BANCHE: ITALEASE CONTINUA A VESSARE I CLIENTI CHE PRIMA HA TRUFFATO !

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COMUNICATO STAMPA BANCHE: ITALEASE CONTINUA A VESSARE I CLIENTI CHE PRIMA HA TRUFFATO ! ADUSBEF HA CHIESTO A BANKITALIA E PROCURA DI MILANO, DI INIBIRE A BANCA ITALEASE L’INVIO DI RICHIESTE DI RIENTRO,CHIARAMENTE ILLECITE E ESTORTIVE, ED AI CLIENTI DI DENUNCIARE LA BANCA PER TRUFFA, ALLE COMPETENTI PROCURE. Banca Italease,nonostante l’indagine della Procura e le censure pesanti delle autorità di vigilanza, continua a vessare i clienti, che prima ha truffato appioppando loro prodotti derivati “bidone” che non avevano alcuna autorizzazione di Bankitalia,né offrivano alcuna garanzia dai rischi dei tassi, continua ad inviare lettere minatorie,chiaramente estortive,di rientro ai propri clienti che ha dapprima consapevolmente bidonato. Il vecchio Consiglio di amministrazione di Banca Italease, tra i quali figurano primari banchieri, che ieri ha licenziato i conti al 30 giugno, evidenziando perdite per 387,7 milioni di euro,con un risultato netto negativo dell'attività di negoziazione di derivati pari a 686 milioni di euro ed un esborso complessivo da parte per chiudere i contratti in derivati di 778 milioni, deve essere chiamato sul banco degli imputati ed interdetto per un periodo minimo di 5 anni dall’attività bancaria,anche per dare un segnale chiaro al mercato ed ai risparmiatori. La vessatoria ed estorsiva lettera del 4 luglio inviata a migliaia di piccoli imprenditori titolari di mutui o leasing immobiliari di “rientrare” di decine o centinaia di migliaia di euro entro 8 giorni,che li ha gettati nel dramma più assoluto,deve essere immediatamente ritirata perché inefficace ai sensi delle ispezioni di Bankitalia e delle indagini della Procura di Milano, Tuttavia è verosimile che la banca ed i suoi amministratori futuri tornino alla carica tra qualche giorno passata la bufera,inviando non migliaia di lettere tutte assieme ma, magari dieci per volta, invocando gli effetti della clausola compromissoria contenuta nelle condizioni generali di contratto spesso inconsapevolmente fatto firmare agli ignari imprenditori impegnati solo alla stipula di un contratto di finanziamento per la propria impresa e che si sono “rovinati” per aver sottoscritto oltre alla clausola di “operatore qualificato” grazie alla CONSOB (art.31 comma 2° Regolamento 11522/98), un contratto accessorio prospettato come strumento di tutela dal rischio tassi e che invece era una bomba ad orologeria destinata a farli precipitare nel baratro dei derivati. In virtù di tale clausola (art. 18 comma 2°) la banca che voglia agire contro il contraente non deve adire al giudice ordinario ma chiedere a nomina di un collegio arbitrale costituito da un componente di fiducia della banca, da un altro di fiducia della controparte ed infine il terzo nominato dal presidente del Tribunale di Milano. Trattasi di un sistema di giustizia “privata” assolutamente priva di garanzie in quanto non risponde ad alcuno, avverso i cui lodi (pronunce) non é ammesso appello (l’impugnazione è ammessa solo per vizi procedurali dell’arbitrato), molto costosa, imposta forzosamente e artatamente per scoraggiare la parte debole dal resistere alle pressioni della banca ed indurla a cedere magari in via transattiva. A “fini difensivi” per la controparte il Governatore della Banca d’Italia, volendo, non solo a parole ma concretamente instaurare un sistema improntato al rigore e alla trasparenza dovrebbe mettere alla libera disponibilità gli atti dell’ispezione condotta nei confronti di banca ITALEASE, durata sei mesi e conclusa, guarda caso, il giorno successivo alla messa in mora da ADUSBEF, tanto più che delle risultanze i “media” hanno fornito ampie “indiscrezioni”pubblicando anche il nome del direttore delle operazioni dott. Claudia Casini. Altro“puntello” per l’imprenditore beffato ed in qualche modo vincolante per il collegio arbitrale potrebbe essere l’azione della giustizia penale che prima dell’azione della banca configurasse quanto meno nella fase del rinvio a giudizio la fattispecie di “truffa contrattuale”(art. 640 c.p.9 a carico degli esponenti della banca. Adusbef chiede serie e rigorose misure contro i vertici di Italease e delle Autorità vigilanti,per scoraggiare comportamenti lucrosi ma truffaldini, a danno dei consumatori e del mercato. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,28.7.2007

30/07/2007

Documento n.6732

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