Il PuntO. Grette e vergonose le accuse di Fazio, capo degli euroscettici

in Il Punto
GRETTE E VERGOGNOSE LE ACCUSE DEL GOVERNATORE FAZIO, CHE COME CAPO DEGLI EUROSCETTICI, NON HA MAI PERDONATO, AL GOVERNO DELL?ULIVO, DI AVER CENTRATO GLI OBIETTIVI DI MAASTRICHT, CHE HANNO PRODOTTO IL RIDIMENSIONAMENTO SUO E DELLA BANCA D?ITALIA NEL GOVERNO DELLA MONETA. IN QUALSIASI PAESE NORMALE, LO SCHIERAMENTO DI BANKITALIA COINCIDEREBBE CON LE DIMISSIONI DEL "FAZIOSO" FAZIO, IL QUALE PREDICA BENE SU PENSIONI ED ETA? PENSIONABILE, MA NON RINUNCIA AD ABBASSARE LE LAUTE PENSIONI SUE E DEI DIRIGENTI BANKITALIA. (di Elio Lannutti) Adusbef,come dimostrano gli atti e le cronache, è stata sempre all? opposizione,negli ultimi 5 anni del centro-sinistra, perché compito di un?associazione indipendente, non è quello di fiancheggiare i Governi, di qualsiasi colore essi siano, ma di tutelare gli interessi dei consumatori ed i loro diritti,che non coincidono mai con quelli dei governi. Sulle più disparate questioni,nei 5 anni del Governo dell?Ulivo,non abbiamo mai smesso di criticarne le politiche economiche,che hanno risanato parte del bilancio dello Stato,sulla pelle dei cittadini consumatori i quali,oltre alla "tassa sull?Europa",hanno pagato aumenti tariffari ben superiori ai tassi di inflazione, con consistenti perdite del potere di acquisto di salari,stipendi e pensioni: il risparmio delle famiglie,si è ridotto in 5 anni di ben 46.000 miliardi,passando da 160.000 miliardi del 1995, a 114.000 miliardi nel 2000 (Fonte Bankitalia),non certo per una mutata propensione dei cittadini al risparmio. Adusbef rammenta la fortissima avversione che il Governatore Fazio ha (nell?ultima relazione non ha neppure pronunciato la parola ?Euro?) ed ha avuto nei confronti dell? ingresso dell?Italia nell?Euro,al punto di aver capeggiato sotterraneamente la pattuglia degli "euroscettici",perché la partecipazione dell?Italia tra i Paesi fondatori dell?Euro,lo avrebbe costretto ad abdicare al governo della moneta, a favore della Banca Centrale Europea. La smisurata sete di potere del Governatore,che nonostante la perdita del controllo del governo della moneta,continua a mantenere inalterata l?alea di discrezionalità sulle fusioni e concentrazioni bancarie,rafforzando l?antico protezionismo su fatti e misfatti degli istituti di credito,lo ha portato a schierare l?autonomia e l?indipendenza decennale della Banca d?Italia,a favore del Governo Berlusconi-Tremonti. In qualsiasi Paese serio,le dichiarazioni del "fazioso" Fazio,che attacca la pensioni dei poveri (chissà come si rivoltano nella tomba San Tommaso e Sant?Agostino) per difendere la sua lauta pensione (circa 1 miliardo l?anno) e quelle dei dirigenti Bankitalia (i membri del "direttorio" si accontentano di 700 milioni l?anno),lo avrebbero costretto automaticamente a rassegnare immediate dimissioni,per dedicarsi a "tempo pieno" ad analisi economiche al servizio del Governo. Questo non avviene nell?Italia controllata dai "poteri forti",che si arroga il diritto di calpestare la Costituzione,com?è avvenuto a Genova,con l? invio di vere e proprie spedizioni punitive,come nei regimi sudamericani,per massacrare giovani inermi colti nel sonno.Proprio come è avvenuto in Cile ed Argentina. Ed auguriamoci che il Governo Berlusconi,il cui fallimento sia sul piano politico (gli otto grandi,ad onta delle dichiarazioni di facciata,non sono stati d?accordo su niente,salvo sull?elemosina stanziata a favore dei Paesi poveri,ben 600 lire per ogni abitante dell?Africa) che dell?ordine pubblico, è ben noto al mondo intero,che ha voluto mostrare i muscoli sui manifestanti pacifici,inaugurando una nuova strategia della tensione,non emuli i generali argentini iniziando la stagione dei "desaparecidos".

25/07/2001

Documento n.3055

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK