ABI: LA VERGOGNOSA CIRCOLARE , SOSPESA IERI DALL’ANTITRUST
COMUNICATO STAMPA ABI: LA VERGOGNOSA CIRCOLARE , SOSPESA IERI DALL’ANTITRUST CHE INVITAVA LE BANCHE AD ELUDERE LEGGE BERSANI,FINISCE IN PROCURA ! ADUSBEF HA CHIESTO ALLA MAGISTRATURA DI VERIFICARE I PROFILI PENALMENTE RILEVANTI, MESSI IN ATTO DALL’ABI, CON COMPORTAMENTI ILLECITI CHE HANNO PROCURATO DANNI ECONOMICI AI CONSUMATORI. PER LE BANCHE ,IN ASSENZA DI UNA LEGGE SULLA CLASS ACTION, L’ITALIA E’ IL PAESE DI BENGODI,DOVE SI GUADAGNA DI PIU’ SULLA PELLE DEI CORRENTISTI: 131 EURO PRO-CAPITE,CONTRO I 90 EURO DELLA MEDIA UE. La vergognosa ed illecita circolare dell’Abi, diramata a luglio e rivendicata dal signor Fissola con apposite interviste su grandi quotidiani,subito denunciata dall’Adusbef e finalmente sospesa ieri dall’Antitrust,che invitava le banche ad eludere la legge Bersani,sia sulla mancata abrogazione delle spese di chiusura dei conti correnti, che sulla reciprocità dei tassi di interesse,attivi e passivi, finisce in Procura. L’Abi infatti, che ha sempre operato con politiche di cartello e norme uniformi al di sopra del mercato, della concorrenza,delle leggi e della legalità, ed ha procurato danni enormi ai consumatori, praticando l’anatocismo, i mutui usurari,applicando la commissione di massimo scoperto, taglieggiando spesso la clientela con richieste abnormi nel trasferimento dei titoli da banca a banca nel caso di chiusura dei conti correnti, non creda che tutto vada a finire a tarallucci e vino. Adusbef nella denuncia presentata,nel richiedere l’apertura di un’inchiesta penale contro il presidente dell’Abi signor Faissola,ha chiesto di valutare se, nell’invito rivolto alle associate ad eludere la legge Bersani,in vigore dal 4 luglio scorso, siano stati concretizzati profili penalmente rilevanti, che hanno danneggiato centinaia di migliaia di correntisti,in balia della consueta protervia degli istituti di credito. L’Italia resta il Paese di Bengodi per le banche, italiane ed estere, che vengono in Italia (come dimostrano BNP Paribas con l’acquisizione di BNL e ABN Amro con l’Antonveneta) non per praticare politiche di concorrenza e di abbattimento dei prezzi,ma per allinearsi all’andazzo generale di allegro saccheggio, per conseguire risultati ed utili di gestione molto superiori alla media Ue ( + 52 per cento gli utili bancari in Italia nel 2005) sulla pelle dei consumatori ed utenti, come emerge anche dall’ultimo rapporto di una società, pubblicata oggi. Le banche italiane infatti sono le più redditizie di tutta l'Europa e guadagnano in media circa 131 euro l'anno per cliente (ricerca eseguita dal Group 1 Software, una società della Pitney Bowes), grazie alla poca concorrenza. Secondo tali dati, Francia, Spagna e Germania occupano un posto di mezzo nella graduatoria relativa ai risultati inerenti alla generazione di utili per cliente, che è pari in media a circa 90 euro l'anno; mentre il Regno Unito genera utili minori, "probabilmente a causa della spietata concorrenza presente in quel paese, che si avvale di un'economia deregolamentata e decisamente volta al mercato. Senza l’approvazione di strumenti efficaci a tutela dei consumatori, come la class action,le banche italiane continueranno a spogliare vivi milioni di consumatori indifesi. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,19.9.200619/09/2006
Documento n.6319