LEHMAN.: DAVVERO DRAGHI METTE IN MORA LE SUE AMICHE BANCHE ?

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A CHI VA IN CULO LEHMAN? - DRAGHI A MUSO DURO PRETENDE DALLE BANCHE ASSISTENZA OBBLIGATORIA PER I RISPARMIATORI CHE HANNO IN MANO 1,3 MILIARDI DI TITOLI TOSSICI - LETTERA DEL GOVERNATORE ALL’ABI CHE RISPONDE CON UNA TIMIDA TASK FORCE DI AVVOCATI… Francesco De Dominicis per "LiberoMercato" Scatta l'assistenza obbligatoria per il popolo Lehman Brothers. La Banca d'Italia scende in campo sul crac del colosso Usa con l'obiettivo di dare una mano ai risparmiatori del nostro Paese che hanno acquistato per l'ennesima volta bond bidone allo sportello. Con una lettera di pochi giorni fa, il governatore di via Nazionale Mario Draghi, secondo quanto appreso da LiberoMercato, ha invitato le banche italiane ad assicurare la massima tutela alla clientela in possesso di titoli della banca americana fallita lo scorso 15 settembre sotto i colpi della crisi finanziaria internazionale. Il contenuto della dura comunicazione dell'istituto di vigilanza è riportato in un un documento riservato che circola in ambienti finanziari. Draghi, si legge nel documento, ha imposto ai big del credito di «avviare con urgenza un colloquio volto a definire con gli interessati le iniziative più appropriate da intraprendere per la tutela dei loro interessi». Una operazione assai complessa che andrà realizzata «dopo aver ricostruito per ciascun cliente la posizione rivestita nei confronti» della major finanziaria americana. Gli ultimi dati di Bankitalia dicono che il valore dei titoli Lehman posseduti direttamente dalle famiglie sarebbe pari a 1.350 milioni di euro. Denaro che i correntisti, ovviamente, vorrebbero recuperare senza aspettare troppo tempo. Nella lettera, però, non c'è alcun riferimento esplicito a ipotesi di rimborso immediato da parte degli istituti di credito che hanno piazzato le obbligazioni avvelenate ai clienti. In ogni caso, alcune iniziative di risarcimento sono state già annunciate da alcune banche e da parecchie imprese assicurative. Ma non basta. E la questione dei piccoli consumatori sembra preoccupare sempre di più le prime linee dell'authority. Su questo tema, Bankitalia in pubblico non ha mai sparato a zero contro i banchieri italiani, ma ha preferito agire con la moral suasion in via riservata. Questo il ragionamento iniziale del governatore: «Nell'ambito della situazione di instabilità del mercato bancario e finanziario internazionale - ha scritto Draghi - particolare rilievo assume la crisi del gruppo Lehman Brothers, in relazione alla quale si pone l'esigenza che le banche forniscano adeguato supporto ai detentori di prodotti esposti al rischio Lehman». Il governatore preme soprattutto sulle fasce di clientela meno esperta: aiutate «soprattutto i clienti non professionali la cui tutela potrebbe risultare più difficoltosa». Due, più nel dettaglio, i punti su cui Bankitalia picchia duro: correttezza e trasparenza. «L'assistenza alla clientela - ammonisce il governatore - costituisce una componente essenziale di un sistema di relazioni con il pubblico incentrato sulla fiducia e sul generale dovere di correttezza e trasparenza». Non è scritto a chiare lettere, ma c'è la sensazione che Draghi dubiti seriamente sull'operato degli intermediari finanziari. L'Associazione bancaria italiana si è fatta carico della risposta per l'intero sistema creditizio. Entro pochi giorni, come hanno spiegato i vertici Abi nella risposta inviata a Draghi, dovrebbe essere formalmente varata la task force per assistere il popolo Lehman. La mossa di palazzo Altieri, comunque, non impedisce alle associazioni dei consumatori di mettere in atto tutte le iniziative volte ad accertare le responsabilità delle banche. In linea teorica, per i titolari di queste obbligazioni è percorribile la strada dall'azione civile nei confronti degli intermediari italiani se si dimostra che la banca, nel collocarli ai clienti retail, di fatto si è liberata di titoli rischiosi. Ciò, però, solo se la vendita è avvenuta a ridosso del default, quindi nei sei mesi antecedenti al tracollo. Il tutto fornendo ampia documentazione. Secondo un'altra tesi, se si dimostra che nel portafoglio dell'investitore la percentuale di obbligazioni Lehman è eccessiva, si può sostenere la tesi che l'intermediario ha violato il principio della giusta e sana diversificazione. Se su un portafoglio da 500mila euro complessivi la metà è stata posizionata su bond Lehman evidentemente c'è qualcosa che non va. Ma dimostrarlo non è facile. E il percorso giudiziario può essere molto lungo. Ecco perchè la stoccata di Bankitalia potrebbe rappresentare la svolta.

04/12/2008

Documento n.3195

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