscillazioni sui prezzi. Adusbef e Federconsumatori, nell'elencare le troppe tasse che gravano sulle benzine,chiedono al Governo un intervento risolutivo, per difendere, con il potere di acquisto falcidiato delle famiglie, anche la competitività delle imprese costrette a giocare, specie in Italia,con la palla al piede del caro carburante. Le accise sulla benzina hanno ciclicamente finanziato guerre, alluvioni, terremoti, disastri, frane, smottamenti, missioni militari e perfino i rinnovi dei contratti di lavoro. Iniziò Mussolini ad introdurre 1,90 lire al litro sulla benzina, per finanziare la guerra di conquista dell'Abissinia nel 1935; i Governi di tutti i colori politici che si sono succeduti proseguirono l'opera di finanziamento facile, con la crisi della chiusura del canale di Suez nel 1956; il disastro del Vaiont nel 1963; l'alluvione di Firenze nel 1966; il terremoto del Belice (dove dopo 38 anni ci sono ancora baracche) nel 1968; il terremoto del Friuli del 1976; quello dell'Irpinia del 1980; le missioni militari in Libano (1983) ed in Bosnia (1996); il rinnovo del contratto degli auotoferrotranvieri del 2004, per un gravame complessivo di 485,90 lire, ossia un quarto di euro di una tantum ! Gli avvenimenti che hanno determinato un aumento delle accise (imposte) sulla benzina. 1) 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; 2) 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 3) 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; 4) 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966; 5) 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 6) 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 7) 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980; 8) 205 lire per la missione in Libano del 1983; 9) 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; Oltre a questa serie di aumenti negli ultimi anni parallelamente ad un incremento vertiginoso dei prezzi del petrolio il Governo ha aumentato ulteriormente le accise: 10 ) 2,15 centesimi di euro nel 2001 per il ripristino delle 50 lire tolte dal Governo precedente che servivano a calmierare il prezzo del carburante; 11)1,6 centesimi di euro nel 2004 per il contratto degli autoferrotranviari; 12) 0,5 centesimi di euro nel 2005 per acquisto autobus ecologici. PREZZI CONSIGLIATI AL 1 GIUGNO 2006: Fonte-Minindustria Prezzi Benzina Servito Prezzi Diesel Servito Agip 1,349 €/litro (+0 eur o 1,213 €/litro 111cents) Api 1,352 €/litro (+0 euro 1,213 €/litro cents) Erg 1,348 €/litro 1,211 €/litro Esso 1,349 €/litro (+0 euroc 1,213 €/litro ents) Total 1,352 €/litro (+0 euroc 1,213 €/litro ents) Ip 1,352 €/litro (+0 euroce 1,213 €/litro nts) Q8 1,352 €/litro (+0 euro e1,213 €/litro nts) Shell 1,351 €/litro 1,213 €/litro Tamoil 1,348 €/litro 1,213 €/litro Roma,2 giugno 200605/06/2006
Documento n.6031