Assegni. Entra in vigore la CAI
C.S.- ASSEGNI: FRA TRE GIORNI,MARTEDI 4 GIUGNO,ENTRA IN VIGORE LA CAI (CENTRALE DI ALLARME INTERBANCARIA),GESTITA DA BANKITALIA CHE NON RISOLVE IL RIFIUTO DELLE BANCHE DI PAGARE AI LEGITTIMI PORTATORI GLI ASSEGNI BANCARI,MA CHE PUO’ IDENTIFICARE CON CERTEZZA MEDIANTE IL CODICE FISCALE, I VERI PROTESTATI DAI NUMEROSI OMONIMI. LE BANCHE IMPONGONO IL VERSAMENTO DEGLI ASSEGNI AGLI SPORTELLI, PER LUCRARCI CIRCA 200 MILIARDI DI LIRE L’ANNO,VERO E PROPRIO ARBITRIO E MANIFESTA LESIONE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI BANCARI ! Le banche italiane da tempo, rifiutano di liquidare gli assegni circolari e/o bancari allo sportello dove è radicato il conto corrente ai legittimi portatori,in violazione della legge che impone il loro pagamento,non tanto per l’impossibilità dell’identificazione dell’utente,ma per un tacito accordo in base al quale,mentre non ricavano alcun corrispettivo dalla contestuale liquidazione,ricavano al contrario giorni di valuta (in aumento nonostante l’informatizzazione) e salate commissioni di versamento e prelevamento (pari in media a 4 euro) se l’assegno stesso viene depositato in banca. L’assegno bancario è pagabile a vista nello sportello dov’è radicato il conto corrente se dotato della necessaria copertura (provvista di fondi) dopo l’identificazione del portatore,ma le scaltre banche hanno preferito trincerarsi dietro circolari interne, che pongono limiti al pagamento ai clienti non “favorevolmente conosciuti”: se un cittadino che ha ricevuto un assegno in pagamento non ha un conto corrente,non può incassarlo ! A tali pratiche arbitrarie è possibile rispondere, sia con la denuncia ai carabinieri o alla polizia,che con un procedura di protesto contro l’istituto di credito che rifiuta il pagamento di un titolo al portatore: Adusbef ha predisposto i moduli necessari www.adusbef.it per combattere prassi abusive che,secondo i dati ufficiali di Bankitalia da noi elaborati,fruttano al sistema bancario, 100 milioni di euro l’anno, tra commissioni e valute. Il D.L.507/99 che riforma la disciplina sanzionatoria degli assegni bancari e postali e che entra in vigore il 4 giugno p.v.,prevede che la Banca d’Italia istituisca un archivio informatico denominato CAI (Centrale di Allarme Interbancaria),con la finalità di registrare tutti i soggetti che hanno emesso assegni senza autorizzazione o senza provvista. Tale iscrizione comporta la revoca di emettere assegni bancari e postali e può identificare con certezza assoluta,mediante il codice fiscale,chi è stato realmente protestato dai suoi omonimi, che trovano difficoltà e discredito quando vogliono aprire un conto o fare acquisti rateali,essendo iscritti alla “lista nera” che costituisce un marchio d’infamia per migliaia di cittadini onesti che non riescono a dimostrare la loro estraneità. L’istituzione della Cai è un passo in avanti per salvaguardare le banche da eventuali frodi,per difendersi dalle quali le banche non pagano gli assegni,dando la possibilità di effettuare controlli informatici in tempo reale ed individuare con certezza,se quegli assegni presentati in banca per essere riscossi allo sportello dai legittimi portatori,sono stati eventualmente trafugati o segnalati. Su 560 milioni di assegni circolanti (472 milioni di assegni bancari,88 milioni di assegni circolari) per un controvalore di 1.135.000 euro (Fonte: Relazione Annuale del Governatore, pag.237), Adusbef ha stimato che lo 0,05 per cento,presentati allo sportello per essere incassati non vengono pagati,ma sistematicamente rifiutati da un sotterraneo accordo di cartello,al solo scopo di costringere il portatore di titoli di credito pagabili a vista, ad aprire un conto corrente,per versarlo e poi prelevarlo.Tale prassi abusiva denunciata da Adusbef sia alla commissione europea (che ha aperto un dossier) che alla connivente Banca d’Italia, genera per il sistema bancario 9.000.000 di operazioni (4.500.000 versamenti ed altrettanti prelevamenti),con un indebito lucro pari a circa 200 miliardi di lire vecchie l’anno, derivanti sia dalle valute guadagnate, che dalla registrazione delle scritture transitate,dopo 4 giorni in media, sui conti correnti.01/02/2002
Documento n.4184