BANCHE: LE RIPETUTE MAZZATE E LE CENSURE CHE ARRIVANO DALL’EUROPA .....
COMUNICATO ROMA BANCHE: LE RIPETUTE MAZZATE E LE CENSURE CHE ARRIVANO DALL’EUROPA SUGLI ISTITUTI DI CREDITO ITALIANI (COMMISSIONE EUROPEA E CONCORRENZA), DOVREBBERO INDURRE LE BANCHE PIU’ SERIE ED INNOVATIVE A CENSURARE L’ABI,UNA LOBBY POTENTE, CHE SI E’ SEMPRE SCELTO COME PARTNERS ASSOCIAZIONI DI COMODO, NASCONDENDO LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO. Dopo la censura severa della Commissione Europea, arriva la mazzata finale dell’Antitrust Europeo sul sistema bancario italiano caratterizzato da elevate barriere alla concorrenza, che penalizzano allo stesso tempo le aziende ed i consumatori dell'Unione. Le conclusioni dell'indagine settoriale avviata nel 2005 dall’'Antitrust europeo, traccia uno spaccato comunitario preoccupante riguardo ai mercati delle carte di pagamento, ai sistemi di pagamento nonché ai prodotti offerti alla clientela al dettaglio dagli istituti di credito. "L'indagine ha riscontrato diffuse barriere alla concorrenza che aumentano inutilmente i costi dei servizi nel settore bancario al dettaglio per le imprese ed i consumatori europei” ha affermato il commissario Neel Kroes. La Commissione applicherà appieno i suoi poteri nell'ambito della legislazione sulla concorrenza per far fronte a queste barriere, nel mercato delle carte di pagamento e altrove, quando risultano da comportamenti anticompetitivi. In particolare, l'indagine rileva tra l'altro forti differenze nelle commissioni sulle carte di pagamento, barriere all'ingresso nei mercati per i sistemi di pagamento nonché ostacoli alla mobilità dei clienti. Il rapporto conferma l’anomalia italiana di banche, che hanno goduto di mezzo secolo di ingiusti privilegi, facendo leva su pratiche abusive (anatocismo,commissione di massimo scoperto,penali esagerate anche del 40 per ento per estinguere i mutui),usi ed espedienti contrattuali per vessare i consumatori, sotto i diretti auspici dell’Abi, che unico caso nel mondo va a braccetto con la Banca d’Italia,ed è adusa a scegliersi associazioni di comodo, per giustificare comportamenti censurabili. Se il costo medio per la tenuta di un conto corrente in Europa è di 14 euro, in Italia le banche italiane ne chiedono più di 5 volte tanto,ossia 60 euro, facendo la media tra conti convenzionati ed a pacchetto,perché se si ha la sventura di avere un conto corrente senza agevolazioni,ossia “a listino”, con 11 operazioni mensili, occorre sborsare oltre 550 euro l’anno. Anche per chiudere un conto corrente,nonostante gli sforzi del ministro Bersani, rispetto ad una media europea di 2,43 euro, in Italia occorre spenderne 60 euro, senza contare il trasferimento dei titoli dematerializzati da banca a banca,il cui costo industriale è di 0,60 euro,mentre quello effettivamente praticato per singolo titolo arriva a superare ancora 60 euro,nonostante il decreto sulle liberalizzazioni. Le commissioni caricate sui prelievi con carta di debito,che in Europa sono pari ad 1,14 euro, arrivano in Italia a lievitare fino a 6 euro, mentre spedire 100 euro mediante bonifico bancario, può arrivare fino a 12 euro,contro una media europea di 1,30 euro, ed una media italiana di 2,50 euro. Per ridurre gli elevatissimi costi di gestione dei conti correnti italiani,il Governo deve ancora lavorare sodo,dopo il decreto sui mutui, che ha eliminato le penali di estinzione e la servitù di chiedere il favore a banche e notai,per la cancellazione dell’ipoteca,con un costo anche superiore a 600 euro,abrogando i costi di trasferimento dei titoli ed introducendo la portabilità dei conti correnti,alla stessa stregua della portabilità del numero di telefonino da un gestore all’altro, tecnicamente possibile da domani,ma come al solito ostacolato dalla Banca d’Italia,per il semplice gusto di favorire le “amiche banche” e danneggiare i consumatori. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,31,1,200731/01/2007
Documento n.6400