Legge sul risparmio. Valutazioni di Desario (Bankitalia) e Cardia (Consob)

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COMMENTI ALLA LEGGE SUL RISPARMIO: Desario (Bankitalia) (Convegno Sadiba) Cardia (Consob) (Convegno commercialisti) Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa SADIBA 30 Seminario su: Nuovi scenari per il sistema bancario tra cambiamenti macroeconomici e innovazioni normative Intervento di Vincenzo Desario Direttore Generale della Banca d’Italia Perugia, 25 marzo 2006 Sommario Introduzione................................................................................................. 5 L’evoluzionerecentedelcontestoregolamentare............................................ 5 Laleggesulrisparmio......................................................................................... 9 Concorrenzaeconcentrazionibancarie.......................................................... 10 Esposizioniversosoggetticollegati.................................................................. 13 Raccoltaobbligazionariadellebanche............................................................ 14 Circolazionedeglistrumentifinanziari........................................................... 16 Leprospettivedelmercatoeuropeoelatuteladelrisparmio...................... 17 Introduzione È con vivo piacere che intervengo alla sessione di chiusura di questo seminario, il trentesimo degli incontri di Sadiba, annualmente promossi dall’Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa. Quale testimone, posso affermare che questi appuntamenti rappresentano una proficua occasione di confronto di idee e di riflessione, tra operatori e studiosi. La varietà e la complessità dei temi presentati rendono per me difficile, anche per la mia parziale partecipazione ai lavori, una sintesi che dia il giusto rilievo alla qualità dei contributi e del dibattito. Svolgerò brevi riflessioni sui cambiamenti che stanno interessando la regolamentazione finanziaria e sull’impegno richiesto agli intermediari per l’adeguamento delle strutture organizzative. Mi soffermerò su alcune delle norme contenute nella legge sul risparmio approvata alla fine del 2005, per valutarne, in particolare, i problemi attuativi, riprendendo temi trattati nel corso dell’odierna sessione. L’evoluzione recente del contesto regolamentare Negli ultimi anni l’evoluzione della regolamentazione creditizia e finanziaria è stata rapida e rilevante. Le innovazioni nei processi di produzione dei beni e servizi, nelle loro modalità di distribuzione e, soprattutto, nelle tecniche di misurazione e controllo dei rischi hanno reso necessaria nei principali paesi una revisione del contesto normativo da parte delle Autorità politiche e di vigilanza. Il completamento del Piano d’azione dell’Unione Europea sui servizi finanziari (FSAP), per la realizzazione di un mercato integrato e concorrenziale, ha richiesto alle istituzioni europee e ai comitati tecnici introdotti dalla cosiddetta ‘procedura Lamfalussy’ di adeguare regole e prassi applicative. La procedura ha rappresentato la risposta organizzativa delle istituzioni dell’Unione a un processo di integrazione dei mercati nazionali per alcuni versi insoddisfacente, anche perché stentavano a manifestarsi compiutamente benefici per i consumatori. L’approccio è pertanto cambiato. Dal principio dell’armonizzazione minima delle normative nazionali, adottato nel 1993 per il completamento del mercato unico, si è passati al metodo della normazione prevalentemente elaborata a livello ‘centrale’ dalle istituzioni e dai comitati tecnici dell’Unione Europea, seppure con il fondamentale contributo dei rappresentanti degli Stati membri. Un importante ‘corollario’ di questo nuovo criterio è che si riducono gli spazi per una integrazione delle regole a livello nazionale. Il sistema prescelto determinerà un quadro normativo che varrà in tutti i paesi europei; l’intermediario che deciderà di operare cross¬bordernell’ambito dell’Unione sarà sottoposto a un insieme di norme sostanzialmente uniformi. L’adeguamento alle nuove regole da parte degli intermediari è complesso; richiede un intenso impegno che coinvolge le associazioni di categoria. I legislatori nazionali e le Autorità di controllo sono chiamati a recepire e rendere operativa la nuova disciplina in maniera coordinata e coerente. L’esigenza di coordinamento deriva dalla necessità di non accrescere in modo eterogeneo gli oneri per gli operatori, a beneficio della concorrenza, soprattutto cross¬border, e del mercato. Il requisito della coerenza è legato al fatto che le diverse direttive comunitarie incidono sugli stessi soggetti, banche e imprese di investimento, sui loro assetti organizzativi e sui comportamenti nei rapporti con la clientela. La portata delle innovazioni regolamentari è considerevole. A partire dal prossimo anno (o dal 2008 per gli istituti che adotteranno i metodi avanzati di misurazione dei rischi) entrerà in vigore il nuovo schema di regolamentazione sul capitale delle banche (Basilea 2), pienamente recepito in ambito europeo. L’impatto sugli assetti organizzativi e sui sistemi di controllo interno degli intermediari è rilevante, anche per effetto delle previsioni contenute nel secondo pilastro dell’Accordo. Esso rimette alle banche la valutazione dell’adeguatezza del capitale a fronte di tutti i rischi ai quali sono esposte, anche oltre i requisiti patrimoniali previsti nell’ambito del primo pilastro. L’Autorità di vigilanza verifica le condizioni di funzionalità complessiva dell’intermediario e se il capitale così definito risulti coerente con il suo profilo di rischio. Nel corso del 2005 sono stati introdotti gli IAS (InternationalAccountingStandards); principi contabili internazionali sulla base dei quali le banche e gli altri soggetti vigilati italiani stanno redigendo, o approvando, almeno il bilancio consolidato. Il passaggio da un sistema di valutazione basato in prevalenza sul costo storico a uno imperniato sulfairvaluerappresenta un profondo mutamento, che non si riflette soltanto sulle politiche contabili aziendali. Aumenterà la comparabilità dei bilanci di intermediari operanti in paesi diversi, e, per questa via, si rafforzeranno il vaglio del mercato sull’operato degli amministratori, la concorrenza, l’integrazione dei mercati finanziari internazionali. Al criterio del fairvaluesi associa il rischio di una elevata variabilità delle poste di bilancio; si è reso pertanto necessario un intervento delle Autorità di vigilanza che, attraverso il meccanismo dei ‘filtri prudenziali’ e in un orizzonte di medio¬lungo periodo, intende preservare il valore del patrimonio bancario dagli effetti delle oscillazioni di breve periodo. Di recente è stata recepita nel nostro Paese la direttiva comunitaria sugli abusi di mercato che introduce importanti innovazioni in tema di reati contro l’integrità del mercato e di rafforzamento della vigilanza al fine di prevenire e sanzionare comportamenti anomali. Un’importanza non secondaria rivestono le norme che obbligano gli intermediari a segnalare all’Autorità di vigilanza sui mercati le operazioni per le quali si nutra il sospetto di abuso di informazioni privilegiate o di manipolazione del mercato. Esse impongono agli intermediari di predisporre specifiche procedure volte a individuare, anche attraverso elaborazioni statistiche, le operazioni sospette da segnalare alla Consob. L’esperienza accumulata per rispettare gli obblighi di segnalazione previsti dalla disciplina antiriciclaggio rappresenta un punto di partenza; occorre tuttavia svilupparla tenendo conto delle specifiche indicazioni normative. È in corso, a livello sia comunitario sia nazionale, il complesso iter di attuazione della Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID). Essa determina una forte spinta verso un mercato finanziario unico; fissa nuove regole a tutela dell’investitore, in termini sia di trasparenza contrattuale sia di condotta degli intermediari. In un contesto di maggiore concorrenza –inprimisper effetto del venir meno della facoltà di mantenere l’obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati – le opportunità di scelta per gli investitori si amplieranno. Gli intermediari sono chiamati ad assicurare la possibilità per la clientela di effettuare una scelta ‘consapevole’, basata su un ampio insieme di informazioni. L’abolizione dell’obbligo di concentrazione in borsa può rendere problematica l’applicazione del principio della bestexecution; in ogni caso appare corretto riferire tale principio ai soli sistemi di scambio ai quali l’intermediario ha effettivamente accesso. La legge sul risparmio La “legge sul risparmio” rappresenta una riforma, la cui attuazione impegnerà a fondo intermediari e Autorità di controllo. La legge modifica l’attuale disciplina sugli emittenti (governance, informativa al mercato) e quella sugli intermediari (trasparenza contrattuale, regole di condotta, conflitti di interesse, risoluzione delle controversie); rafforza il regime sanzionatorio; introduce specifiche norme a tutela degli investitori (sistema di indennizzo, fondo di garanzia, statuto dei risparmiatori, codice di comportamento degli operatori finanziari). Le previsioni attinenti alle competenze delle Autorità di controllo sembrano muoversi in direzione dell’applicazione più generale, oltre i confini dell’intermediazione mobiliare, del modello di vigilanza per finalità, basato sulla distinzione tra obiettivi di stabilità, da un lato, e di trasparenza e correttezza dei comportamenti, dall’altro. Numerosi sono gli aspetti problematici della legge. Si registra una sorta di eccesso di reazione. Si tratta di una legge che si compone di interventi specifici anzic

30/03/2006

Documento n.5862

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