CORTE DEI CONTI: CARISSIMO CARROZZONE FATTO DI 600 MAGISTRATI (ED AFFINI) !

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I CONTI IN TASCA ALLA CORTE DEI CONTI – AMMONISCONO, RICHIAMANO, FANNO LE PULCI ALLA FINANZIARIA, MA GUAI A TOCCARE IL CARISSIMO CARROZZONE FATTO DI 600 MAGISTRATI E AFFINI – IL BUDGET È UN TERZO DELLA CAMERA (270 MLN IN CRESCITA)… Paolo Baroni per “La Stampa” (Tratto da DAGOSPIA) Alternano ammonimenti a richiami. A volte strigliano, a volte approvano, altre ancora sanzionano. Vorrebbero più poteri, innanzitutto per effettuare controlli preventivi anche sulle consulenze di ministeri, Regioni e comuni, ma la politica se ne guarda bene dal concederli. E anche nell’ultima Finanziaria, nonostante le rassicurazioni date da palazzo Chigi, all’ultimo momento sono saltate le norme attese da tempo. I 600 magistrati della Corte dei Conti, mentre i costi della politica impazzano, ed i centri di costo si moltiplicano all'ombra dei mille campanili municipali, si ritrovano insomma con le armi spuntate: e spesso le loro «sentenze» arrivano quando la frittata è già fatta e centinaia di migliaia di euro, a volte anche milioni, se ne sono già andati in fumo. Per non parlare poi degli uffici regionali, spesso sottorganico e per di più oberati da decine di migliaia di cause per le pensioni di dipendenti pubblici e militari. Corte dei conti inutile? Tocchiamo un nervo certamente scoperto: quando l’estate scorsa in piena bagarre sui privilegi e gli sprechi della «Casta» Piero Fassino si è azzardato a dire che la magistratura contabile «non costa meno del Parlamento», il presidente della Corte Tullio Lazzaro è subito insorto. «Non credo che la Corte dei Conti possa essere parificata agli organi politici, perché non lo è - ha risposto piccato -. E’ un istituto di magistratura superiore, di controllo e garanzia al servizio dei cittadini. Se il potere politico ritiene di dover abolire tutto questo lo dica chiaramente e si assuma le sue responsabilità». COSTI (E STIPENDI) RECORD Però, come dar torto a Fassino? La Corte dei Conti costa davvero tanto. Non solo i nostri magistrati contabili, aggrappandosi alle buste paga di altri colleghi togati, hanno gli stipendi medi più alti di tutti (nel 2005 ben 156 mila euro lordi l’anno contro i 101.800 dei magistrati ordinari, 21 mila in più rispetto all’anno prima) ma in molti casi assieme ai giudici del Consiglio di Stato ed a quelli del Tar partecipano alla fiera dei doppi incarichi e delle consulenze: 61 quelle autorizzate nel primo semestre 2007 e ben 148 per il 2006, in pratica una ogni 4 magistrati in organico. Ed in molti casi si parla di compensi anche di 60-70-80 mila euro in più l’anno. Anche il budget complessivo della Corte è di tutto rispetto, pari a quasi un terzo di quello della Camera dei deputati. Parliamo di oltre 270 milioni di euro, destinati a salire a 300 l’anno prossimo. In base all’ultimo bilancio preventivo, che in ossequio alla trasparenza non si trova su Internet ma solo sulla raccolta della Gazzetta Ufficiale, quest’anno la Corte presieduta da Lazzaro prevede tra l’altro di spendere 85 milioni per stipendi ed assegni fissi dei propri magistrati su un totale di 276,4. Più 8 milioni di Irap, 23,45 di oneri sociali, 240 mila euro di indennità e rimborsi per missioni e trasferte e 500 mila euro di buoni pasto. Mentre un altro centinaio di milioni serve a pagare il personale amministrativo, valori che portano il costo del lavoro nel suo complesso a sfiorare i 220 milioni di euro, ovvero circa l’80% dell’intero budget. Una cifra «incomprimibile» al pari di affitti e canoni passivi. 600 GIUDICI, 21 PROCURE In tutto i giudici in organico sono 615, ma una trentina circa è posta fuori ruolo per incarichi istituzionali. I restanti 580 si dividono tra funzioni centrali come la Procura generale (25), le sezioni d’appello (37) e gli Uffici di controllo centrali (122) ed i 21 uffici regionali: 115 lavorano nelle Procure, 168 nelle sezioni giurisdizionali ed 86 nelle sezioni di controllo. In media è coperto il 74,3% dei posti in organico, con punte del 100% solamente a Trento, Bolzano ed in Umbria e picchi negativi in Lombardia (54,5%), Marche (50%) e Liguria (60%). Rispetto al bilancio 2006 quest’anno le spese totali della Corte cresceranno di 9,6 milioni mentre rispetto al 2005 l’aumento supera addirittura i 35 milioni di euro. Di pari passo sono cresciuti gli stanziamenti inseriti nel bilancio dello Stato: 228,23 milioni nel 2005, 261,2 l’anno seguente e 273,3 quest’anno. Per l’anno venturo la Corte ha già fatto sapere di avere bisogno di almeno 300 milioni di euro, con un aumento del 20% rispetto allo stanziamento del 2006. Il più alto di tutte le istituzioni costituzionali. Ma, come ha spiegato in una lettera a «Italia Oggi» il segretario generale della Corte Raffaele Squitieri, lo stanziamento chiesto per il 2008 rappresenta solo «un parziale recupero del gap di crescita del proprio potere d’acquisto». Ma quale gap, se nell'ultimo triennio i giudici della Corte dei conti hanno ottenuto gli aumenti più alti di tutta la magistratura? Sono gli stessi giudici della Corte, nell’ultimo rapporto sul costo del lavoro pubblico, a spiegare che l’impennata delle loro buste paga è figlia di una «innovativa» leggina del 2000 chiamata a «sanare» alcune disparità di trattamento con altri settori della magistratura. In pratica in quell’anno venne attribuita d’ufficio la qualifica di Consigliere di Corte di Cassazione a tutti i magistrati ordinari presenti nei vari ruoli che non avevano beneficiato di meccanismi di galleggiamento, ovvero dei «più favorevoli trattamenti» che nel frattempo erano stati assegnati ai Magistrati emeriti di Cassazione. Ai quali da quel giorno anche i giudici della Corte dei Conti vennero agganciati. SETTIMANA CORTA Dopo aver tagliato, non senza lamentarsene, i consumi intermedi su disposizione dell’ultima Finanziaria alla Corte dei conti non mancano i tentativi di risparmiare qualche euro. Ad esempio dal luglio scorso è scattata la chiusura degli uffici della sede centrale nella giornata del sabato. Una misura adottata in via «sperimentale» che servirà «a razionalizzare la gestione delle risorse umane e strumentali», ma intanto assicura a tutti (tranne che ai carabinieri di piantone) la settimana corta. Dagospia 29 Ottobre 2007

30/10/2007

Documento n.6915

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