ANSA. INDAGINE BILLE’; ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI, PERO’ POI RISPETTI IL RESPONSO

in Rassegna Stampa
EURO: CONSUMATORI, BENE RICHIESTA BILLE’ INDAGINE SU PREZZI ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI, PERO’ POI RISPETTI IL RESPONSO (ANSA) - ROMA, 7 giu - Adusbef e Federconsumatori "sottoscrivono la proposta del presidente di Confcommercio Sergio Billé, il quale ha detto che chiederà all’Antitrust un’indagine sui prezzi. Ma a patto che Billé si impegni a rispettare il responso dell’Antitrust". Non si fanno pregare le associazioni dei consumatori a raccogliere l’annuncio fatto questa mattina dal presidente dell’associazione dei commercianti. E, su questo terreno, lanciano la sfida. L’Antitrust - segnalano infatti Adusbef e Federconsumatori a commento delle intenzioni di Billé - "già indaga su presunti ’cartelli’ e strozzature di filiera dei grossisti, che impongono i loro prezzi, affamando i produttori (che non rientrano dei costi) e i consumatori (che rinunciano agli acquisti)". Un chilo di uva da tavola pugliese - citano ad esempio le organizzazioni di tutele del consumo - veniva pagato l’anno scorso 20 centesimi di euro dai grossisti e rivenduto ad oltre 2 euro al dettaglio, "affamando i produttori, che spendevano 60 centesimi di euro per produrlo e i consumatori, che rinunciavano agli acquisti". Una "distorsione di mercato" denunciata da Adusbef e Federconsumatori proprio all’Antitrust, che "scatenò le proteste degli agricoltori che per richiamare l’attenzione sull’evidente speculazione, bloccarono per 3 mesi la statale 106 (arteria che collega la Puglia alla Calabria), nei pressi di Massafra (Taranto)". Ma di esempi di "distorsione del mercato" che con il pretesto dell’euro fanno lievitare i prezzi - spiegano Adusbef e Federconsumatori - ce ne sono molti: dall’uva da tavola, passata da 2.000 lire nel 2001 ad oltre 2 euro nel 2004, al cono gelato (da 2.000 lire a 2 euro); dalla pizza margherita (da 6.000 lire a 6 euro) al lavaggio di un automobile (da 10.000 lire a 10 euro). "Ben venga quindi la proposta di indagine che il presidente di Confcommercio ha chiesto di effettuare all’Antitrust", commentano quindi le associazioni dei consumatori, "a patto che Billé accetti il responso e si impegni a far abbassare i prezzi fuori controllo". A superare il 2,2% dell’inflazione registrata nel 2004, infatti, secondo l’ultima indagine del Tesoro - ricordano Adusbef e Federconsumatori al leader dei commercianti - "sono stati beni molto diffusi, come il pane, lo zucchero e la carne. Il pane ha messo a segno un rialzo del 3,6%, dopo un 2002 a +3,0% e un 2003 a +2,6%. Poco sopra l’inflazione lo zucchero (+2,3%) e la carne (+2,5%)". Non va meglio - secondo le due associazioni - nemmeno guardando i dati Eurostat degli ultimi 8 anni: "dal 1996 al 2004 mentre i prezzi della Ue aumentavano in media del 15,2%, in Italia rincaravano del 19,7%". Peggio dell’Italia, in quel periodo, ha fatto solo la Spagna (24,1%), che però partiva da un costo della vita probabilmente più basso. Meglio la Germania (10,7%), il Regno Unito (11,2%) e la Francia (13,1%). Le maggiori differenze, riguardano voci di spesa che hanno un forte impatto sui bilanci famigliari come RC Auto (+108%) e servizi finanziari (+70%). "La situazione non migliora nemmeno se se si guarda alla spesa quotidiana - continuano Adusbef e Federconsumatori - la verdura in media, negli ultimi 8 anni è aumentata del 33% in Italia e del 17 in Europa. La Germania, del tutto immune al caso zucchine, ha visto scendere i prezzi del ’fresco’ del 2%. I prezzi dell’abbigliamento, qui in crescita del 17%, sono rimasti praticamente stabili nella media dei paesi europei e in alcuni casi, la Gran Bretagna per esempio, hanno subito forti ribassi". "Il presidente Billé che, vogliamo ricordare solo per amore della cronaca, ha impedito il doppio cartellino dei prezzi lira-euro perché ’faceva confusione’ - concludono le organizzazioni dei consumatori - non può fare la vittima, visto che è stato tra i principali artefici della ’rapina del secolo’ a danno dei consumatori".(ANSA).

07/06/2005

Documento n.4705

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