SAN MARINO: IL DOSSIER TITANO ED IL GIROTONDO DEGLI EX DI BANKITALIA..DA PATALANO A FERRO LUZZI , DA DESARIO JUNIOR A SANTONOCITO

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Il dossier Titano e il girotondo degli ex Bankitalia ( Sole 24 Ore, Il (Plus) del 16/05/2009 ) Paradisi fiscali. I retroscena dei travagli di Delta Il dossier Titano e il girotondo degli ex Bankitalia Una presenza costante e di qualità, quella di ex uomini di Banca d'Italia a San Marino e nelle sue vicinanze. A cominciare da quella del commercialista romano Claudio Patalano, che figura nella lista degli indagati nell'inchiesta sulla Cassa di risparmio di San Marino e sul gruppo Delta. Patalano, nonostante sia uscito da Banca d'Italia nel 1990, è tuttora considerato uno degli uomini di raccordo tra palazzo Koch e il sistema bancario. Il suo ruolo di consulente della Delta (controllata dalla Cassa di San Marino, la più grande banca della piccola Repubblica) non è stato ritenuto dai Pm rilevante ai fini dei reati di riciclaggio, contestati a Mario Fantini e agli altri arrestati. Tuttavia la sua posizione resta al vaglio degli inquirenti per il supposto reato di ostacolo alle funzioni di vigilanza. A «Plus24» Patalano si è detto «sereno e convinto che la magistratura farà piena chiarezza sugli eventi. Per quanto mi riguarda; prosegue ; ho agito come consulente di Delta nel pieno rispetto delle norme e delle regole deontologiche della professione». Patalano, tuttora, gioca da pivot in alcune partite delicate. Come quella di Sicilcassa, di cui è commissario liquidatore, e il cui processo si tiene in questi giorni a Palermo presso la seconda sezione penale del locale Tribunale. La sua buona introduzione ai massimi livelli di Banca d'Italia è asseverata dalla sua frequentazione di un circolo molto ristretto: quello del comitato direttivo della Fondazione intitolata a Gabriele Berionne. Il suo nome figura tra i suoi fondatori accanto a quelli di numerosi nomi di primo piano di via Nazionale. Nel comitato scientifico della stessa fondazione figura anche l'avvocato e docente Paolo Ferro Luzzi. Si tratta del professionista scelto da Antonio Fazio, nell'estate del 2005, per confutare le tesi degli allora ispettori Giovanni Castaldi e Claudio Clemente in occasione della scalata occulta di Gianpiero Fiorani e della Banca popolare italiana alla Banca Antonveneta. Oggi anche Ferro Luzzi si occupa di San Marino: proprio lui, insieme al figlio di Vincenzo Desario, Michele (ex direttore generale di Banca d'Italia) è stato scelto per elaborare le tesi difensive della Cassa di risparmio di San Marino e del gruppo Delta, finiti oggi nell'occhio del ciclone. Ma la presenza di uomini vicini a Banca d'Italia nella vicenda forlivese non si ferma qui. Tra i consiglieri di amministrazione di Sedicibanca figura il nome di Giuseppe Santonocito. Che cos'è Sedicibanca e chi è Santonocito? Si tratta della banca romana, ora commissariata, acquisita dal gruppo Delta nel 2004, che ha dato origine all'iter autorizzativo che ha portato alla trasformazione di Delta in "gruppo Bancario", grazie a una controversa delibera (retroattiva al primo gennaio del 2007), siglata in un assolato 13 agosto di quell'anno. Giuseppe Santonocito invece è un ex funzionario di Banca d'Italia. Faceva parte della Commissione bilaterale incaricata di districare i nodi bancari tra i due Stati. Banca d'Italia è poi presente con alcuni suoi ex uomini anche ai vertici dell'omologa struttura sammarinese: la Banca Centrale, partecipata al 14% dalla stessa Cassa di risparmio di San Marino. Da pochissimo si è insediato Biagio Bossone alla presidenza. Una funzione vacante dal giorno delle dimissioni del suo predecessore Antonio Valentini, provocate dall'inchiesta "Re nero" aperta sempre della Procura di Forlì su alcuni episodi di riciclaggio ascritti alla Asset Banca di San Marino. Bossone, dunque, non rivestiva alcun ruolo ufficiale allo scoppio del caso. Non così l'ex bankitalia Luca Papi, l'attuale direttore generale e l'ex ispettore di via Nazionale Stefano Caringi, che riveste il ruolo di capo della Vigilanza della Banca Centrale. Una posizione ricoperta in passato da altro un ex ispettore di Banca d'Italia, Aldo Loperfido, che attualmente risulta membro del Cda della sammarinese Banca Partner. Quanto agli sviluppi di cronaca legati all'inchiesta, dopo gli interrogatori di garanzia che si sono tenuti a Forlì davanti al giudice per le indagini preliminari Rita Chierici, sono stati concessi gli arresti domiciliari a uno dei quattro manager del gruppo Delta Gianluca Ghini, presidente di Carifin Sa, una delle finanziarie sammarinesi coinvolte nella vicenda. Ghini ha anche rinunciato a rivolgersi al Tribunale del riesame. Mentre la richiesta di revoca delle misure di custodia cautelare è stata respinta per Gilberto Ghiotti, che di fronte al Gip ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Lunedì, di fronte al Tribunale del riesame di Bologna, è attesa l'udienza che dovrà decidere sulla richiesta di revoca delle misure cautelari chiesta dagli avvocati degli altri indagati: Luca Simoni, Paola Stanzani e lo stesso Ghiotti. pagina a cura di Stefano Elli Il costante afflusso degli uomini di Via Nazionale verso la Rocca

20/06/2009

Documento n.7992

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