GLOBAL SERVICE: IL SISTEMA NAPOLI DI ROMEO

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NAPOLI - L'inchiesta sulla delibera per il 'Global service' del Comune di Napoli nasce a Caserta nell'ambito di un procedimento avviato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere su illeciti di alcuni componenti dell'amministrazione comunale di Orta di Atella. Interessi tra amministratori e imprenditori che hanno al centro l'ex sindaco del comune Angelo Brancaccio, transitato in Consiglio regionale nelle file dei Ds e poi del Pd e arrestato l'anno scorso a maggio. Dalle intercettazioni telefoniche sulle sue utenze, sono emersi rapporti con l'imprenditore Gaetano Lampitelli, 48 anni, di Succivo, nel napoletano, a sua volta legato da rapporti di affari a Luigi Cirino Pomicino, le cui utenze telefoniche sono state poste sotto sorveglianza, dopo il suo impegno per l'aggiudicazione a Lampitelli di un appalto da oltre 1 milione nell'ambito della cittadella del 'Polo della Qualità' a Marcianise. Pomicino doveva trasferire la sua azienda ad Arzano, e si era rivolto a vari imprenditori per trovare un sito adatto. Uno degli imprenditori in questione era Alfredo Romeo, l'uomo che curava il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. Da qui le intercettazioni sulle sue utenze e la nascita di diversi filoni di indagine per i magistrati napoletani, uno dei quali trasmesso a Roma per i rapporti tra l'imprenditori e appartenenti all'ordine giudiziario di Napoli. Il filone nell'ambito del quale oggi sono state eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare è quello relativo ai rapporti tra Romeo e amministratori pubblici napoletani e campani, nonché politici di livello nazionale, come Renzo Lusetti e Italo Bocchino, indagati, per l'illecita e sistematica aggiudicazione di appalti di servizi pubblici. Nell'ambito di questo filone esiste un ulteriore costola stralciata, che riguarda infiltrazioni dei clan nella realizzazione dei lavori pubblici per la bonifica del bacino del fiume Sarno. Da intercettazioni della Direzione investigativa antimafia sulle utenze del provveditore alle opere pubbliche di Napoli Mauro Mautone, sono emersi contatti con Romeo e le due indagini vengono unificate. Proprio qui vengono alla luce gli elementi sul diretto coinvolgimento degli uffici tecnici di Romeo nella stesura della delibera per il 'Global service' che il Comune di Napoli si apprestava a indire, interesse dell'imprenditore di cui già la procura samaritana aveva avuto tracce nelle conversazioni intercettate. In pratica, dicono i pm Vincenzo D'Onofrio e Raffaello Falcone, Romeo ha organizzato un 'comitato d'affari' nel quale vi sono vari tecnici e professionisti, ma anche assessori e pubblici funzionari che in cambio di posti di lavoro, incarichi, consulenze o denaro, gli assicurano l'aggiudicazione di appalti con gare cucite su misura tanto da essere redatte dal suo staff. Oltre le intercettazioni, nell'indagine ci sono riscontri documentali e testimoniali. A limare i testi dei capitolati, poi di fatto scritti nelle delibere, era la più stretta collaboratrice di Romeo, Paola Grittani, arrestata oggi, insieme a Guido Russo, anche lui arrestato, docente universitario e presidente dell'Arpa, ma in realtà, per i pm, una sorta di dipendente dell'imprenditore. Inoltre parlamentari Bocchino e Lusetti, rispettivamente di An e del Pd, in alcune conversazioni telefoniche esprimono il primo soddisfazione per il ritiro degli emendamenti più problematici al testo della delibera, il secondo sostegno concreto a Romeo per una decisione del Tar che riguarda un suo concorrente. La richiesta di emissione di provvedimenti restrittivi è stata fatta dai pm al gip lo scorso 16 settembre. Oltre a quello del Comune di Napoli, nell'inchiesta gli appalti contestati sono il global service della Provincia di Napoli, una gara per la refezione scolastica in città, servizi di pulizia per l'amministrazione provinciale. Le accuse mosse agli arrestati di oggi sono di associazione a delinquere, turbativa d'asta, corruzione, abuso d'ufficio. "La prospettiva ultima è quella del saccheggio sistematico delle risorse pubbliche, spesso già di per sè insufficienti a rispondere alla drammatica situazione in cui versano Napoli e la sua provincia. Risorse che vengono veicolate verso l'esclusivo ed egoistico interesse di Alfredo Romeo e delle sue imprese in totale dispregio delle regole fondamentali della buona ed efficiente amministrazione", scrivono i magistrati al gip, nelle richieste di custodia cautelare.

18/12/2008

Documento n.7662

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