ABI spieghi quali sarebbero i "patti chiari" con igli utenti

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO Adusbef ? Codacons - Federconsumatori ABI: QUALI SAREBBERO I ?PATTI CHIARI? TRA BANCHE E CONSUMATORI? QUELLI DI MODIFICARE COSTI E CONDIZIONI CONTRATTUALI CON UN SEMPLICE AVVISO SULLA GAZZETTA UFFICIALE CON EFFETTO RETROATTIVO? PRIMA DI DISEGNARE IL FUTURO, LE BANCHE SI IMPEGNINO A RISTORARE I GRAVISSIMI DANNI INFERTI AI RISPARMIATORI DAI PESSIMI ED INTERESSATI CONSIGLI: DAI BOND ARGENTINI AL CASO CIRIO! Le banche promettono ancora una volta ?patti chiari? con la clientela: dalla concessione del credito alla gestione dei conti correnti ed individuazione degli investimenti. In tal modo L?Abi (Associazione bancaria italiana) assumerebbe la veste di una sorta di osservatorio, in grado di valutare se quello reso dalle banche sia effettivamente un servizio pubblico e non piuttosto un rapporto di impresa e se il credito viene concesso in maniera arbitraria o meno. Adusbef, Codacons e Federconsumatori, hanno valutato attentamente il progetto ?patti chiari? illustrato nei giorni scorsi dall?Abi, ma per quanto sforzo abbiano fatto,non sono riuscite ad individuare novità sostanziali, ma solo un maldestro tentativo di marketing mediatico e a buon mercato, messo a punto dalle banche per cercare di recuperare i pessimi rapporti tra istituti di credito e clientela. E? più una operazione di restyling per migliorare la cattiva immagine che le banche si sono a ragione guadagnate nei rapporti con gli utenti,che una effettiva operazione di trasparenza e correttezza contrattuale con i consumatori. Per rendere credibile una operazione di facciata, peraltro imposta da direttive europee, l?Abi dovrebbe cominciare a prendere le distanze da disinvolte operazioni effettuate allo sportello dalle banche associate,sia entrando nel merito rispetto ai cattivi consigli negli investimenti, che sulle modifiche contrattuali unilaterali, effettuate con il semplice avviso sulla Gazzetta Ufficiale spesso con effetto retroattivo. Per non parlare dei costi enormi di operazioni bancarie affatto giustificate (è serio pretendere anche più di 1.000 euro per trasferire titoli dematerializzati accentrati presso Montetitoli da una banca all?altra,che corrisponde a farsi pagare a peso d?oro il costo di una mail ?),aumentate nel primo anno di euro del 13,1 per cento,portando il costo di un conto corrente senza convenzione, con 11 operazioni mensili a prezzi proibitivi di 412 euro l?anno. Le associazioni dell?Intesa dei Consumatori,che si sono conquistate nei Tribunali della Repubblica sentenze favorevoli alla clientela, non credono alle promesse da marinaio dell?Abi e delle banche che devono fare ancora molto per riconquistare la fiducia perduta degli utenti e dei risparmiatori.

19/03/2003

Documento n.2990

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