BANCHE: CONTINUANO GLI ACCORDI CON SINGOLI ISTITUTI DI CREDITO ...

in Comunicati stampa
BANCHE: CONTINUANO GLI ACCORDI CON SINGOLI ISTITUTI DI CREDITO PER PREVENIRE (O RISOLVERE DOPO) I GRAVI FENOMENI DI “RISPARMIO TRADITO”. OTTIMO L’ACCORDO ODIERNO SOTTOSCRITTO CON CAPITALIA, MENTRE L’ABI, CONTINUA A DIFENDERE IMPROPRI PRIVILEGI FEUDALI O GRIDARE ALLA TEORIA DEL COMPLOTTO EUROPEO CHE SI CONSUMEREBBE A DANNO DELL’ITALIANITA’. Mentre l’Abi,con testa e piedi nel settecento, grida al complotto europeo contro l’talianità delle banche, che godono di privilegi feudali praticando,anche secondo la commissione europea (dopo Adusbef,Antitrust e numerosi studi indipendenti,quindi non prezzolati) costi dei servizi bancari più cari del mondo, banchieri molto innovativi e rispettosi dei diritti dei consumatori, si smarcano dalla linea conservatrice di Sella-Zadra-Faissola, sottoscrivendo accordi con le associazioni dei consumatori per prevenire prima,o risolvere dopo, gravi fenomeni di risparmio tradito che hanno ridotto sul lastrico 1 milione di risparmiatori. Adusbef,che dopo aver sperimentato l’improduttivo,inutile e dannoso (per i consumatori) tavolo Abi, ne è uscita impugnando e vincendo nei Tribunali accordi capestro (mutui usurari,anatocismo, spese di chiusura,usi ed abusi allegramente praticati,ecc.),ha invece partecipato ad accordi ed a tavoli di conciliazione con singole banche,sia per risolvere migliaia di controversie con gli utenti,che in caso di insoddisfazione continua a difendere nei Tribunali, che per adottare misure preventive. L’ottimo accordo odierno firmato con Capitalia (una delle banche, assieme ad Unicredit e Monte dei Paschi di Siena sulle quali Adusbef ripone grande speranza di cambiamento e rinnovamento nel cimitero degli elefanti del sistema bancario), è la conferma di un lavoro comune,iniziato subito dopo le gravissime crisi Cirio e Parmalat, che portò l’Istituto di via Minghetti a riconoscere i propri gravissimi errori ed a risarcire,con criteri equi ed imparziali le vittime del risparmio tradito. L’accordo odierno, che segue altri protocolli d’Intenti (27 giugno 2005 che definisce le regole generali e l’oggetto della partnership tra Capitalia e le AA.CC. firmatarie il cui contenuto deve intendersi integralmente richiamato, 20 ottobre 2005 come Addendum al Protocollo d’intenti, nel quale sono state definite le modalità operative per l’attuazione del rapporto di partnership con la costituzione di 5 cantieri), non esaurisce certo il contenzioso tra banche ed utenti,specie sulle questioni che riguardano i bond argentini e la questione dell’anatocismo bancario,che vede le banche nella loro totalità condannate nei Tribunali a congrui risarcimenti. Ma tale accordo rappresenta la strada maestra per continuare a costruire rapporti più equi e trasparenti tra primari banchieri, che ammettono per la prima volta i propri errori e lavorano per la soluzione dei problemi e la clientela vessata e maltrattata, spesso con il concorso del controllore,ossia di una distratta Banca d’Italia, che non ha cambiato quella linea conservatrice adottata negli ultimi 8 anni, di garantire le malefatte bancarie per andare a braccetto con “banchieri amici” e con esponenti di Governo che dovrebbero,quantomeno,assumere equidistanza. Il Presidente Elio Lannutti Roma,25 luglio 2006

25/07/2006

Documento n.6228

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