Da Virgilio.it (12-11-05). ANTONVENETA/ CONSOB, LE 4 RAGIONI PER FAR DECADERE OFFERTE BPI

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ANTONVENETA/ CONSOB, LE 4 RAGIONI PER FAR DECADERE OFFERTE BPI -2 12/10/2005 22:33 Roma, 12 ott. (Apcom) - Dalle attività di accertamento svolte dopo l’adozione del provvedimento di sospensione dell’offerta, sottolinea la Commissione nel testo della delibera, sono stati acquisiti documenti contrattuali ed informazioni che attestano l’esistenza di operazioni poste in essere dalla Bpi non comunicate alla Consob e al mercato nell’ambito dell’informativa resa in occasione dell’opa la cui conoscenza risulta determinante per consentire ai destinatari della medesima offerta di pervenire ad un fondato giudizio sulla stessa. Il riferimento, in particolare, è ai "rilevanti contratti di vendita di protezione di tipo credit derivatives transaction ("contratti CDT") fra la BPI e la Deutsche Bank AG ("DB") per un controvalore complessivo di 941,25 milioni di euro", stipulati a copertura del credito vantato da Db nei confronti di Sonata Securities S.A. ("Sonata"), società veicolo di diritto lussemburghese controllata dalla stessa DB - connessi alla cessione delle minorities all’istituto tedesco. Dall’esame dei contratti è emerso, inoltre, che la BPI ha costituito dei depositi collaterali, a garanzia del puntuale adempimento delle obbligazioni derivanti dalla vendita dei CDT, per un valore complessivo di 601,75 milioni euro. Dei contratti CDT e dei connessi depositi collaterali non è stata data informativa. Inoltre, prosegue il documento della Commissione, alcuni contratti derivati non risultano essere stati contabilizzati dalla BPI. Più precisamente, con nota trasmessa in data 15 settembre 2005, la Banca d’Italia ha informato la Consob - trasmettendo copia dei relativi contratti - che, nel corso degli accertamenti ispettivi presso la BPI, è emersa l’esistenza di opzioni put e call stipulate con Deutsche Bank AG London, in data 4 novembre 2004, su azioni della controllata Reti Bancarie Holding S.p.A., per un controvalore di circa 17 milioni che non risultano né imputate contabilmente fra gli impegni e rischi né contenute nelle periodiche segnalazioni di vigilanza. Altri contratti analoghi, secondo le segnalazioni della Banca d’Italia, sarebbero stati posti in essere anche nel 2003 (tre put/call con Victoria & Eagle Strategic Fund), oltre a contratti di equity swap sottoscritti nel 2004 con Societe Generale e el 2002 con Dresdner Bank. Quest’ultimo, in particolare, non risulta essere stato nè contabilizzato nè oggetto di segnalazioni di vigilanza. Inoltre, la società di revisione Deloitte & Touche, con nota del 21 settembre 2005, ha comunicato di aver riscontrato che tra gli impegni registrati nella contabilità sociale della BPI non sono state inserite, oltre ai citati contratti trasmessi in data 15 settembre 2005 dalla Banca d’Italia, altre opzioni concesse a Victoria & Eagle, e a Fingruppo che l’attuale quadro normativo richiede concorrano all’informativa di bilancio, incidendo anche, se del caso, sui saldi economico-patrimoniali riportati nel bilancio stesso. "La mancata rilevazione di tali contratti nel bilancio 2004 della BPI non consente di conoscere l’esatto ammontare degli impegni in essere". La Commissione ricorda infine, tra gli altri elementi accertati, il contratto di compravendita stipulato tra Bpi e GP Finanziaria, avente ad oggetto la cessione di partecipazioni di minoranza per un controvalore complessivo di circa 100 mln. di euro e un connesso contratto di opzione call concluso con G.P. Finanziaria S.p.A. mediante scambio di lettere datate 22 e 25 luglio 2005. Di tale contratto di cessione di minorities non vi è alcun riferimento nei documenti di offerta. C’e’ poi il contratto di cessione di minorities stipulato in data 29 giugno 2005 con Earchimede S.p.A., per un controvalore complessivo di circa 139 milioni di euro per il quale è stata accertata l’esistenza di un finanziamento di circa mln 100 di euro concesso dalla BPI alla Earchimede S.p.A. per l’acquisto delle medesime minorities di cui non viene fatta alcuna menzione nei documenti. Si tratta, conclude la Commissione, di carenze informative che contribuiscono "a compromettere l’attendibilità complessiva dell’informativa resa al mercato dalla BPI sulle cessioni di minorities, operazioni costituenti un aspetto qualificante del programma di rafforzamento patrimoniale propedeutico alla promozione dell’Opa e dell’Opasc". copyright @ 2005 APCOM

13/10/2005

Documento n.5164

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