BANCHE POPOLARI: E' NECESSARIO CHE ANCHE LA PROCURA DI MILANO, APRA L'INCHIESTA ?

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COMUNICATO STAMPA

BANCHE POPOLARI: E’ NECESSARIO CHE ANCHE LA PROCURA DI MILANO, APRA L’INCHIESTA ?

    Adusbef, la prima in assoluto a depositare un esposto-denuncia alla Procura di Roma il 26 gennaio 2015, ipotizzando il reato di insider trading sui titoli di alcune banche popolari quotate, che avevano subito consistenti aumenti sui mercati a seguito delle indiscrezioni sul decreto legge di riforma presentato dal Governo, con successiva integrazione dell’esposto in data 12 febbraio 2015, apprende che anche la Procura di Milano stia valutando l’apertura di un fascicolo su possibili profili di reati e condotte illecite, che potrebbero concretizzare l'insider trading, ossia la rivelazione di notizie riservate da parte di chi ne è in possesso in ragione del suo ufficio, o l'aggiotaggio, cioè la manipolazione del marcato azionario.

   Adusbef nell’integrazione all’esposto denuncia originario, aveva allegato ulteriori documenti presentati alla Camera dei Deputati in occasione di un’audizione alla Commissione Finanze ed Industria, che potrebbero provare la speculazione attuata sui mercati italiani ed esteri da soggetti ed operatori finanziari, alcuni dei quali descritti, altri che si chiede di identificare, in merito ad operazioni anomale che avrebbero consentito plusvalenze di almeno 10 milioni di euro.

   Poiché al momento sembra sia soltanto la Procura di Roma, titolare di un fascicolo, essendo stata  la prima ad aprirlo da parte del Procuratore Capo Giuseppe Pignatone e dell’aggiunto Nello Rossi,  un conflitto di attribuzione tra le due principali Procure, che si contenderebbero la titolarità del reato di insider trading, che la giurisprudenza di merito ha stabilito avviene dove si effettuano gli scambi azionari sui mercati, radicando in tal modo la competenza territoriale ad indagare su operazioni  finanziarie di speculazione sui titoli portate avanti sui mercati esteri, come quello londinese, che necessitano di una rogatoria, potrebbe avere l’effetto rallentare il corso delle indagini.

 

                                                                                                   Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

 

Roma, 14.2.2015

14/02/2015

Documento n.9982

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