I BERTY-NIGHTS SCRIVONO AI GIORNALI: "QUESTIONI PRIVATE". DALLE FABBRICHE AI SALOTTI, OLTRE AL POTERE,SI PERDE IL CONTATTO CON IL POPOLO

in Articoli e studi
I BERTY-NIGHTS SCRIVONO AI GIORNALI: "QUESTIONI PRIVATE" (AVETE DATO IN PASTO AI ROTOCALCHI LA VOSTRA VITA E ORA INVOCATE LA PRIVACY? MA MI FACCIA IL PIACERE!) - SORA LELLA, CHE EVIDENTEMENTE È PRIVA DI SPECCHI IN CASA, SI IMBUFALISCE CON "IL RIFORMISTA" CHE LA RIFORMA COSÌ: "CRINIERA ARANCIO EVIDENZIATORE, PELLE MATTONATA DA LAMPADE UVA, STAZZA ORGOGLIOSAMENTE FODERATA DA ABITINI SGARGIANTI"(VEDI FOTO) - IL CHE GUEVARA DEI SALOTTI SE LA PIJA INVECE CON "LA STAMPA" CHE FA IL SUO MESTIERE: "VOCI: SI SONO LASCIATI PERCHÉ LUI HA UN’ALTRA" - "È OFFENSIVO SOLO PENSARE UNA COSA DEL GENERE" (CHI SEI, IL PAPA? SI PUÒ SOLO CON BERLUSCONI?) - TRATTO DA WWW.DAGOSPIA.IT 1 - I BERTINOTTI SCRIVONO AI GIORNALI: «QUESTIONI PRIVATE» L'EX PRESIDENTE DELLA CAMERA: NESSUN TRADIMENTO. LA MOGLIE: NON È VERO CHE A SINISTRA NON CI SI SEPARA R. Zuc. per Corriere dela Sera Lella e Fausto Bertinotti, il giorno dopo. Dopo cioè che la notizia della separazione di fatto, rivelata da Dagospia, è apparsa su quasi tutti i quotidiani. Loro, l'ex inossidabile coppia del socialismo, prima reale e poi antagonista, sposati nell'ormai lontano '45 in chiesa, se li sono letti con attenzione, così come fanno ogni mattina. E non hanno proprio gradito. Si è scritto che hanno litigato per questioni che riguardano il figlio Duccio, ormai quarantenne. Che non vivono più insieme. E molto altro. Non spiegano se sia vero o falso. Perché per entrambi si tratta di «questioni private» che non dovrebbero andare a finire in pasto al grande pubblico. E, per entrambi, sarebbe quindi meglio parlarne il meno possibile. Ma quando è troppo è troppo. Ecco perché, ognuno a modo suo, hanno preso carta e penna per rispondere ai passaggi che non sono riusciti proprio a digerire. Lei, Gabriella Fagno Bertinotti, se l'è presa in particolare con un'articolo apparso sul Riformista. Decidendo di rispondere con una lettera, nella quale parla di «notizie infondate » e racconta: «Non è vero che l'ultima uscita pubblica insieme a mio marito è stata all'inaugurazione del Maxxi. Per impegni reciproci, non ci è stato possibile andare insieme all'inaugurazione e comunque non esiste, né esisterà, una nostra ultima uscita pubblica». Ma, soprattutto, afferma: «Non è vero che a sinistra non ci si separa. È piena la storia di uomini e donne della sinistra separati e divorziati». Insomma, Lella smonta la teoria della presunta inseparabilità della «coppia militante comunista» d'antan. Precisa inoltre, per la cronaca: «Non è vero che la mia pelle è mattonata dalle lampade uva». Perché lei, «per natura», ha «una pelle ambrata» e quindi non ha «alcun bisogno di lampade ». Infine: «Non è vero che sono la regina dei salotti. A casa Angiolillo, in 30 anni di vita a Roma, sono stata soltanto due volte. Purtroppo! Purtroppo la signora Angiolillo è scomparsa, altrimenti ci sarei tornata volentieri». Lui, invece, non ha gradito l'articolo uscito sulla Stampa, perché ad un certo punto si fa allusione ad un possibile tradimento, dello stesso Fausto, con un'altra. Reazione, la stessa. Lettera di risposta, più corta di quella della consorte, ma altrettanto dura. In cui si ribadisce che si tratta di una vicenda che attiene alla «sfera privata». E quindi che non ha assolutamente intenzione di chiarire alcunché. E allora perché rispondere? Perché ciò che l'ex segretario di Rifondazione Comunista ed ex Presidente della Camera, non riesce a far passare sotto silenzio è quella «voce» sul tradimento. Che smentisce categoricamente. Aggiungendo: «È offensivo solo pensare una cosa del genere». 2 - L'ARTICOLO DE 'LA STAMPA' CHE HA FATTO INFURIARE FAUSTO BERTINOTTI Maria Corbi per La Stampa Certo se anche loro sono scoppiati per l'istituzione del matrimonio c'è poco da fare. Lella e Fausto Bertinotti si lasciano? La voce rimbalza dal sito Dagospia e anche se la diretta interessata minimizza («Siamo nell'ambito del privato... quale coppia non litiga e non ha attraversato momenti più difficili di altri? Figuriamoci, allora due come me e Fausto che stanno insieme da tanti anni... Ma non è neanche il caso di parlarne») la crisi diventa la sintesi dei cupi tempi sentimentali. Chiamala se vuoi pausa di riflessione. Loro, la coppia perfetta della sinistra - «siamo complici, parenti, siamo cresciuti insieme», diceva lei poco tempo fa - litiga per cause da definire e nei salotti della capitale anche i sofà piangono. «Impossibile...», dicono le dame, come se Lella e Fausto, lasciandosi, avessero tradito soprattutto loro e l'idea che a resistere in due tutta la vita ce la si può fare. E invece no, il sogno è in stand-by con Lella che vaga da sola tra appuntamenti mondani e cene preelettorali e Fausto che incontra quattro amici al bar Giolitti. E così le voci si rincorrono: si sono lasciati perché lui ha un'altra. Anzi no, hanno litigato per il figlio Duccio, artista, dj, no global che ha sposato una bellissima ragazza di una fascistissima famiglia romana. («Problemi familiari», la vaga indicazione di un amico della casa). Qualsiasi sia il motivo il fatto è che anche una coppia granitica rischia di saltare in aria sulla mina matrimoniale. E non sarà facile la riappacificazione visto il carattere di entrambi, ma soprattutto la difficoltà a perdonare di lei. Quando alcuni amici dopo che Fausto fece cadere il governo Prodi si eclissarono, disse: «Poi sono tornati ma io continuerò a odiarli fino alla quinta generazione». Ma anche lui non scherza almeno dai racconti di Lella: «È cocciutissimo. Quando prende una posizione non la molla. Poi è permaloso». Lei adesso è nella bella casa di viale Regina Margherita, lui ospite da amici ai Prati, un po' spaesato dal non avere lei che organizza la vita. Fine di un amore? Chissà, la speranza è affidata a una dichiarazione di donna Lella, qualche tempo fa: «Più sono di destra e antidivorzisti, più divorziano. Noi di sinistra siamo per il divorzio e non divorziamo». DAGO-PS Chissà perché il quotidiano di Mario Calabresi non ha publicato oggi la lettera di Fausto Bertinotti. Vediamo domani...) 3 - L'ARTICOLO DEL RIFORMISTA CHE HA FATTO IMBUFALIRE SORA LELLA Cinzia Leone per Il Riformista Il potere logora chi non ce l'ha. E sono i matrimoni a lasciarci le penne. Lella e Fausto Bertinotti, la coppia inossidabile della sinistra divisa? L'ultima uscita pubblica insieme è all'inaugurazione del Maxi, a Roma. Dopo, festa dopo festa, tartina dopo tartina, Lella è sempre da sola. A sinistra non ci si separa, tanto meno avanti negli anni. Si vive in case separate, come Pertini e la Voltolina, ma si rimane sposati. Si dipinge e si ama la Marzotto come Trombadori, ma il matrimonio non si tocca. Che i colpi di testa possano cambiare le carte in tavola anche in tarda età, è cosa nota. Ma fuochi della sera o lampi d'indipendenza, sono sempre gli uomini ad esserne preda. E se questa volta fosse tutta farina di Lella? Stanca di quel Lella&Fausto, orgogliosa della sua criniera arancio evidenziatore, della sua pelle mattonata dalle lampade uva, della sua stazza orgogliosamente foderata da abitini sgargianti, la regina dei salotti bipartisan (più bi che partisan) ha deciso lei di darci un taglio. Troppe Angiolillo, troppe Suspisio, troppe Marisela, troppi salotti e troppe sfilate hanno cambiato il dna della rossa. L'hanno fatta sentire non più diversa, ma uguale. Magari persino superiore: a tutte le squinzie sui divani, a tutti i politici ingaglioffiti e migranti, e persino al subcomandante Fausto. E Lui? Alle sigle è abituato. Ex presidente della Camera, ex leader di Rifondazione Comunista e ora anche ex marito di Lella. La tournée è finita. 4 - LETTERA DI LELLA BERTINOTTI AL RIFORMISTA Gentile direttore, leggo, a pagina 7 del giornale da lei diretto di sabato 23 gennaio, un breve articolo che più che un articolo è un concentrato di non notizie, di notizie infondate e, soprattutto, di gratuite volgarità. Nell'ordine. Non è vero che «l'ultima uscita pubblica insieme a mio marito è stata all'inaugurazione del Maxi». Per impegni reciproci non c'è stato possibile andare insieme all'inaugurazione del Maxi e comunque non esiste, né esisterà una nostra «ultima uscita pubblica». Non è vero che «a sinistra non ci si separa». È piena la storia di uomini e donne della sinistra separati e divorziati. Non è vero che la mia pelle è «mattonata dalle lampade uva». Ho, per natura, una pelle ambrata e dunque non ho alcun bisogno di lampade uva. Non conosco l'autrice di queste volgarità né la ho mai vista quindi non posso pronunciarmi né sulla sua «criniera» né su quanto sia «orgogliosa della sua stazza». Posso soltanto giudicarla dalle volgarità e dalle falsità che è capace di scrivere. Infine, non è vero che sono «la regina dei salotti». A casa Angiolillo, in 30 anni di vita a Roma, sono stata soltanto due volte. Purtroppo! Purtroppo la signora Angiolillo è scomparsa, altrimenti ci sarei tornata volentieri. Sono sempre stata e sono, soltanto e semplicemente, una donna di sinistra. Una donna convintamene di sinistra che non ha paura di essere contaminata e che è curiosa di conoscere persone diverse da sé. Spero che sarà così cortese, oltre che di voler pubblicare queste poche righe, di voler inviarmi una fotografia della signora Cinzia Leone, come me, privata cittadina e che dunque io non ho mai visto, mentre lei, a quanto pare, ha visto me. In questo modo potrò farmi anch'io un'idea del suo aspetto, della sua «criniera», della sua «stazza», dei suoi «abitini». In quanto a volgarità, ineleganza, e capacità di scrivere bugie risulta imbattibile; aspetto di vederla in foto per esprimermi sul resto. ]

24/01/2010

Documento n.8439

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