Bad bank: un cattivo affare, un pasticcio con l'Europa, che invece di risolvere, aggrava i problemi delle banche
COMUNICATO STAMPA
BAD BANK: L’ACCORDO UN PASTICCIO CHE AGGRAVA, INVECE DI RISOLVERE I PROBLEMI DELLE BANCHE
L’accordo del ministro Padoan con l’Europa sulle bad bank, invece che risolvere sta aggravando i problemi delle banche che anche oggi affondano la Borsa (-2,3%), con una raffica di sospensioni dei titoli bancari, da Mps, Bpm , Unicredit, Bper ed Ubi banca.
Il meccanismo per smaltire i prestiti inesigibili dai bilanci delle banche infatti, se consentirà di avere titoli con cui accedere ai rifinanziamenti della Bce, non permetterà a gran parte di quei titoli derivanti dalle cartolarizzazioni degli stessi prestiti, di avere accesso al quantitative easing, poiché nel valutare i titoli acquistabili, devono avere un rating minimo pari ad 'A-'.
Se al momento dell'inclusione nella cartolarizzazione, un prestito non dev'essere oggetto di contenzioso, in default, o in probabile insolvenza, come potranno accedere a tali criteri, gran parte di quelle sofferenze bancarie, pari a 201 miliardi di euro, prive di una minima affidabilità, seppur garantite al 18 % da ipoteche immobiliari sui mutui ?
Se non si supera la gravissima crisi economica, che la narrazione del governo continua ad affermare ogni giorno da molti mesi sia alle spalle, non si potranno pagare mutui, prestiti, ratei, e così smaltire la montagna di sofferenze e crediti ammalorati, che l’ottusa burocrazia bancaria potrebbe invece contrattare con saldi e stralcio al 50% con i debitori.
Adusbef e Federconsumatori, che già ieri non comprendevano come mai, crediti ad ‘alto rating’, come le tranche senior delle cartolarizzazioni, ossia quelle più sicure, abbiano bisogno delle garanzie dello Stato, al contrario dei più deteriorati ed ammalorati, oggi sono sempre più convinte – anche dalla reazione dei mercati- che quelle montagne di sofferenze, iscritte nei bilanci delle banche per circa 88 miliardi di euro, al tasso medio del 43,8%, saranno soggette ad ulteriori svalutazioni analogamente a quelle, prive di perizie effettuate da Bankitalia su CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria, un vero e proprio regalo per gli acquirenti.
Qualora il cosiddetto mercato, dovesse utilizzare lo stesso criterio arbitrario di Bankitalia per le 4 banche in risoluzione, i 201 miliardi di sofferenze da cartolarizzare, subirebbero un taglio sostanzioso di 52 miliardi di euro, passando dagli 88 miliardi di euro iscritti a libro nei bilanci a circa 36 miliardi di euro, con un vero e proprio bagno di sangue per bilanci e patrimoni, non proprio in salute, del sistema bancario italiano.
Anche il sistema delle garanzie, richieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza, a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull'ammontare garantito degli emittenti italiani con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti, come dei prezzi di mercato, calcolati prendendo come riferimento quello dei Cds da 3 a 7 anni (credit default swap, ovvero assicurazioni contro il mancato pagamento dei titoli), sono una follia.
28/01/2016
Documento n.10232