“AFFAIRE” BPL ANTONVENETA: FAZIO APPALTA ALL’ESTERNO DORATE CONSULENZE
“AFFAIRE” BPL ANTONVENETA: FAZIO DISPONE DI UNA PLETORA DI DIRIGENTI QUALIFICATI ANCHE PER LE QUESTIONI LEGALI,MA NON SI FIDA PIU’ DI LORO E LI UMILIA CONTINUAMENTE, APPALTANDO ALL’ESTERNO DORATE CONSULENZE, CON LA FINALITA’ DI DARE SOCCORSO ALL’”AMICO” FIORANI. QUANTO E’ COSTATA AI CONTRIBUENTI, LA CONSULENZA DEI COSIDDETTI “SAGGI” ? ANCHE IL GOVERNATORE FAZIO E’ SOGGETTO ALLE LEGGI E PRIMA O POI, DEVE COMINCIARE A RISPONDERE ANCHE DELL’USO SMODATO DEI FONDI PUBBLICI. Su un organico di oltre 8.200 dipendenti in carico alla Banca d’Italia- si può leggere nell’organigramma- ci sono centinaia di dirigenti superiori esperti negli affari legali, sulla cui competenza e preparazione, non è mai stato lecito dubitare. Ma come mai,il signor Fazio, per asseverare la sua smodata frenesia di far continuare a crescere una banchetta di provincia,come la ex Popolare di Lodi, non si fida più del loro parere, appaltando all’esterno dorate consulenze a professionisti, sulla cui indipendenza Adusbef ha sempre nutrito serissimi dubbi ? Forse perché il parere dei legali interni,come sta ben accertando la magistratura,non era così scontato rispetto ai desiderata di Fazio per offrire il pronto soccorso all’”amico” Fiorani ? E quale migliore prova provata di fazioso dispotismo,la concessione dell’autorizzazione ad una banchetta di provincia come la ex BPL priva dei requisiti patrimoniali minimali all’atto dell’autorizzazione all’Opa, malgrado i pareri negativi degli organi tecnici deputati alla valutazione ? Se c’è stato contrasto sull’Opa BPL tra i tecnici di Bankitalia addetti al controllo ed alla stabilità delle banche ed il direttorio,come mai non è stata negata l’autorizzazione all’Opa ? A queste domande il Governatore Fazio sarà chiamato a rispondere davanti al Tar del Lazio,visto che non potrà più accampare il segreto d’ufficio, affermando-come ha fatto ieri- di aver osservato la Legge 241 sulla trasparenza amministrativa. Ma quanto è costata la consulenza esterna che il signor Fazio ha appaltato a professionisti esterni ? Anche se gestita con criteri amicali-privatistici,Bankitalia è un istituto pubblico ed il Governatore deve cominciare a rispondere anche sull’utilizzo smodato di ingenti fondi pubblici. E come mai,se l’offerta BPI non è stata dichiarata “amichevole” dal c.d.a. di Antonveneta, Bankitalia non l’ha bocciata come ha ripetutamente fatto in passato negando l’autorizzazione a primarie e ben più patrimonializzate banche, scegliendo la strada del “nanismo” bancario che crea problemi al sistema ? L’odierna convocazione del CICR potrebbe essere la buona occasione per chiarire aspetti oscuri nella gestione allegra e faziosa di una autorità pubblica,anche per preservarne prestigio ed indipendenza,quotidianamente minacciata dalle grida “manzoniane” dei sodali del Governatore che cercano di intimidire,come al solito,la magistratura che sta svolgendo un lodevole lavoro al servizio del Paese e della verità,anche perchè in un Pese normale,Fazio sarebbe già stato destituito e messo alla pubblica gogna per gravi malefatte, prodotte contro le regole del mercato ed i diritti dei consumatori-rispamiatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,19.7.200519/07/2005
Documento n.4884