DERIVATI: RITORNO AL PASSATO PER I MUTUI AMERICANI. SUI MERCATI L'OMBRA LUNGA DEI DERIVATI,CARTOLARIZZATI PER INTOSSICARE DI NUOVO......

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La Repubblica- Economia "Ritorno al passato per i mutui Usa. Sui mercati la nuova ombra dei derivati. Offerte "salvacasa" per i più indebitati, ma sugli aiuti di Stato cresce la speculazione L´operazione che avvantaggia le famiglie potrebbe diffondere nuovi titoli tossici Di ANGELO AQUARO INVIATO NEW YORK - Steven e Marisela Alva non hanno creduto ai propri occhi quando nella cassetta della posta del loro appartamento di Pico Rivera, California, hanno trovato quella lettera. Cari signori, diceva più o meno la carta, vogliamo dividere quest´opportunità con voi: abbiamo acquistato il vostro mutuo con la Chase Home Finance a un valore più basso dell´originale e così il vostro debito è stato ridotto da 440mila a 310mila dollari. «Abbiamo incominciato a pensare: non è possibile, ci dev´essere un errore». Invece la storia è vera, verissima, e la famiglia californiana è solo l´ultima miracolata di Wall Street: sempre che il miracolo non si trasformi nell´ennesima beffa del mercato. I fondi di investimento hanno trovato un nuovo modo di fare profitti: abbattendo il valore dei mutui. E se non siamo allo scandalo dei derivati - cacciati dalla porta principale e rientrati così dalla finestra - poco ci manca. Il meccanismo è semplice nella sua raffinatezza. Milioni di americani colpiti dalla recessione (cominciata proprio con la crisi dei mutui) stanno lottando per mantenere la proprietà della loro casa data in pegno alle banche. Ma neppure le banche se la passano bene esposte come sono ai mutui tuttora a rischio. Ecco scendere in campo allora i fondi d´investimento. Un mutuo vale 100 milioni? Il fondo ne offre alla banca 40 e via. Per i proprietari di casa è una sorpresa: non hanno mosso un dito, non sanno chi c´è dietro, c´è solo questa lettera di questa società dietro cui il fondo anonimamente si muove. Ma c´è un ma. Il fondo-salvatore (che non compare appunto in prima persona ma agisce attraverso agenzie intermediare) pone come condizione del miracolo la ricontrattazione del mutuo da parte del proprietario. Non certo con le vecchie banche ma con altri prestasoldi che si appoggiano a istituti statali come la gloriosa Federal Housing Administration: che però proprio per la sua generosità (che ha tenuto in piedi il mercato immobiliare nell´ultimo, travagliatissimo anno) è quasi sull´orlo della bancarotta. Ma che importa? A questo punto del balletto i miracoli si sono già moltiplicati. Quel mutuo è già diventato un affare per i fondi d´investimento: ricontrattandolo, i proprietari (che si sono visti comunque abbassare il debito) pagano sempre più di quanto al fondo è costato il riscatto. Ma non basta. Adesso che è garantito dallo Stato, il nuovo mutuo viene rivenduto a un prezzo maggiore ad altre agenzie federali che «impacchettano» (proprio come usava con i derivati) tutti questi bei debiti trasformati in assicurazioni. E li rivendono sul mercato. Il gioco è affascinante ma qualche problemino etico lo apre. Dice al New York Times un esperto come Howard Glaser, un finanziere che ha lavorato anche al Dipartimento federale per lo sviluppo urbano: «Dal punto di vista del debitore, ritrovarsi con un fondo d´investimento che ti abbatte il capitale è un vero e proprio regalo. Ma dal punto di vista del sistema c´è qualcosa che non va: quegli stessi investitori che si sono arricchiti sul breve periodo immettendo sul mercato i titoli tossici ora fanno di nuovo affari rimettendo ordine in quel pasticcio». I fondi che si sono buttati sui mutui non hanno nessuna intenzione di tirarsi indietro. Anzi. Proprio in quest´ultimo periodo è partita una forte azione di lobby su Washington: chiedono politiche che possano rilanciare il business, chiedono di abbassare i tassi per far volare ancora meglio sul mercato i loro bond. Agiscono all´ingrosso. Una società come Fortress Investment Group ha creato un fondo da 3 miliardi di dollari per rilevare i debiti accessi dai proprietari con Citigroup. Fortress è un gigante. Il rifinanziamento lo delega ad altre società. Che possono fare parte del suo stesso gruppo, come Nationstar. O possono essere esterne e chiamarsi per esempio Meridias Capital: un nome che agli esperti fa accendere subito un faro visto che si tratta della casa-madre di quella Alt-Aloans protagonista della scandalosa stagione dei mutui subprime. Come finirà? Per ora siamo ancora al miracolo: i padroni di casa si vedono diminuire il capitale da rimborsare, i portafogli dei fondi si espandono. Ma tutti gli equilibrismi del mercato alla fine poggiano su una questione semplice semplice: riusciranno le famiglie a ripagare i loro debiti seppure ricontrattuati? Prendiamo la famiglia Alva che oggi esulta di gioia. Debito ridotto da 440 a 310 mila dollari. Sul rifinanziamento la Federal Housing Reserve non può dare più di 285mila dollari e loro si stanno già reindebitando tra carte di credito e il resto. Dice Brian Chapelle, consulente finanziario, che situazioni del genere sono ancora troppo a rischio. E stavolta chi pagherebbe? Il primo buco non comparirebbe più nelle casse delle banche ma di quelle agenzie appunto governative con la Federal Housing Reserve. Un buco di Stato: nelle tasche dei contribuenti. ( Repubblica, La del 23/11/2009 )

24/11/2009

Documento n.8297

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