La Repubblica 12/12/2005. "i consumi inquinano il natale" il papa condanna la corsa ai regali

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"i consumi inquinano il natale" il papa condanna la corsa ai regali - marco politi ( Repubblica, La del 12/12/2005 ) Stampa - Guida Cronaca I NUMERI Benedetto XVI: così si rischia di alterare l’autentico spirito della festa. "Riprendete la tradizione del presepe" "I consumi inquinano il Natale" il Papa condanna la corsa ai regali 31,6% 260 euro 540 euro 190 euro MARCO POLITI CITTà DEL VATICANO - è in arrivo il Natale e Benedetto XVI invita i fedeli a non permettere che la festività di Cristo sia "inquinata" dalla smania dello shopping. "Nell’odierna società dei consumi - ha esclamato durante l’Angelus domenicale - questo periodo subisce purtroppo una sorta di inquinamento commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima". Per incoraggiare i cristiani a ritrovare il vero senso della festa, papa Ratzinger suggerisce di rifarsi all’atteggiamento della Madonna, segnato da "preghiera e attesa vigilante", e di tornare a riprendere in famiglia la vecchia e bella tradizione del presepe. Ieri era la terza domenica di Avvento e, come vuole la tradizione romana, una moltitudine di ragazzi ha portato in piazza il Bambinello del presepe per farlo benedire dal pontefice. Ricordando l’usanza istituita da san Francesco per la prima volta nella località di Greccio (vicino a Rieti), Benedetto XVI ha rammentato ai genitori cattolici che costruire il presepe in casa diventa un modo semplice ed efficace per raffigurare la fede e trasmetterla ai figli: "Il presepe può aiutarci a capire il segreto del vero Natale - ha detto - perché parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa di Cristo, il quale da ricco che era, si è fatto povero per noi". Al Papa la folla dei bambini in piazza San Pietro ha fatto festa in modo così chiassoso e allegro che Ratzinger, dopo aver lasciato la finestra del suo studio, si è riaffacciato a sorpresa una seconda volta per una benedizione e un augurio supplementare. L’invito del Papa a non lasciarsi travolgere dalla pressione consumistica ha suscitato l’entusiastica adesione di Elio Lannutti, presidente dell’associazione dei consumatori e utenti dei servizi bancari e finanziari (Adusbef), preoccupato del crescente indebitamento cui sono sottoposte le famiglie italiane. "è una vera e propria scomunica", ha commentato, nei confronti di banche e società finanziarie, che "attraverso una pubblicità ammiccante e insistente spingono i cittadini a indebitarsi anche per acquistare il superfluo". Lannuti mette il dito su una piaga reale, ben nota agli esperti del settore. Il consumismo basato sul debito, ammonisce il presidente dell’Adusbef, oltre ad alterare lo spirito delle feste natalizie, come afferma il Papa, può condurre tantissime famiglie, già in difficoltà a fare quadrare il bilancio, a diventare vittime della spirale del debito, "in una schiavitù finanziaria che può portare anche all’usura, ammesso che non siano già usurari i tassi d’interesse del 20% annui medi, richiesti per la cessione del quinto dello stipendio sotto i cinquemila euro". Cronaca I NUMERI Benedetto XVI: così si rischia di alterare l’autentico spirito della festa. "Riprendete la tradizione del presepe" "I consumi inquinano il Natale" il Papa condanna la corsa ai regali 31,6% 260 euro 540 euro 190 euro MARCO POLITI CITTà DEL VATICANO - è in arrivo il Natale e Benedetto XVI invita i fedeli a non permettere che la festività di Cristo sia "inquinata" dalla smania dello shopping. "Nell’odierna società dei consumi - ha esclamato durante l’Angelus domenicale - questo periodo subisce purtroppo una sorta di inquinamento commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima". Per incoraggiare i cristiani a ritrovare il vero senso della festa, papa Ratzinger suggerisce di rifarsi all’atteggiamento della Madonna, segnato da "preghiera e attesa vigilante", e di tornare a riprendere in famiglia la vecchia e bella tradizione del presepe. Ieri era la terza domenica di Avvento e, come vuole la tradizione romana, una moltitudine di ragazzi ha portato in piazza il Bambinello del presepe per farlo benedire dal pontefice. Ricordando l’usanza istituita da san Francesco per la prima volta nella località di Greccio (vicino a Rieti), Benedetto XVI ha rammentato ai genitori cattolici che costruire il presepe in casa diventa un modo semplice ed efficace per raffigurare la fede e trasmetterla ai figli: "Il presepe può aiutarci a capire il segreto del vero Natale - ha detto - perché parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa di Cristo, il quale da ricco che era, si è fatto povero per noi". Al Papa la folla dei bambini in piazza San Pietro ha fatto festa in modo così chiassoso e allegro che Ratzinger, dopo aver lasciato la finestra del suo studio, si è riaffacciato a sorpresa una seconda volta per una benedizione e un augurio supplementare. L’invito del Papa a non lasciarsi travolgere dalla pressione consumistica ha suscitato l’entusiastica adesione di Elio Lannutti, presidente dell’associazione dei consumatori e utenti dei servizi bancari e finanziari (Adusbef), preoccupato del crescente indebitamento cui sono sottoposte le famiglie italiane. "è una vera e propria scomunica", ha commentato, nei confronti di banche e società finanziarie, che "attraverso una pubblicità ammiccante e insistente spingono i cittadini a indebitarsi anche per acquistare il superfluo". Lannuti mette il dito su una piaga reale, ben nota agli esperti del settore. Il consumismo basato sul debito, ammonisce il presidente dell’Adusbef, oltre ad alterare lo spirito delle feste natalizie, come afferma il Papa, può condurre tantissime famiglie, già in difficoltà a fare quadrare il bilancio, a diventare vittime della spirale del debito, "in una schiavitù finanziaria che può portare anche all’usura, ammesso che non siano già usurari i tassi d’interesse del 20% annui medi, richiesti per la cessione del quinto dello stipendio sotto i cinquemila euro".

12/12/2005

Documento n.5380

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