News Molise. Banca di Roma condannata a rimborsare a imprenditore 2 milioni di euro

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Banca di Roma condannata a rimborsare a imprenditore 2 milioni di euro LARINO _ E’ stata depositata il 21 giugno 2010 l’ultima sentenza ottenuta dal Tribunale di Larino, la n.246/2010, in favore di un imprenditore basso-molisano. La Banca di Roma S.p.a.,nell’anno 2006, notificava un decreto ingiuntivo all’imprenditore per la somma di €. 4.933.165,71,somma derivante dai saldi negativi di alcuni conti correnti appartenuti allo stesso. Il tribunale di Larino,nella persona del G.I. dr. Roberto Veneziano,a seguito della opposizione al decreto ingiuntivo promossa dagli Avv.ti Carmine ed Aldo de Benedittis, condannava la Banca a rimborsare l’imprenditore della somma complessiva di €. 2.019.598,80,riducendo così il debito in maniera considerevole in conseguenza dell’applicazione da parte dell’istituto bancario sui conti correnti di interessi frutto della capitalizzazione trimestrale dichiarata illegittima dalla Suprema Corte (Cass.Civ., SS.UU. ,n. 21095/2004). Si tratta sino ad ora del più grosso recupero di interessi anatocistici ottenuto nel Molise dallo studio legale De Benedittis che è anche sede dell’Associazione dei Consumatori ADUSBEF. A tal proposito,l’ADUSBEF Filiale di Campobasso ricorda a tutti i correntisti bancari che: 1) Possono inoltrare domanda alla propria banca tutti i correntisti che avendo avuto scoperture di conto corrente (conti con saldo negativo),hanno pagato interessi trimestrali alle banche. 2) Tale vicenda non riguarda gli utenti che hanno avuto mutui o prestiti,senza aver avuto scoperti di conto corrente. 3) Hanno diritto al ricalcolo sia le persone fisiche che le persone giuridiche (società),per le quali inoltrerà domanda il legale rappresentante. 4) La domanda interrompe i termini prescrizionali che si compiono decorsi 10 anni dalla chiusura del conto corrente,essendo fondata la richiesta di ricalcolo fin dagli inizi del rapporto di conto corrente,trattandosi di rapporto continuativo (principio confermato dalla Cassazione). 5) Se la banca non risponde entro 10 giorni o risponde negativamente,rivolgersi al Giudice di Pace per importi sino ad €.5.000,000,altrimenti presentare domanda davanti al Tribunale tramite il proprio avvocato di fiducia,oppure tramite gli avvocati iscritti nell’elenco ADUSBEF. 6) Non deve fare domanda chi ha avuto il conto in attivo. 7) La Cassazione civile non ha abolito la capitalizzazione trimestrale che continua ad essere applicata dalle banche,ma,a differenza di prima,anche gli interessi sui depositi bancari sono capitalizzati trimestralmente. 8) La Banca non può porre in atto ritorsioni nei confronti di chi esercita tale diritto ma,se a fronte di richiesta di ricalcolo,qualche direttore dovesse imporre il rientro o minacciare altre azioni “punitive”,fare immediata denuncia all’Autorità Giudiziaria. Ricordiamo che le responsabilità penali sono personali (i dipendenti bancari non possono accampare,a giustificazione,il loro adeguamento a politiche aziendali).Eventuali azioni di ritorsione sono inoltre di particolare gravità se poste in essere nei confronti di coloro che stanno cercando di esercitare un diritto legittimo.

06/07/2010

Documento n.8659

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