BENI COMUNI: ACEA STACCA L'ACQUA, DIRITTO ESSENZIALE PER LA VITA UMANA, AD UN CONDOMINIO INTERO IN VIA FARINI,62 A ROMA. ADUSBEF DENUNCIA ACEA A PROC

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 

BENI COMUNI:  ACEA STACCA L’ACQUA, DIRITTO ESSENZIALE PER LA VITA UMANA, AD UN CONDOMINIO INTERO IN VIA FARINI,62 A ROMA. ADUSBEF DENUNCIA ACEA A PROCURA ROMA PER ABUSO DI POTERE ED  INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO (ART.340 C.P) E L’AUTORITA’ GAS ED  ENERGIA PER CONCORSO.

 

      Acea, che nel territorio romano detiene il mercato di maggior tutela, invece di  fornire un servizio, quello dell’alimentazione elettrica ed i servizi idrici, sembra che da qualche tempo abbia adottato la politica del disservizio, con il mancato invio delle fatture per anni, conguagli di migliaia di euro, addebiti non dovuti, mancate letture, la cui linea di azione si avvicina ogni giorno di più all’illegalità, con la contiguità dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, che interviene blandamente dopo le denunce delle associazioni dei consumatori, con lievissime  sanzioni amministrative rispetto alla gravità dei comportamenti, senza paventare mai  la possibilità di escludere di operare nel mercato a tutte quelle Aziende non in grado di svolgere correttamente questo delicato compito.

  Come risulta dalle segnalazioni raccolte dalle associazioni dei consumatori e dai provvedimenti sanzionatori di AGCOM (Antitrust) e dell'Autorità per l'Energia e il Gas,  su Acea Distribuzione per non aver reso disponibili i dati indispensabili alla corretta fatturazione da parte delle società di vendita (Acea Energia), pregiudicando il diritto dei clienti di ricevere una bolletta calcolata sui consumi effettivi e completa di tutte le informazioni, ed aver violato  l’obbligo di mettere a disposizione delle società di vendita i dati di misura richiesti, con tempestività e con modalità che permettano l'immediato utilizzo degli stessi ai fini di una corretta fatturazione (delibera ARG/com 202/09), l’Acea sembra essere la società tre le più problematiche nei rapporti con i consumatori/utenti.

      Adusbef che ha in locazione la sua sede in Roma, in Via Farini,62, in un condominio di circa 12 appartamenti, metà dei quali adibiti ad uffici, metà alle abitazioni civili, che non ha mai ricevuto alcuna segnalazione da parte di Acea, ha visto interrompersi la fornitura dell’acqua ieri mattina, 18 novembre 2014, alle ore 9,30 con l’asportazione del contatore ubicato all’esterno del condominio a fianco di un ristorante, con l’apparente motivazione di morosità.

   Come stabilito da alcune sentenze, precludere l’approvvigionamento di un bene di prima necessità e di così basilare importanza come l’acqua potabile  necessario a soddisfare le più elementari esigenze di vita è illegittimo, a prescindere dalle modalità con le quali si interrompe il servizio. Perfino la carta dell’Onu, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, assegna ad un bene comune come l’acqua un valore imprescindibile. "L’acqua potabile e i servizi igienico-sanitari- recita la Carta dell’Onu- sono un diritto umano essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti gli altri diritti umani", quindi gli esseri umani hanno diritto alla vita e alle risorse che la sostengono e tra queste c'è l'acqua.

   Non è la prima volta che Acea, stacca un servizio essenziale alle abitazioni di famiglie composte in larga misura da persone anziane e non completamente abili, impossibilitate, quindi, ad approvvigionarsi di acqua potabile, come nella fattispecie di alcuni inquilini soli ed anziani abitanti in Via Farini,62 a Roma, non informati dai tecnici che hanno provveduto, senza alcun preavviso, a distaccare il contatore ieri mattina 18.11.2014,alle ore 9,30 circa.

   Per le suesposte ragioni Adusbef, in un esposto depositato stamane alle ore 12,00, ha  chiesto alla Procura della Repubblica di Roma di aprire una indagine contro i rappresentanti legali di Acea, la cui compagine azionaria è in maggioranza del Comune di Roma, con soci di minoranza il gruppo Caltagirone con il 16,3% e i francesi di Suez Environnement con il 12,4%, per verificare l’abuso d’ufficio e  la sussistenza del reato di cui all’art. 340 cp. (interruzione di pubblico servizio) aggravato dall’interessare beni essenziali per la vita delle persone, in concorso ex art. 110 cp con l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas , adusa a non sanzionare reiterati comportamenti illegittimi ed illegali che creano gravissimo danno ad utenti, consumatori, famiglie, nella fattispecie di anziani soli ed in cattiva salute. Con riserva di risarcimento dei danni morali e materiali.

 

                                                                                                                                                                                          Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma, 19.11.2014

19/11/2014

Documento n.9890

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