BANCHE: A CHI E COSA SERVE BANKITALIA,SE NON RIESCE MAI A PREVENIRE....

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA BANCHE: A CHI E COSA SERVE BANKITALIA,SE NON RIESCE MAI A PREVENIRE, (ANZI E’ COLLUSA CON GLI SCANDALI BANCARI, BIPOP-CARIRE),A PROTEGGERE I RISPARMIATORI DA CRACK FINANZIARI ED INDUSTRIALI LORO ADDOSSATI (CIRIO, PARMALAT), A VIETARE I COMITATI D’AFFARI E LA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONI A DELINQUERE NELLA GESTIONE DEL CREDITO E DEL RISPARMIO, COME QUELLO DI BANCA POPOLARE DEL MATERANO,PRESIEDUTO DAL PROBIVIRO MASCIANDARO ? ADUSBEF CHIEDE LO SCIOGLIMENTO D’URGENZA DI UNA BANCA D’ITALIA, TUTRICE E GARANTE DELLE PIU’ GRAVI MALEFATTE E SCANDALI CREDITIZI A DANNO UTENTI. L’ennesimo scandalo bancario (Banca Popolare del Materano del Gruppo Popolare Emilia Romagna), avvenuto con la disattenzione delle autorità di vigilanza,come quello della Bipop- Carire, che gettò nel lastrico 73.000 risparmiatori bruciando 12,5 miliardi di euro,con la diretta complicità del dr. Bruno Bianchi,ex responsabile della Vigilanza ed oggi capo dell’Ufficio Italiano Cambi, deve portare Governo e Parlamento a considerare lo scioglimento d’urgenza di una Banca d’Italia,che non riesce mai a prevenire i crack finanziari ed industriali (Cirio,Parmalat,ecc.) addossati ai risparmiatori,ma anzi spesso è collusa con i vertici creditizi. Quello che è accaduto,secondo le accuse dei magistrati,alla gestione allegra della Banca del Materano (Gruppo BPER), nata il 24 aprile 1881, con 344 dipendenti,40 succursali operanti nelle province di Matera, Potenza, Bari e Taranto, presieduta dal prof. Donato Masciandaro, professore di economia monetaria all'Università Bocconi di Milano e presso l'Università degli Studi di Lecce, probiviro della Borsa italiana,membro della commissione sul testo unico antiriciclaggio,presieduta dal sottosegretario Mario Lettieri,ecc., oltre ad essere immorale,è l’ennesima prova che la Banca d’Italia deve essere immediatamente liquidata. Le procure di Catanzaro e di Matera stanno indagando infatti su una serie di concessioni di mutui per milioni di euro senza ipoteche né garanzie ed a tassi di interessi irrisori, concessi a politici, magistrati, imprenditori e "amici degli amici", da un vero e proprio "comitato d'affari", una "struttura parallela", che secondo la Guardia di Finanza, agirebbe all'interno della Banca Popolare del Materano,i cui vertici sono indagati con l'accusa di truffa aggravata e associazione a delinquere. Come scrive oggi la Repubblica a pag.45,tra i 35 indagati, il presidente prof. Donato Masciandaro (da tempo ufficiale di collegamento con la Banca d’Italia), il direttore generale Giampiero Marruggi, il vice Antonio Scalcione e l'a.d. Guido Leoni, mentre un altro magistrato, il procuratore di Catanzaro Luigi de Magistris, sta intanto indagando sui giudici di Matera che sarebbero stati "favoriti" dall'istituto di credito. Secondo un rapporto della Guardia di Finanza all'interno della Banca Popolare del Materano opera "una vera e propria associazione per delinquere", un sodalizio, un comitato d'affari che gestisce la banca orientandone decisioni e strategie secondo indirizzi che non sempre appaiono ispirati a regole di prudenza e contenimento del rischio, né tantomeno a tutela dell'interesse principale della banca, rappresentato dal patrimonio amministrato". Tale ristretto comitato d'affari, operante in maniera occulta e parallela rispetto agli organi amministrativi, che gestisce ed orienta, propone remunerative corsie preferenziale per i clienti privilegiati. Le condotte penalmente rilevanti appaiono aggravate sia dalla loro sistematicità sia dal fatto che risultano poste in essere da dirigenti della banca e da professionisti operanti all'interno dell'istituto di credito in esclusivo vantaggio di certa selezionata clientela che, di fatto, risulta finanziata in taluni casi sovvenzionata, in palese contraddizione con le più elementari regole di mercato e di cautela gestionale dell'istituto del credito". Associazione per delinquere finalizzata al mendacio bancario ed alla truffa in danno dei soci e della moltitudine di clientela della banca". Tra i casi più eclatanti, un finanziamento di un milione di euro, ottenuto e poi sequestrato, destinato alla convivente di un ufficiale dei carabinieri, che a garanzia aveva dato un terreno acquistato due settimane prima della concessione del mutuo per un valore di 22 mila euro. Altro caso: 620 mila euro concesso al presidente del tribunale di Matera, Iside Granese (indagata a Catanzaro con procuratore capo Giuseppe Chieco ed a quello di Potenza, Giuseppe Galante): un mutuo ventennale al tasso fisso del 2,95 per cento. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,24.4.2007

24/04/2007

Documento n.6537

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