CRISI E COSTI DELLA POLITICA: IN 113 GIORNI DALLE ELEZIONI,LA CAMERA HA VARATO 3 LEGGI, AL COSTO DI 168 MILIONI L’UNA.

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 CRISI E COSTI DELLA POLITICA:  I COSTI VIVI DI FUNZIONAMENTO DI CAMERA E SENATO AMMONTANO A 4.462.000 EURO AL GIORNO. IN 113 GIORNI DALLE ELEZIONI,LA CAMERA HA VARATO 3 LEGGI, AL COSTO DI 168 MILIONI L’UNA.

    Dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, recuperare la credibilità perduta della casta politica, introdurre criteri nuovi di trasparenza e produttività, legiferare a favore dei cittadini vessati, restituire il potere di acquisto ai consumatori, separare le attività delle banche d’affari dalle banche commerciali (Glass Stegall Act) per limitare l’avidità dei banchieri, ratificare l'accordo fiscale con la Svizzera per recuperare 32 mld si euro ed evitare l'aumento di Iva ed Imu prima casa, ma a 113 giorni dalle elezioni, oltre a discutere di scontrini ed a fare assemblee fiume per espellere i dissidenti dalla dottrina unica, accogliere i desiderata  di Schaeuble, Merkel, Draghi, Barroso e della Troika,  (con le lodevoli eccezioni della risoluzione su Equitalia e l’impignorabilità della prima casa), non sembra il Parlamento abbia fatto molto per far ripartire l’economia e dare un impulso ad un paese allo stremo, ucciso da tasse, banche e dalla più ottusa burocrazia.

  Come scrive Ettore Colombo per Il Messaggero, : “Mozioni di fiducia al governo: una. Proposte di legge di iniziativa parlamentare: una. Conversione di decreti legge: due. Disegni di legge di iniziativa governativa: zero. Totale dell'attività: tre. Il ‘bollettino' ufficiale, del lavoro svolto dai 630 onorevoli in quasi tre mesi di attività. Dall'inizio della legislatura, sono state trenta le ore di seduta dell'Assemblea. In totale, l'Aula è stata impegnata per 108 ore e 55 minuti di seduta, di cui però solo 28 ore e 38 minuti per l'attività legislativa vera e propria (di cui 15 ore e 24 minuti per le discussioni generali e 13 ore per l'esame degli articoli e il voto finale) mentre il resto del tempo se n'è andato via tra sedute per attività di indirizzo e controllo (44 ore e 48 minuti) e per altre attività di esame (35 ore e 29 minuti). Il decreto sulla sospensione dell'Imu, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, il pagamento dei debiti scaduti della Pa, il decreto salute e, certo, la ratifica del cruciale accordo Italia-Lituania, per non dire dell'ultimo, Italia-San Marino, approvato fresco fresco dall'aula l'11 giugno scorso. Nulla di nuovo, rispetto al passato, ma, in questi giorni, l'indignazione è montata. Prima lo scorso mercoledì, quando, di buon mattino, la Camera dei Deputati era stata convocata per commemorare la morte del capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa, ucciso in Afghanistan e il ministro alla Difesa Mario Mauro ha dovuto esprimere tutta la sua «profonda amarezza» davanti a quell'aula deserta. Il giorno dopo, invece, quasi in un gioco degli specchi, era il governo a risultare assente in ogni ordine e grado (ministri, viceministri e sottosegretari) nei banchi riservati all'esecutivo pur dovendo rispondere a un interrogazione (a proposito: 85 le interpellanze presentate fino a oggi, 764 le interrogazioni). Le Camere si sono insediate il 15 marzo, dopo l’insediamento le consultazioni, il pre-incarico a Bersani (dal 20 marzo),il lungo tormentone per eleggere il nuovo capo dello Stato (eletto il 18 aprile). Il governo Letta ha avuto la fiducia delle Camere (29-30 aprile) Un mese e 15 giorni, quindi, da cui bisogna però togliere i sabati (sette) e le domeniche (sette), ma anche i venerdì (sette), giorno in cui la Camera è, storicamente e inesorabilmente, deserta, eccezion fatta per commessi e giornalisti.  Restano 24 giorni lavorativi pieni, neppure troppi, inclusi i lunedì. La presidenza della Camera assicura che «da questa legislatura il lunedì si lavora», ma come per Vasco Rossi il lunedì dell'onorevole è "maledetto", quanto il venerdì, quello del "tutti a casa", è liberatorio”.

    I costi di Camera (1.062,3 milioni di euro) e Senato (566,947 milioni di euro) per il 2013,  secondo i bilanci interni approvati e tratti dai rispettivi siti, ammontano complessivamente a 1.628 milioni di euro, con una spesa quotidiana di 4.462.000 euro al giorno.  I cosiddetti “costi” della democrazia per il funzionamento del parlamento, che ha il compito di esercitare la funzione legislativa; la funzione di controllo sul governo; le funzioni di indirizzo politico, dovrebbero essere utili ad  affrontare i gravi problemi del paese, sprofondato in una crisi drammatica, centinaia di suicidi, l’aumento di tasse e tariffe, i giovani disoccupati senza futuro.

   Le 3 leggi approvate in 113 giorni dalle elezioni, costate la bellezze di 504 milioni di euro, con un onere  pro-capite di  168 milioni di euro per legge, non è il massimo  per le famiglie stremate e gli imprenditori costretti ad impiccarsi o darsi fuoco per sfuggire alle angherie di Equitalia. Che il parlamento sia stato svuotato dalle sue funzioni, non c’era bisogno di Beppe Grillo per saperlo, che invece di essere la soluzione, sembra costituire l’ennesimo problema tra discussione di scontrini,diarie, espulsioni e litigi quotidiani di dilettanti allo sbaraglio che bivaccano nelle istituzioni.

                                                                                 Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma, 18.6.2013

 

 

PROGETTO DI BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

PER L’ANNO FINANZIARIO 2012

DELIBERATO DALL’UFFICIO DI PRESIDENZA

nelle riunioni del 22 dicembre 2011, del 29 marzo e del 20 settembre 2012

Bilancio Camera dei Deputati

 I dati finanziari – Esercizi 2013 e 2014 – Per quanto attiene, infine, agli esercizi successivi compresi nel bilancio triennale, come detto la dotazione è fissata in 943,16 milioni di euro per il 2013 e per

il 2014. Sempre sul versante delle entrate, per ciascuno dei medesimi anni è altresì evidenziato il trasferimento di 40 milioni di euro a carico del Fondo di solidarietà degli onorevoli deputati.

Le spese effettive previste nel biennio risultano di 1.062,3 milioni di euro per il 2013 e di 1.067,8 milioni di euro per il 2014,

Il totale della spesa corrente e in conto capitale per il 2013 segna dunque una riduzione di 25 milioni di euro rispetto alle previsioni del 2012 (pari ad una diminuzione del 2,32 per cento), che a loro volta

evidenziano una diminuzione rispetto al 2011 pari al 2,47 per cento al netto delle restituzioni al bilancio dello Stato. Il totale della spesa si mantiene inoltre sostanzialmente invariato nel 2014, in cui segna un

lieve incremento pari allo 0,5 per cento, rimanendo comunque ben al di sotto della previsione di spesa per il 2012 di 19,8 milioni di euro, con una diminuzione dell’1,82 per cento.

 

 

PROGETTO DI BILANCIO DEL SENATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2012

Deliberato dal Consiglio di Presidenza nella riunione del 25 luglio 2012

 E `da notare come gli stanziamenti complessivamente previsti per il 2012 – senza peraltro voler tener conto del dato inflazionistico – si attestano ad un valore inferiore di 4.318.670,00 euro (pari allo 0,8 per cento) rispetto al piu` recente risultato di rendiconto del 2011, conclusosi con un importo di 546.315.853,09 euro.

Conseguentemente, valutata l’opportunita` di trasferire gli effetti di risparmio anche sul bilancio dello Stato, si prevede che l’importo della dotazione finanziaria passi da 526.960.500,00 euro (corrispondente

alla misura gia` richiesta al Ministero dell’economia per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014 in conformità con il vincolo di invarianza fissato nel citato ordine del giorno G100) a 505.360.500,00

euro sia nel 2012 che nel 2013 e a 494.223.000,00 euro nel 2014.

 

 SENATO: 566.947,183 + CAMERA 1.062.000,3 = 1.628,4 MILIONI: 365 GIORNI= 4.462 MLIONI EURO GIORNO 

 

4.462.000 DI EURO AL GIORNO X 113 GIORNI DALLE ELEZIONI = 504 MILIONI DI EURO= 168 MILIONI OGNI  LEGGE 

18/06/2013

Documento n.9433

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