ISOLA DEI FAMOSI: C'E' O NON C'E' QUESTA FAMOSA INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO,SU MAGNOLIA,SIMONA VENTURA E GIORGIO GORI ?

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1- SIMONA VENTURA E GIORGIO GORI AL CENTRO DI UN GOSSIP GIUDIZIARIO A MILANO LA MONA OVVIAMENTE SI PREOCCUPA, E CHIEDE AL SUO AVVOCATO DI FAR DOMANDA ALLA PROCURA PER SAPERE SE ’L’ISOLA DEI FAMOSI’ È FINITA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI 2- "NULLA CHE SI POSSA COMUNICARE". CON QUESTA FORMULA SIBILLINA, CHE SEMBRA SMENTIRE TUTTO MA IN REALTÀ NON SMENTISCE NULLA, LA PROCURA MILANESE HA RISPOSTO QUESTA MATTINA ALL’AVVOCATO STECCANELLA, LEGALE DI SIMONA VENTURA 3- BOATOS: A PORTARE ALL’APERTURA DEL FASCICOLO SAREBBE STATO UNO STRALCIO DELL’INCHIESTA FIORENTINA SULLA COSIDDETTA "CRICCA DEGLI APPALTI", OVVERO LA MEGA INCHIESTA SULLE OPERE DELLA PROTEZIONE CIVILE CHE RUOTA INTORNO A ANEMONE.dagospia.it «Nulla che si possa comunicare». Con questa formula sibillina, che sembra smentire tutto ma in realtà non smentisce nulla, la Procura milanese ha risposto questa mattina all'avvocato Davide Steccanella, legale di Simona Ventura, che chiedeva di vedere chiaro nel caso che da giorni è al centro del gossip giudiziario a Milano: quella di una indagine sulla conduttrice dell'«Isola dei famosi», e forse anche sull'azienda che produce il reality, ovvero la Magnolia di Giorgio Gori. La voce di una indagine sull'accoppiata Ventura-Magnolia è rimbalzata a Milano da un'altra città, ha incontrato una serie di smentite ma anche numerose conferme. Ma, come spesso accade in questi casi, è difficile separare la verità dal pettegolezzo mediatico autoalimentato. E quindi, almeno per ora, non c'è conclusione possibile. Forse l'inchiesta semplicemente non esiste. O forse sì. Negli ultimi giorni, la voce si era arricchita di un dettaglio: a portare all'apertura del fascicolo sarebbe stato uno stralcio dell'inchiesta fiorentina sulla cosiddetta «cricca degli appalti», ovverossia la megainchiesta sulle opere della Protezione civile che ruota intorno all'imprenditore Diego Anemone. Ma la voce si ferma qui, non spiega come potrebbero la casa di produzione e la star televisiva rientrare nel groviglio di affari e favori scandagliato dalla Procura fiorentina. Oltretutto, almeno per quanto se ne sa finora, la magistratura del capoluogo toscano non si è ancora dedicata all'operazione di smistamento del fascicolo tra le varie Procure competenti territorialmente. E quindi si ritorna al punto di partenza. Con i cronisti giudiziari milanesi costretti a martellare di telefonate e visite le fonti (più o meno istituzionali) che potrebbero illuminarli, senza però riuscire a cavare un ragno dal buco: al massimo qualche «sì, ne ho sentito parlare anche io». Ma mai una conferma precisa, un indizio, un titolo di reato. Eppure, ogni qualvolta la traccia sembra farsi fredda, arriva lo spiraglio di luce: «É tutto vero». Ma dannazione se qualcuno si spinge più in là. Così il «boato» continua ad aggirarsi per il Palazzaccio, al punto di arrivare alle orecchie anche della diretta interessata: che ovviamente si preoccupa, e chiede al suo difensore di capirci qualcosa. L'avvocato Steccanella presenta la sua domanda, in base al terzo comma dell'articolo 335 del codice di procedura penale, che - grazie a una innovazione del 1995 - consente al cittadino di sapere se il suo nome è finito nel registro degli indagati. Peccato che il comma successivo assegni al pubblico ministero il diritto di tenere il segreto sulle iscrizioni, cioè di negare l'esistenza di indagini effettivamente aperte. Di modo che anche il «nulla che si possa comunicare» offerto ieri in risposta a «Supersimo» non scioglie l'enigma: c'è o non c'è, questa misteriosa indagine Magnolia?

04/06/2010

Documento n.8628

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