Da Ansa. BANCHE: AFFONDO CATRICALA’, MODIFICARE CONTI E’ ABUSO/ANSA
ECO:BANCHE 2006-03-22 20:51 BANCHE: AFFONDO CATRICALA’, MODIFICARE CONTI E’ ABUSO/ANSA REPLICA DELL’ABI, ABBIAMO SEMPRE RISPETTATO LA LEGGE ROMA (ANSA) - ROMA, 22 mar - Abuso da abolire. Non usa mezzi termini il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, contro la prassi bancaria di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali dei conti correnti. Un metodo sancito nel Testo unico bancario ma che, secondo il Garante per la concorrenza. va tutto a svantaggio dei clienti che vengono informati dei cambiamenti solo a cose fatte e per di più con metodi indiretti, ovvero con la pubblicazione delle modifiche in Gazzetta Ufficiale. Poco dopo è arrivata la replica del presidente dell’Abi, l’associazione bancaria, Maurizio Sella, che in una nota spiega come stupisca "che si consideri un abuso il comportamento che rispetta una norma emanata dal Legislatore nel 1993 anche per ridurre i costi delle comunicazioni tra banche e clienti". In ogni caso, continua Sella, l’Abi "lavora da tempo insieme con le associazioni dei consumatori per migliorare ulteriormente le previsioni dei contratti. Con l’obiettivo di rafforzare, nel segno della fiducia, le relazioni banche- clienti, famiglie e imprese". L’oggetto delle critiche di Catricalà è proprio l’art. 118 del Testo unico bancario che, ha spiegato il Garante, "consente di modificare in modo unilaterale le condizioni contrattuali a danno dei risparmiatori". L’Antitrust sta approfondendo la questione dopo l’avvio dell’indagine conoscitiva sui costi dei conti correnti. Ma se l’indagine, ha continuato Catricalà, ha già spinto alcuni istituti ad eliminare i costi di chiusura dei conti, sulle modifiche contrattuali molto resta da fare. "Forse pensano che abbiamo scherzato - ha sottolineato il presidente dell’Antitrust - ma noi facciamo sul serio. La devono smettere con questo abuso. L’art. 118 - ha insistito - deve sparire dall’ordinamento e i contratti dovranno essere improntati al mutuo consenso fra le parti". L’idea di Catricalà è insomma quella di non permettere più modifiche unilaterali: "Ci deve essere per i clienti la possibilità di recedere". Il presidente dell’Autorità ha quindi ricordato il lavoro in corso per proseguire l’indagine sui costi: attualmente gli uffici dell’Authority stanno predisponendo un questionario che sarà distribuito agli istituti. "Deve essere chiaro e preciso, come rigoroso e trasparente deve essere il metodo dell’indagine - ha sottolineato Catricalà - perché la valutazione finale deve essere non attaccabile". I tempi per portare a termine l’indagine non saranno comunque brevi e si dovranno attendere almeno 7-8 mesi. Le parole di Catricalà sono particolarmente piaciute alle Associazioni dei consumatori, che da tempo denunciano le modifiche apportate dalle banche. "Grazie Catricalà. Finalmente l’Antitrust riconosce le ragioni dei risparmiatori letteralmente saccheggiati - afferma l’Adusbef -. In base all’art. 118 Fiorani ha potuto mettere le mani nelle tasche dei risparmiatori. Ora ci aspettiamo che le banche più dinamiche aboliscano questo metodo". (ANSA).23/03/2006
Documento n.5836