Corsera.P. Pica. 14-11-2011 Unicredit, perdite per 10 miliardi Varato l’aumento da 7,5 miliardi

in Articoli e studi
Unicredit, perdite per 10 miliardi Varato l’aumento da 7,5 miliardi Ghizzoni: «Piano realistico, diventeremo pura banca commerciale» Svalutazioni-choc per 9,6 miliardi Federico Ghizzoni, amministratore delegato Unicredit (Ansa) Federico Ghizzoni, amministratore delegato Unicredit (Ansa) MILANO - Con svalutazioni-choc per 9,6 miliardi e un «rosso» di 10,6 miliardi Unicredit chiude il peggior trimestre della sua storia e si avvia a voltare pagina, diventando «pura banca commerciale» come promette l’amministratore delegato Federico Ghizzoni, il manager piacentino che un anno fa raccoglieva il testimone di Alessandro Profumo . Il consiglio di amministrazione di Piazza Cordusio ha varato intanto il maxi aumento di capitale da 7,5 miliardi interamente garantito da un consorzio che porterà il Core Tier 1 (indice di solidità del capitale) al 10,35%. Sì de l board anche al piano industriale firmato dallo stesso Ghizzoni che pone tra gli obiettivi il ritorno degli utili a 6,5 miliardi di euro nel 2015. Pesante l’impatto con la Borsa dove il titolo ha perso il 6%. PERDITE ED ESUBERI - Nel terzo trimestre dell’anno il gruppo ha segnato perdite per 10,6 miliardi dopo svalutazioni per 9,6. Nel 2011 non ci sarà distribuzione del dividendo. La principale partecipazione del gruppo, la quota dell’8, 66% di primo azionista di Mediobanca, è stata svalutata di 440 milioni ha detto Ghizzoni in una conference call. Le svalutazioni rappresentano «una cifra importante ma che non ha nessun impatto sul capitale e sulla liquidità ed è puramente contabile», ha sottolineato l’amministratore delegato. In particolare, le svalutazione riguardano per 8, 66 miliardi al netto delle tasse, l’avviamento di acquisizioni effettuate negli ultimi anni e l’effetto è che il goodwill iscritto in bilancio cala da 20, 2 miliardi a fine giugno scorso a 11,52 al 30 settembre. L’avviamento legato all’acquisto delle banche di Ucraina e Kazakhstan è stato totalmente svalutato. GHIZZONI, «PIANO REALISTICO»- «È un piano realistico, un piano pragmatico, che lavora molto anche sui costi e sulla semplificazione del gruppo. È un messaggio positivo: siamo contenti di quello che è stato approvato oggi. È un punto molto importante per il nostro gruppo, segna veramente una svolta in positivo, su cui il management è totalmente impegnato» sono state le prime parole di Ghizzoni con la comunità finanziaria. Il piano strategico prevede una riduzione del personale in Italia di 5.200 unità nel periodo compreso tra settembre 2011 e il 2015. BANCA COMMERCIALE - Con il nuovo piano industriale Unicredit «intende diventare una pura banca commerciale piuttosto che una vecchia banca universale», ha detto ancora l’amministratore delegato. «L’ambizione è essere tra i migliori in Europa tra le banche commerciali. Credo fermamente che raggiungeremo questo obiettivo». Paola Pica 14 novembre 2011 18:43] LA RICAPITALIZZAZIONE Unicredit, perdite per 10 miliardi Varato l'aumento da 7,5 miliardi Ghizzoni: «Piano realistico, diventeremo pura banca commerciale» Svalutazioni-choc per 9,6 miliardi Federico Ghizzoni, amministratore delegato Unicredit (Ansa) Federico Ghizzoni, amministratore delegato Unicredit (Ansa) MILANO - Con svalutazioni-choc per 9,6 miliardi e un «rosso» di 10,6 miliardi Unicredit chiude il peggior trimestre della sua storia e si avvia a voltare pagina, diventando «pura banca commerciale» come promette l'amministratore delegato Federico Ghizzoni, il manager piacentino che un anno fa raccoglieva il testimone di Alessandro Profumo . Il consiglio di amministrazione di Piazza Cordusio ha varato intanto il maxi aumento di capitale da 7,5 miliardi interamente garantito da un consorzio che porterà il Core Tier 1 (indice di solidità del capitale) al 10,35%. Sì de l board anche al piano industriale firmato dallo stesso Ghizzoni che pone tra gli obiettivi il ritorno degli utili a 6,5 miliardi di euro nel 2015. Pesante l'impatto con la Borsa dove il titolo ha perso il 6%. PERDITE ED ESUBERI - Nel terzo trimestre dell'anno il gruppo ha segnato perdite per 10,6 miliardi dopo svalutazioni per 9,6. Nel 2011 non ci sarà distribuzione del dividendo. La principale partecipazione del gruppo, la quota dell'8, 66% di primo azionista di Mediobanca, è stata svalutata di 440 milioni ha detto Ghizzoni in una conference call. Le svalutazioni rappresentano «una cifra importante ma che non ha nessun impatto sul capitale e sulla liquidità ed è puramente contabile», ha sottolineato l'amministratore delegato. In particolare, le svalutazione riguardano per 8, 66 miliardi al netto delle tasse, l'avviamento di acquisizioni effettuate negli ultimi anni e l'effetto è che il goodwill iscritto in bilancio cala da 20, 2 miliardi a fine giugno scorso a 11,52 al 30 settembre. L'avviamento legato all'acquisto delle banche di Ucraina e Kazakhstan è stato totalmente svalutato. GHIZZONI, «PIANO REALISTICO»- «È un piano realistico, un piano pragmatico, che lavora molto anche sui costi e sulla semplificazione del gruppo. È un messaggio positivo: siamo contenti di quello che è stato approvato oggi. È un punto molto importante per il nostro gruppo, segna veramente una svolta in positivo, su cui il management è totalmente impegnato» sono state le prime parole di Ghizzoni con la comunità finanziaria. Il piano strategico prevede una riduzione del personale in Italia di 5.200 unità nel periodo compreso tra settembre 2011 e il 2015. BANCA COMMERCIALE - Con il nuovo piano industriale Unicredit «intende diventare una pura banca commerciale piuttosto che una vecchia banca universale», ha detto ancora l'amministratore delegato. «L'ambizione è essere tra i migliori in Europa tra le banche commerciali. Credo fermamente che raggiungeremo questo obiettivo». Paola Pica 14 novembre 2011 18:43

14/11/2011

Documento n.9086

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