Senato Interrogazione di Elio Lannutti su AP Fleet di C. Toto, azionista Alitalia

in Articoli e studi
Atto n. 4-03778 Pubblicato il 5 ottobre 2010 Seduta n. 432 LANNUTTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che: a Dublino ha sede Aircarft purchase fleet limited (Ap Fleet o Apfl), la società di leasing aeronautico di Carlo Toto, ex proprietario di AirOne e attuale azionista di minoranza di Alitalia; come riferisce un articolo de "Il Sole-24 ore" di Gianni Dragone, pubblicato il 1° ottobre 2010, «Apfl acquisisce gli Airbus a debito e li riaffitta in leasing operativo ad Alitalia. Con un bel guadagno, secondo i bilanci di Toto. "Nel 2009 il gruppo Apfl ha "acquistato" 10 aerei; attualmente gli aerei già locati ad Alitalia sono 13", dice il consolidato 2009 della Toto SpA. "Nonostante la crisi del settore aereo (...) le performance del gruppo Apfl sono state pari a 4,7 milioni di dollari con un risultato netto sul fatturato pari all'11 per cento", dice la relazione al consolidato 2009. Quest'anno, con l'affitto di più aerei, è previsto un utile di valore superiore. La capogruppo di Toto ha recepito nel 2009 un utile netto di 3,38 milioni di euro dal "sub consolidato società irlandesi". Nell'accordo quadro con Cai quest'ultima - puntualizzava il bilancio 2008 del gruppo Toto - si è impegnata a prendere in locazione da Apfl "gli aerei Airbus che quest'ultima ha già acquistato o acquisterà nei prossimi anni". Era prevista la locazione di 68 aerei modello A320, 12 A330 e 12 A350 "ad un canone mensile che verrà determinato, per i primi sei anni (...), dalla media dei canoni di leasing mensili di mercato come indicati negli ultimi due report trimestrali pubblicati da Ascend e per un altro periodo di sei anni con la stessa modalità, fermo restando che il canone non potrà avere un incremento e decremento superiore al 7,5 per cento". Il consolidato 2008 di Toto esponeva un impegno per Ap Fleet di 3.571 milioni di euro "nei confronti della società Airbus ad acquistare gli aerei che questa le consegnerà fino al 2018". L'importo "rappresenta il valore degli 81 aerei ancora da consegnare al 31 dicembre 2008". Un anno dopo l'impegno verso Airbus, pari al valore dei 68 aerei ancora da consegnare a fine 2009, era di 3.103,6 milioni. Dopo la cessione di Air One, Toto ha riacquistato dalla Cai cespiti «non strategici» per 54,7 milioni: il 30 per cento della Air One Executive (di cui Toto deteneva già il 70 per cento) e immobili. Nei voli privati nel 2009 Air One Executive ha perso 2,37 milioni, su un fatturato in calo del 30 per cento a 3,9 milioni. La controllata Rail One non ha ancora cominciato il trasporto ferroviario e resta [in] rosso, con una perdita netta di 1,34 milioni nel 2009, simile a quella del 2008. Nei conti 2009, sia della Toto SpA sia nel consolidato, sono stati accantonati 32 milioni "a copertura di probabili passività derivanti dall'esito negativo del contenzioso" per effetto di quanto stabilito negli accordi di cessione di Air One ad Alitalia, come manleva. Accantonati ulteriori 6,15 milioni "a copertura di contenziosi specifici contrattualmente identificati" nella vendita di Air One. Il consolidato del gruppo Toto nel 2009 indica un valore della produzione di 192,5 milioni, in netto calo rispetto ai 968 del 2007, l'ultimo bilancio che comprendeva Air One. I debiti lordi a fine 2009 erano 576 milioni, rispetto ai 649 del 2008 e ai 1.142 di fine 2007. I debiti verso banche erano 191 milioni nel 2009 (682 nel 2007), quelli verso altri finanziatori 275 milioni (114 nel 2007). Il bilancio consolidato 2009 dichiara un utile netto di competenza di 1,94 milioni (2,83 milioni nel 2007). Il revisore Kpmg sottolinea che il valore della produzione, alla voce variazioni per lavori in corso, beneficia di 25,3 milioni di claims, le riserve per contenziosi negli appalti oggetto»; considerato che: alla Toto costruzioni generali, la holding del costruttore originario di Chieti, fanno capo oggi sia il 100 per cento di Apfl (società di diritto irlandese), sia un pacchetto del 5,3 per cento della nuova Alitalia. Quest'ultima partecipazione è una delle contropartite ottenute in cambio del conferimento di Air One alla cordata Cai; come risulta da un articolo pubblicato su "Mondo" il 2 luglio 2010, «le altre sono state i soldi cash (circa 250 milioni di euro) e il trasferimento ad Alitalia dei 490 milioni di debiti finanziari legati agli aerei passati nella nuova società. (...) l'affare di Toto è stato garantirsi il ruolo di fornitore di nuovi apparecchi alla compagnia di cui è diventato azionista e consigliere di amministrazione. Attraverso Apfl ha, infatti, già piazzato un bel numero di aerei in affitto ad Alitalia. In particolare, da quando è partita la nuova gestione, sono entrati in servizio 13 Airbus A320»; la società irlandese veniva costituita nel dicembre 2008, mentre Toto perfezionava la cessione di Air One a Cai per 454,9 milioni, prezzo poi ridotto di 9,1 milioni; come si apprende sempre da questo articolo, per Carlo Toto «Liberarsi di Airone e della montagna di debiti a essa collegata è stata una manna. A rivelarlo è l'ultima riga del bilancio della holding dell'imprenditore teatino. Se nel 2008 Toro Costruzioni Generali aveva chiuso con perdite per 450 milioni (efferto di una maxi svalutazione di 483 milioni di euro di Ap holding la scatola che conteneva Airone), l'anno seguente, dopo aver passato la mano, l'esercizio è tornalo in utile di 2,3 milioni. Molte voci del bilancio, del resto, evidenziano che Airone pesava come piombo. La situazione debitoria di Toto si è complessivamente alleggerita di 260 milioni di euro rispetto ai 509 milioni del 2008. (...) La gestione diretta dell'irlandese Apfl è stata affidata nel frattempo da Toto al figlio Riccardo e a Lino Bergonzi, ex direttore generale di Airone con un passato in Impregilo e Adr. Al loro fianco nel board figurano anche Baldur Vander, un banchiere di East Merchant capital, Adrian Wrafrer, l'ex direttore della Camera di commercio americana a Dublino e (...) il politologo ed ex consulente della Casa Bianca Edward Lurrwak»; ancora, la società irlandese di Toto vanta «oltre a 17 aerei già in servizio (...) un pacchetto di opzioni per l'acquisto di altri 49 Airbus A320, 12 Airbus A330 e di 12 Airbus A350. (...) 92 aeromobili entro il 2018, che secondo i piani costituiranno il 90 per cento della nuova flotta Alitalia. (...) Unica differenza rispetto al passato è che sotto la fusoliera batterà un tricolore irlandese anziché italiano. Ma tant'è, visto che il valore economico per Toto si aggira secondo le stime in oltre i miliardo di euro di canoni incassati nell'arco di otto anni. Che il business aereo per Toto non si fosse esaurito con la cessione di Airone è d'altra parte confermato dalla scelta di proseguire l'attività di servizio aerotaxi attraverso un'altra controllata della holding di Chieti. (...) La piccola società che vende pacchetti di ore di volo a privati e aziende continua a chiamarsi Airone Executive, proprio come la compagnia finita nelle mani di Roberto Colaninno e soci», si chiede di sapere: se il Governo sia a conoscenza di quali siano i motivi, e sulla base di quali credibilità maturate, Carlo Toto, che con il "salvataggio" di Alitalia è riuscito a uscire dalle "secche" in cui si trovava da tempo con la sua AirOne, pesantemente indebitata presso Intesa Sanpaolo (guarda caso advisor che ha curato la vendita dell'ex compagnia di bandiera), continui a fare buoni affari con Alitalia dando in leasing alla compagnia guidata da Rocco Sabelli i jet airbus nuovi di zecca che alcuni anni fa si era impegnato ad acquisire, pur senza avere sufficienti capitali, grazie al credito bancario; se non ritenga che la riservatezza, se non l'impenetrabilità, con cui è stata trattata ad avviso dell'interrogante la cessione di AirOne alla Cai-Alitalia è andata contro il dovere di trasparenza necessario quando una società, come nel caso di specie, è quotata o familiare; quali iniziative intenda assumere al fine di tutelare i cittadini dalle descritte operazioni che, per quanto svolte tra privati, sono finalizzate ad un servizio pubblico (il trasporto aereo) e hanno comunque ricadute indirette sui contribuenti considerato che tutta l'operazione Cai si è basata sull'accollo dei debiti di Alitalia allo Stato, e l'acquisizione di AirOne è sempre stata condizione essenziale dell'operazione; quali siano le ragioni che sono alla base del mancato interessamento da parte del Governo, nonostante le tante promesse, nei confronti dei 40.000 risparmiatori azionisti Alitalia che, in seguito alla creazione della nuova società Cai che ha rilevato tutte le attività del gruppo e ha lasciato i debiti alla vecchia Alitalia, si sono ritrovati con titoli fortemente deprezzati, la cui quotazione è stata sospesa dal mercato, risultando così praticamente invendibili.

07/10/2010

Documento n.8735

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