ANSA (4-5-05) CASSAZIONE:CARO-ASSICURAZIONI,STOP RICORSI A GIUDICI DI PACE

in Rassegna Stampa
CASSAZIONE:CARO-ASSICURAZIONI,STOP RICORSI A GIUDICI DI PACE ROMA (ANSA) - ROMA, 4 FEB - Le Sezioni unite penali della Cassazione hanno stabilito che i ricorsi degli automobilisti contro il caro-assicurazioni - sanzionato dall’Antitrust con multe alle assicurazioni che avevano fatto ’cartello’ con aumenti superiori del 20% alla media comunitaria - devono essere depositati non più presso il giudice di pace, ma presso le Corti di appello. Questa decisione porta vantaggi e svantaggi per i consumatori. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, il ricorso alla Corte d’appello impone l’obbligo di essere assistiti da un avvocato, mentre dal giudice di pace non serviva l’assistenza legale. Per quanto, invece, riguarda gli aspetti positivi si apre - in un certo qual modo - con lo spostamento della competenza alle Corti d’appello, la strada verso la class-action. La sentenza delle Sezioni unite è la numero 2207. Il verdetto ha accolto un ricorso della Unipol Assicurazioni - che chiedeva fosse fissata la competenza della Corte d’appello - contro una decisione del giudice di pace di Avellino al quale si era rivolto un automobilista per ottenere il rimborso del rincaro illegittimo del 20% della polizza. (SEGUE). CASSAZIONE:CARO-ASSICURAZIONI,STOP RICORSI A GIUDICI DI PACE(2) ROMA (ANSA) - ROMA, 4 FEB - Con questa decisione le sezioni unite della Cassazione hanno fatto ’marcia indietro’ rispetto alla decisione, presa circa un anno fa dagli stessi magistrati di piazza Cavour con la quale si era dato il via libera ai ricorsi degli automobilisti al giudice di pace, competente per le cause - e dunque per i rimborsi - di valore non superiore ai due milioni di vecchie lire. L’orientamento che aveva stabilito la competenza del giudice di pace aprì la strada a centinaia di migliaia di ricorsi, con la contrarietà delle assicurazioni. Il verdetto depositato oggi dalla Suprema Corte stabilisce che il consumatore è un soggetto "pienamente legittimato" a servirsi della legge Antitrust n.287/90 che persegue le violazioni delle regole sulla concorrenza commesse dagli imprenditori. In questo modo, secondo indiscrezioni di alti magistrati della Cassazione, "l’orientamento affermato oggi rende tutto più razionale anche se un pochino più complicato: è un verdetto importante perché equipara il consumatore all’imprenditore, tanto che lo legittima a usare la legge 287". Per quanto riguarda lo ’spostamento’ della competenza alle corti d’appello, le stesse fonti rilevano che "é vero che per ricorrere alla Corte d’appello serve l’assistenza legale, mentre al giudice di pace si ricorre firmando personalmente il ricorso, è anche vero che la Corte d’appello è un giudice specializzato ed esperto in diritto comunitario mentre il giudice di pace non ha la stessa preparazione". Inoltre "lo sviluppo che ci può essere in seguito a questa pronuncia, è quello di aprire la strada a una sorta di class action perché - fanno notare le stesse fonti - presumibilmente le cause degli automobilisti che finiranno in una stessa Corte d’appello verranno riunite e saranno decise da uno stesso giudice". In questo senso la sentenza 2207 può rendere i consumatori un soggetto più forte, rispetto ad ora. Per quanto riguarda la lunghezza dei ricorsi, con lo spostamento della competenza alle corti di appello, si elimina un grado di giudizio. Infatti contro la decisione della Corte d’appello, si può andare solo in Cassazione. Invece quando la competenza sul caro-assicurazioni era del giudice di pace, si poteva ricorrere al tribunale e poi in cassazione. La sentenza delle Sezioni unite è stata scritta dal consigliere Giuseppe Berruti, grosso esperto di Antitrust; presidente del collegio è Vincenzo Carbone. L’Unipol era difesa dal professor Irti. (ANSA).

04/02/2005

Documento n.4432

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