BANCHE VENETE: DOPO AVER ESPROPRIATO 210.000 FAMIGLIE (AZIONISTI FORZATI), CON GESTIONE ALLEGRA RISPARMIO, POSTO RICATTI AD ACCETTARE ELEMOSINE, I BANKSTER CHIEDONO AIUTI DI STATO

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COMUNICATO STAMPA

 

BANCHE VENETE: DOPO AVER ESPROPRIATO 210.000 FAMIGLIE (AZIONISTI FORZATI), CON GESTIONE ALLEGRA DEL RISPARMIO, POSTO RICATTI AD ACCETTARE ELEMOSINE, CHIEDONO GLI AIUTI DI STATO

 

   Dopo aver espropriato 210.000 famiglie, spesso costrette a diventare azionisti forzati pena la mancata concessione di fidi, mutui, prestiti, al riparo delle contigue autorità vigilanti, dopo aver incassato bonus milionari come premio per aver dissestato e spolpato due banche e posto ricatti agli azionisti di accettare elemosine, rinunciando alle doverose azioni giudiziarie, Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno chiesto l'aiuto dello Stato per salvarsi.

  Per andare avanti con la fusione, è stato  comunicato al Tesoro, Bankitalia, Bce “l' intenzione di accedere al sostegno finanziario straordinario e temporaneo” dello Stato per reperire i capitali necessari attinti dai 20 miliardi messi a disposizione con il decreto salva-risparmio del 22 dicembre 2016 emesso per salvare Montepaschi, con la  conversione in azioni dei bond subordinati, circa 1,2 miliardi, di cui oltre 200 milioni in mano ai risparmiatori, con la condivisione degli oneri denominata “burden sharing”.

   Le banche venete, vere idrovore del risparmio, che dopo aver bruciato 18,9 mld di euro negli ultimi 5 anni, azzerato il valore delle azioni, messo a rischio i 3,5 mld di euro del fondo Atlante, hanno bisogno di avere almeno  ulteriori  5 miliardi di capitali freschi chiesti come minimo allo Stato, tenta di ricattare gli azionisti frodati offrendo elemosine per alleggerire i bilanci dagli enormi rischi legali, stimati in oltre 4 miliardi di euro, per la evidente truffa sul prezzo di vendita dei titoli, con l'offerta, che si chiude mercoledì 22 p.v. condizionata all'80% di adesioni, che ad oggi sono pari a poco più del 50%.

    Adusbef a fronte delle tragedie greche evocate dai banchieri, qualora non vengano accettate 9 euro a titolo per la Popolare di Vicenza, il 15% del valore "bruciato" per Veneto Banca, offerta elemosina ideata per inibire il contenzioso giudiziario e le azioni di rivalsa, ribadisce ancora una volta ai truffati di non accettare tali offerte, ma di aderire all’azione giudiziaria contro i vertici delle due banche, di Consob e Bankitalia, alla luce  della  sentenza di Cassazione, Sez. I Civ., n. 23418 del 17 novembre 2016, che fa definitivamente cessare  l'immunità giudiziaria delle autorità di vigilanza sul sistema bancario, con una  decisione che costituisce l'ultima definitiva parola su una delle più tristi pagine di scandali finanziari italiani iniziata nel 983, che consacra la responsabilità extracontrattuale della Consob (e di Bankitalia) per omissione di vigilanza con la responsabilità solidale dei suoi funzionari ed esperti che hanno contribuito a provocare il danno patrimoniale subito dagli investitori.

   Il principio, affacciatosi timidamente nell’ordinamento con la sentenza della Suprema Corte n. 3132 del 3 marzo 2001 come “responsabilità da prospetto”, per non avere la Consob controllato la veridicità dei dati contenuti nel prospetto informativo di emissione di alcuni titoli atipici, e per non essere intervenuta, una volta accertata tale falsità ed incompletezza,con iniziative interdittive sulla circolazione, è stato poi rafforzato con le decisioni della Cassazione n. 4587 del 25 febbraio 2009 e la recente 23418 del 17.11.2016 che hanno esteso tale responsabilità anche ai funzionari Consob che abbiano agito con dolo e colpa grave.

   Già i default obbligazionari dello scorso decennio (Cirio, Parmalat, Argentina, ecc.) avevano fatto riemergere il dubbio sulla legittimità dell'operato delle Autorità per aver consentito la negoziazione di tali obbligazioni da parte delle banche, ora coi recentissimi nuovi episodi di crisi finanziarie e depauperamento dei portafogli degli investitori (azionisti Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Veneto Banca, BPVI) hanno fatto riaprire il dibattito su controllo delle banche, trasparenza nella vendita di titoli illiquidi (come le azioni non quotate) e sulla inspiegabile mancata osservanza degli obblighi informativi rafforzati introdotti dalla Comunicazione Consob n. 9019104 del 2/03/2009 in materia di distribuzione di prodotti finanziari illiquidi e sul Testo Unico Bancario, che impone una vigilanza preventiva sulle banche.

   L'azione nei confronti di Bankitalia- Consob l'unica strada percorribile, anche per l’aggressione al loro capiente patrimonio, pertanto, invece di aderire ad una proposta che aggiunge la beffa alla truffa per salvare i mandarini delle 2 autorità dalle azioni giudiziarie,  Adusbef  invita gli azionisti di Veneto Banca e BpVi a compilare il modulo pubblicato sul sito  http://www.adusbef.it/Consultazione.asp?id=9922  per esperire azione di responsabilità per omessa vigilanza.

                                                                                                                                                 Elio Lannutti (Adusbef)

Roma,18.3.2018

18/03/2017

Documento n.10495

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