BANCHE: LA TRIADE ABI, BANKITALIA,CONFINDUSTRIA, CHE AVEVA SPACCIATO PER SOLIDO UN SISTEMA PIENO DI BUCHI, CHIEDE ALLA BCE DI ATTENUARE LE LINEE GUIDA DEI CREDITI TOSSICI. IL PRESIDENTE ABI ANTONIO PATUELLI ED IL DIRETTORE GIOVANNI SABATINI,SI RIVOLGONO AL LORO PROTETTORE CASINI, CHE NON C'ENTRA PROPRIO NULLA COI REQUISITI PATRIMONIALI DELLE BANCHE, IMPOSTI DA BCE

in Comunicati stampa

BANCHE: LA TRIADE ABI, BANKITALIA,CONFINDUSTRIA, CHE AVEVA SPACCIATO PER SOLIDO UN SISTEMA PIENO DI BUCHI, CHIEDE ALLA BCE DI ATTENUARE LE LINEE GUIDA DEI CREDITI TOSSICI.PRESIDENTE ABI PATUELLI E DIRETTORE SABATINI,SI RIVOLGONO AL LORO PROTETTORE CASINI, CHE NON C’ENTRA PROPRIO NULLA COI REQUISITI PATRIMONIALI DELLE BANCHE IMPOSTI DA BCE

 

   Cosa c’entra il presidente della Commissione di inchiesta sulle banche Kasini-Kim-Joun-un II, con le linee guida Bce sui crediti tossici, giustamente e tardivamente imposti dalla Bce, per riordinare a livello europeo i requisiti patrimoniali delle banche, invocato come Santo protettore dei banchieri (quindi reso ancor più inaffidabile per l’indagine su crac e dissesti bancari), nell’allegata supplica, inviata senza alcun pudore dal presidente Abi Antonio Patuelli e dal direttore Giovanni Sabatini ?

   Ma è ancor più grave che la triade Bankitalia, Abi, Confindustria, che non avevano visto i crac bancari, speciedi Mps, Banca Marche, Veneto Banca, Banca Etruria e soprattutto della Popolare di Vicenza, che o gestivano allegramente oppure non controllavano, abbiano chiesto alla Bce di attenuare i requisiti patrimoniali, dopo aver narrato per decenni, la favola del sistema bancario solido, che era al contrario, pieno di buchi.

   Dopo aver ottenuto dagli ultimi 3 Governi, decreti salva banche e leggi di favore, in contrasto coi diritti acquisiti e gli interessi degli utenti e debitori, la Banca d’Italia ha la faccia tosta di invocare alla Bce, che aveva scoperto a Vicenza quei prestiti baciati, che il Governatore Visco ed i suoi ciechi ispettori non avevano voluto vedere, nonostante fossero stati chiaramente informati dal 2012 dai vertici della BpVi, una versione bilanciata che tenga conto dei maggiori tempi di recupero giudiziario dei crediti in Italia rispetto agli altri paesi.

   Le nuove norme (che impongono la copertura totale in due anni per i non garantiti e in sette per i garantiti), secondo le richieste di Bankitalia, dovrebbero escludere sia le posizioni garantite da collaterale che lo stock di crediti deteriorati esistenti, applicandole così solo ai nuovi flussi di crediti deteriorati, per offrire tempo agli istituti di credito di adeguarsi al nuovo quadro.

   Adusbef ritiene al contrario che venga fatta piena luce sulla gestione fraudolenta del credito e del risparmio, dei prestiti amicali ad amici e compari dei banchieri, per evitare che l’ennesima norma di favor rei  vada ad impattare sulle spalle di risparmiatori ed utenti dei servizi bancari, chiamata a pagare ancora una volta il prezzo di collusioni ed illegalità creditizie ed istituzionali.

10/06/2017

Documento n.10601

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