BANKITALIA: SE LA RELAZIONE SEMESTRALE INVIATA AL PARLAMENTO E’ FEDELE COME I COSTI DI TENUTA/CHIUSURA......
BANKITALIA: SE LA RELAZIONE SEMESTRALE INVIATA AL PARLAMENTO E’ FEDELE COME I COSTI DI TENUTA/CHIUSURA DI UN CONTO CORRENTE,LE ISTITUZIONI PARLAMENTARI FAREBBERO BENE A DIFFIDARE DI DRAGHI. E’ FALSO,ED ADUSBEF SFIDA CHICCHESSIA A DIMOSTRARE IL CONTRARIO, CHE UN CONTO CORRENTE BANCARIO POSSA COSTARE 76 EURO L’ANNO ! Se le 200 pagine di relazione inviata oggi al Parlamento dalla Banca d’Italia in ossequio alla legge 262/05,sono fedeli come i costi di tenuta o di chiusura di un conto corrente, le istituzioni parlamentari farebbero bene a diffidare del Governatore Draghi. Draghi infatti afferma che dall’indagine avviata nel dicembre 2004 da Bankitalia diretta ad accertare costi e modalità operative per la chiusura dei principali servizi bancari e finanziari,risulta che "il costo di chiusura dei conto correnti è in media di 34 euro",mentre per le spese di tenuta e gestione dei conti,nel 46 per cento dei rapporti non erano previsti costi per il cliente in relazione alle scritture contabili riguardanti le operazioni compiute, a fronte di un canone periodico, al netto degli oneri fiscali e delle spese connesse con il rispetto alla normativa sulla trasparenza, ammontava in media a 76 euro all'anno, comprensivi del costo del Bancomat. "Per la restante parte dei rapporti si è rilevato un canone annuo, in media pari a 66 euro, a fronte di un numero limitato di scritture contabili gratuite; in particolare, per i conti osservati era prevista una franchigia media di 70 scritture contabili annue. Per questi conti il costo annuo aggiuntivo di gestione dipende dal numero delle operazioni effettuate,mentre per entrambe le categorie di conto corrente vanno aggiunte le commissioni per specifici servizi, fra cui bonifici, prelievo Atm di altre banche ed addebiti preautorizzati; nell'ipotesi di un utilizzo di tali servizi pari a quello medio rilevato nel sistema, ne risulterebbe un'ulteriore spesa annua di circa 38 euro. Se il 46 per cento dei conti sono “convenzionati” o “a pacchetto”, per il 54 per cento dei restanti,ossia la maggioranza, i costi di gestione di un conto corrente,sono gravati da 2,10 euro per singola operazione, da 2,10 euro per prelevare al bancomat presso altra banca,da 5 euro per pagare una bolletta, da 7 euro per un bonifico bancario e da altre voci i costo,fedelmente riportati dall’Osservatorio Adusbef sulle principali banche,che porta un conto corrente non convenzionato che esegue 140 operazioni l’anno,ad un gravame annuo di oltre 500 euro. Con i 76 euro annui calcolati dalla Banca d’Italia, non si riescono neppure a pagare 38 movimentazioni a listino (semplici operazioni di versamento o prelevamento che costano 2,10 euro) del conto corrente, meno di 3 operazioni al mese ed Adusbef sfida la Banca d’Italia del signor Draghi, a dimostrare il contrario. Adusbef che non si è mai stancata di denunciare le malefatte del vecchio inquilino di palazzo Koch,certamente non lo rimpiange,ma ritiene vergognosa una relazione inviata al Parlamento,così palesemente falsa ed inveritiera in merito ai costi di gestione di un conto corrente,che neppure Fazio,garante delle banche e della loro italianità,si era spinto ad avallare,che rappresenta una beffa per milioni di correntisti letteralmente taglieggiati dagli istituti di credito,con il concorso (oltre al danno, la beffa) del controllore. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,1 agosto 200601/08/2006
Documento n.6246