ABI-CONSOB, REE CONFESSE, PROMETTONO TRASPARENZA SU BOND SUBORDINATI, DOPO CHE DECINE DI MIGLIAIA DI RISPARMIATORI SONO STATI TRUFFATI. INCONTRO DEL 17.2 VEGAS ABI, RICORDA QUELLO DEL 2011, CON ABROGAZIONE PROSPETTI E L'INVENZIONE DEI BOND DA BANCO ANALOGHI AI FARMACI

in Comunicati stampa

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

ABI-CONSOB, REE CONFESSE, PROMETTONO TRASPARENZA SU BOND SUBORDINATI, DOPO CHE DECINE DI MIGLIAIA DI RISPARMIATORI SONO STATI TRUFFATI.  INCONTRO DEL 17.2  VEGAS ABI, RICORDA QUELLO DEL 2011, CON ABROGAZIONE PROSPETTI E L’INVENZIONE DEI BOND DA BANCO

      L'Abi  e Consob, ree confesse, promettono una minimale trasparenza – che non c’era- nella vendita di obbligazioni subordinate, dopo che decine di migliaia di risparmiatori sono stati espropriati dal decreto salva-banche del 22 novembre 2015, probabilmente analoga a quella del 2011, quando Vegas appena nominato alla Consob, di ritorno da un incontro con i banchieri,   abrogò i prospetti informativi parafrasando ed inventando i bond da banco, come i farmaci.

   Le obbligazioni subordinate di CariChieti, CariFerrara, Banca Etruria e Banca Marche, i cui rendimenti erano inferiori ai titoli di stato considerati a rischio, bollinati come affidabili dal sito Abi Patti Chiari, espropriati per decreto non dovevano essere vendute ai risparmiatori.

   Quando la stessa Banca d’Italia, ammette che su 623 miliardi di euro di obbligazioni bancarie, sono in circolazione 67,2 miliardi di obbligazioni subordinate, l’11% del totale, con la quota del 17,2% nei portafogli delle banche, il 3,3 per cento detenuta dai Fondi, mentre il 46,1 % è in mano alle famiglie italiane, significa confessare operazioni preventive di esproprio criminale del risparmio, con la complicità di Bankitalia e Consob.

   Se quelle obbligazioni subordinate per 67 miliardi di euro, che non dovevano essere vendute ai risparmiatori,  fossero state attraenti nei rendimenti, con tassi di interessi importanti, certamente i Fondi Comuni, che spalmano i rischi su più prodotti finanziari dosando le percentuali,  per offrire buone performance ai sottoscrittori di quote, le avrebbero acquistate, non con la risibile percentuale del 3,3%,  ma del 45/50 per cento.

   Altro che elemosine arbitrali, dosaggi centellinati per i risarcimenti e moduli di colore diverso proposti dall’Abi. L’appunto per il direttorio di Bankitalia arrivato ieri all’Adusbef, con consistenza e percentuali di obbligazioni subordinate appioppate ai risparmiatori, rappresenta la prova più lampante, da esibire nei tribunali della Repubblica, per ottenere risarcimenti integrali alle famiglie espropriate per 430 milioni di euro, nei cosiddetti salvataggi delle quattro banche a danno dei truffati.

                                                     

02/09/2016

Documento n.10244

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK