Interrogazione parlamentare. Turpe mercimonio tra giustizia, Bankitalia e Abi a danno del diritto

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Interrogazione parlamentare. Turpe mercimonio tra giustizia, Bankitalia e Abi a danno del diritto

Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento

GIARRUSSO, AIROLA, BLUNDO, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CIOFFI, COTTI, DONNO, FUCKSIA, GIROTTO, MARTELLI, MARTON, MOLINARI, MONTEVECCHI, MORONESE, PETROCELLI, PUGLIA, SCIBONA, SERRA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della giustizia e dell'economia e delle finanze - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

come attestato anche dal direttore dell'Unità di informazione finanziaria (UIF) presso la Banca d'Italia, Claudio Clemente, che ha presentato in data 9 luglio 2014 il rapporto 2013, l'usura continua a crescere con la crisi e "le segnalazioni di operazioni sospette lo scorso anno sono raddoppiate rispetto al 2012";

la legge n. 108 del 1996, attualmente in vigore, fissa un tetto oltre il quale i prestiti diventano usurari, ma la Banca d'Italia, con una circolare del 30 settembre 1996, scorporò la commissione di massimo scoperto (CMS), pari a 7-8 punti su base annua, attenuando l'impatto su gran parte dei prestiti erogati dalle banche;

famiglie ed imprenditori, strozzati dagli alti tassi di interesse imposti dalle banche, non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio perché, anche se i tassi rilevati trimestralmente eccedevano i tassi soglia (di ben 7-8 punti su base annua) stabiliti dal comma 4 dell'art. 644 del codice penale, trovavano ostacolo nella circolare della Banca d'Italia, che impediva il computo della commissione di massimo scoperto secondo quei corretti conteggi, ribaditi da plurime sentenze della suprema Corte di cassazione;

la Corte di cassazione, interpretando correttamente la legge n. 108 del 1996, ha riaffermato che, indipendentemente da quanto stabilito dai banchieri e dalle norme amministrative della Banca d'Italia, il codice penale, ai sensi del comma 4 dell'art. 644 del codice penale, impone di considerare rilevanti ai fini della fattispecie di usura tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito, e tra loro rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto;

dopo ulteriori sentenze emesse dalla Corte di cassazione, in data 23 aprile 2010, l'Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) ha presentato denunce penali contro la Banca d'Italia alle principali Procure della Repubblica, chiedendo di indagare per concorso nel reato di usura, abuso d'ufficio e favoreggiamento, in ordine alla famigerata circolare emanata dopo la legge n. 108 del 1996, in quanto abusando del suo ruolo nell'escludere dal calcolo dei "tassi soglia" la CMS, che è, a parere degli interroganti, un "pizzo", aveva contribuito a strozzare imprenditori e famiglie per gli elevatissimi tassi di interesse;

la Corte di cassazione, con plurime sentenze (n. 12028 seconda sezione penale; sentenza n. 870 del 18 gennaio 2006 prima Sezione civile; n. 46669/2011), aveva palesato il ruolo della Banca d'Italia: "Quindi, come peraltro rilevato sia dal Tribunale che dalla Corte territoriale, anche la CMS deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura, essendo rilevanti ai fini della determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri che l'utente sopporta in relazione all'utilizzo del credito, indipendentemente dalle istruzioni o direttive della Banca d'Italia (circolare della Banca d'Italia 30 settembre 1996 e successive) in cui si prevedeva che la CMS non dovesse essere valutata ai fini della determinazione del tasso effettivo globale degli interessi, traducendosi in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Le circolari e le istruzioni della Banca d'Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo. Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza di Bankitalia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell'ambiente del commercio che non presenta in sé particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito" (come si legge sul comunicato stampa dell'Adusbef, 13 gennaio 2014);

in data 10 giugno 2014, il pubblico ministero di Trani, dottor Michele Ruggiero, a chiusura delle indagini ha contestato il reato di usura ad alcune banche con il concorso morale degli ex vertici della Banca d'Italia e del dirigente del Ministero dell'economia e delle finanze Giuseppe Maresca. Secondo l'accusa questi ultimi, contravvenendo alle disposizioni della legge sull'usura, prescrivevano alle banche di calcolare gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito "accordato" anziché (come richiesto dalla legge) a quello effettivamente "erogato o utilizzato" dal cliente. Queste indicazioni (su cui del resto anche la Corte di cassazione si è espressa, nel 2013, smentendo le circolari di via Nazionale) permettevano alle banche di elaborare tassi effettivi globali (i cosiddetti Teg) falsati. Cioè più bassi di quelli effettivamente praticati. Di conseguenza, stando alle indagini della Guardia di finanza, gli interessi applicati dalle banche alla clientela per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su conto corrente) risultavano sempre entro i limiti dei "tassi soglia" pur essendo in concreto superiori e, come tali, usurari;

tra i 62 indagati a cui la Guardia di finanza sta notificando avvisi di conclusione delle indagini preliminari per l'usura contestata ai vertici di Banca nazionale del lavoro, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit e Banca popolare di Bari, vi sono il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, in qualità di ex capo dell'Ispettorato di vigilanza della Banca d'Italia, il Ministro dell'economia del Governo Letta Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale della Banca d'Italia, il presidente del consiglio di amministrazione di Bnl Luigi Abete. Inoltre per Unicredit l'ex amministratore delegato Alessandro Profumo, ora presidente del consiglio di amministrazione di Mps, e l'attuale amministratore delegato Federico Ghizzoni; per Mps l'ex presidente Giuseppe Mussari e il suo vice Francesco Gaetano Caltagirone;

per 18 lunghi anni, famiglie ed imprenditori strozzati dagli alti tassi di interesse usurari praticati dalle banche socie della Banca d'Italia, alla quale viene contestata per la prima volta da un tribunale della Repubblica la non indipendenza dagli istituti di credito, non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio, perché se anche i tassi eccedevano quelli "soglia" stabiliti dal codice penale, trovavano ostacolo nella circolare della Banca d'Italia il cui concorso ha ridotto a giudizio degli interroganti alla "schiavitù finanziaria" milioni di cittadini, piccole e medie imprese, famiglie, costrette a lavorare per ripagare salati interessi eccedenti i "tassi soglia", quindi usurari, delle banche;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

la Scuola superiore della magistratura (SSM), organismo il cui direttivo è composto da 12 membri nominati in parte dal Consiglio superiore della magistratura, in parte dal Ministero della giustizia, per assolvere alla formazione dei magistrati e degli altri operatori di giustizia, dovrebbe essere un organismo di spiccata terzietà ed indipendenza. Come si legge sul sito della scuola, gli organi della stessa sono il presidente, il comitato direttivo e il segretario generale. Il presidente è eletto, ogni 2 anni, fra i componenti del comitato direttivo ed ha le funzioni di convocarlo e presiederlo, fissando l'ordine del giorno e dirigendo i lavori. Il presidente ha rappresentanza legale della scuola e adotta eventuali provvedimenti d'urgenza, salvo ratifica. Nelle sue funzioni, il presidente è coadiuvato e sostituito da 2 vicepresidenti, uno magistrato e l'altro "laico", che restano in carica un anno. Il comitato direttivo è composto da 12 membri nominati in parte dal Consiglio superiore della magistratura e in parte dal Ministro della giustizia. Dei suoi membri, 7 provengono dalla magistratura, 3 sono professori universitari e 2 sono avvocati. Possono essere nominati anche magistrati o professori in quiescenza. Il comitato direttivo è l'organo che assume tutte le decisioni relative all'andamento della scuola, determina i programmi di formazione di ogni settore e nomina i docenti e gli altri collaboratori. Il segretario generale è nominato dal comitato direttivo fra magistrati o dirigenti amministrativi. È il responsabile della gestione amministrativa della scuola e provvede all'esecuzione delle delibere del comitato direttivo. Rientra altresì nelle attribuzioni del segretario generale la predisposizione della relazione annuale sull'attività della Scuola e del progetto del bilancio di previsione e di quello consuntivo da sottoporre al comitato direttivo per l'approvazione. La SSM istituisce corsi di formazione ordinari, con congruo preavviso per offrire la possibilità ai magistrati di aggiornarsi sulle tematiche afferenti all'amministrazione della giustizia;

in data 4 luglio 2014 ed a seguito della chiusura delle indagini per il reato di usura a carico di alcune banche e di ex dirigenti della Banca d'Italia da parte del pubblico ministero di Trani Michele Ruggiero, la Scuola superiore della magistratura ha organizzato, d'intesa con la Banca d'Italia e l'Associazione bancaria italiana (ABI) i cui ex vicepresidenti sono stati indagati (Emilio Zanetti scandalo Ubi-Banca) o arrestati (Giovanni Berneschi, scandalo Banca Carige Genova), un corso interdisciplinare sul tema dell'usura. Sono disponibili 30 posti per magistrati addetti al settore civile e 40 posti per magistrati addetti al settore penale (funzioni giudicanti e requirenti). La lettera di invito al corso (prot. n. 1980/2014USSM), inviata dalla segreteria della scuola alla Direzione generale dei magistrati, all'Ispettorato generale, al presidente della Corte di cassazione, dottor Giorgio Santacroce, al procuratore generale presso la Corte di cassazione, dottor Gianfranco Ciani, ai presidenti delle Corti d'appello, ai procuratori generali presso le Corti d'appello, riportava il seguente oggetto: incontro di studi "L'Usura: profili civilistici e penalistici" 14-15 luglio 2014 Roma, piazza del Gesù n. 49, sala della Clemenza, palazzo Altieri;

l'ABI, che annovera molti banchieri incriminati e perfino arrestati, ha sede in piazza del Gesù, n. 49, a Roma, presso palazzo Altieri, e la sala della Clemenza è tra le più prestigiose sale dove vengono svolti incontri, dibattiti, convegni, conferenze;

a giudizio degli interroganti l'incontro di studio organizzato dalla Scuola superiore della magistratura d'intesa con la Banca d'Italia e l'Associazione bancaria italiana, sul tema dell'usura bancaria, al quale sono stati ammessi 70 magistrati, potrebbe avere la finalità di condizionare indagini penali in corso, considerato che si annoverano tra gli indagati primari esponenti delle banche associate all'ABI e della Banca d'Italia;

gli interroganti si chiedono se sia stato garantito l'accesso all'incontro di studi a tutti i magistrati che ne hanno fatto richiesta, oppure solo ad alcuni, in tal caso discriminando categorie di magistrati tra le cui fila potrebbero esserci proprio coloro che hanno dimostrato di amministrare la giustizia con diligenza ed indipendenza, come prescrivono l'ordinamento e la Costituzione;

agli interroganti risulta che palazzo Altieri, sala della Clemenza, sia la stessa sede dell'ABI, i cui vicepresidenti sono indagati o arrestati ed il cui ex vicepresidente, Giuseppe Mussari, è sotto processo per il grave scandalo del Monte dei Paschi di Siena;

non è noto quali siano i costi reali dell'incontro di studi straordinario che si svolgerà a Roma dal 14 al 15 luglio 2014 presso palazzo Altieri e su chi gravino, considerato che a parere degli interroganti viene convocato con dubbia sollecitudine alla vigilia delle ferie estive e le cui finalità ed ordine del giorno possono sollevare legittimi sospetti;

a giudizio degli interroganti tale palese commistione tra organi giudiziari, come la Scuola superiore della magistratura, che avrebbe la finalità di offrire formazione oggettiva ai magistrati, e rappresentanti e dirigenti come quelli, indagati o arrestati, dell'ABI e della Banca d'Italia, dà la sensazione di una giustizia addomesticata a misura di potenti, al contrario di quanto sancito dalla Costituzione repubblicana;

a parere degli interroganti il Governo dovrebbe attivarsi, nei limiti di competenza, al fine di chiarire le dinamiche relative ai rapporti, a giudizio degli interroganti, gravemente inopportuni tra banche, Banca d'Italia ed organi giurisdizionali, che danneggiano il Paese e screditano il sistema "giustizia",

si chiede di sapere quali misure urgenti di competenza il Governo intenda attivare, per impedire che usi, abusi e quotidiani soprusi delle banche arrivino a strangolare imprenditori usurati e famiglie taglieggiate da una "cupola" finanziaria ed un sistema bancario usurario, che a giudizio degli interroganti, con il diretto concorso dell'istituto di vigilanza, ha ridotto alla schiavitù finanziaria milioni di cittadini.

(3-01109)

 

 

15/07/2014

Documento n.9762

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