Da Repubblica del 07/01/2006. Il figlio di Cardia consulente e cliente di Lodi

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Il figlio di Cardia consulente e cliente di lodi - ferruccio sansa Economia Una collaborazione da 220mila euro all’anno con la società che gestisce i crediti della Bpi e fidi per 125mila euro. Il figlio di Cardia consulente e cliente di Lodi il caso Il padre, presidente della Consob, si è pronunciato sulla scalata Antonveneta FERRUCCIO SANSA MILANO - Gli amici dei "furbetti del quartierino". A scorrere l’agenda di Gianpiero Fiorani si scopre che l’ex numero uno di Lodi arrivava davvero dappertutto. E stringeva legami con le persone che contano, o con i loro parenti. Potere economico, politico o finanziario non faceva differenza. I rapporti erano di amicizia, o magari professionali. Di sicuro erano di interesse reciproco. Così, si vede che tra i consulenti della Banca Popolare di Lodi c’è anche l’avvocato romano Marco Cardia. Niente di strano, se non fosse che si tratta proprio del figlio di Lamberto Cardia, il presidente della Consob chiamata a pronunciarsi sulla scalata Antonveneta. L’avvocato comincia la sua collaborazione con Bpl nel 2003, presentato dai vertici della Banca Eurosistemi (in quel periodo il presidente era Piero Giarda, già allora nell’orbita di Lodi, oggi tra i nomi papabili per la presidenza della Popolare Italiana) che faceva capo all’istituto di Fiorani. Marco Cardia ha diversi rapporti di consulenza a Lodi. Tra gli altri, uno che gli ha garantito un reddito di circa 220mila euro annui. Un rapporto di collaborazione stretto soprattutto con la società che gestisce i crediti della banca e che permette a Cardia di avere regolari entrate di quasi 19mila euro al mese. Non solo. L’avvocato romano, nel corso degli ultimi anni, ha chiesto e ottenuto dalla banca lodigiana fidi consistenti, nell’ordine dei 125mila. Anche qui, non c’è niente di irregolare, il tasso praticato sul fido è del 7,5 per cento. Ma è un altro particolare che conferma quanto il legame tra l’istituto di Lodi (in piena epoca Fiorani) e il figlio del presidente della Consob sia stretto. Tanto che il caso è stato sollevato anche dall’associazione di consumatori Adusbef, che in un esposto presentato già a fine aprile alle procure di Roma e Milano denunciava: "Marco Cardia, avvocato, oltre ad avere rapporti professionali con importanti società quotate, membro del consiglio di amministrazione della Carivit (Cassa di Risparmio di Viterbo del Gruppo Banca Intesa), vigile della gestione societaria di un organismo interno alla Premafin di Salvatore Ligresti, difende la Bpl". Economia Una collaborazione da 220mila euro all’anno con la Società che gestisce i crediti della Bpi e fidi per 125mila euro Il figlio di Cardia consulente e cliente di Lodi il caso Il padre, presidente della Consob, si è pronunciato sulla scalata Antonveneta FERRUCCIO SANSA MILANO - Gli amici dei "furbetti del quartierino". A scorrere l’agenda di Gianpiero Fiorani si scopre che l’ex numero uno di Lodi arrivava davvero dappertutto. E stringeva legami con le persone che contano, o con i loro parenti. Potere economico, politico o finanziario non faceva differenza. I rapporti erano di amicizia, o magari professionali. Di sicuro erano di interesse reciproco. Così, si vede che tra i consulenti della Banca Popolare di Lodi c’è anche l’avvocato romano Marco Cardia. Niente di strano, se non fosse che si tratta proprio del figlio di Lamberto Cardia, il presidente della Consob chiamata a pronunciarsi sulla scalata Antonveneta. L’avvocato comincia la sua collaborazione con Bpl nel 2003, presentato dai vertici della Banca Eurosistemi (in quel periodo il presidente era Piero Giarda, già allora nell’orbita di Lodi, oggi tra i nomi papabili per la presidenza della Popolare Italiana) che faceva capo all’istituto di Fiorani. Marco Cardia ha diversi rapporti di consulenza a Lodi. Tra gli altri, uno che gli ha garantito un reddito di circa 220mila euro annui. Un rapporto di collaborazione stretto soprattutto con la società che gestisce i crediti della banca e che permette a Cardia di avere regolari entrate di quasi 19mila euro al mese. Non solo. L’avvocato romano, nel corso degli ultimi anni, ha chiesto e ottenuto dalla banca lodigiana fidi consistenti, nell’ordine dei 125mila. Anche qui, non c’è niente di irregolare, il tasso praticato sul fido è del 7,5 per cento. Ma è un altro particolare che conferma quanto il legame tra l’istituto di Lodi (in piena epoca Fiorani) e il figlio del presidente della Consob sia stretto. Tanto che il caso è stato sollevato anche dall’associazione di consumatori Adusbef, che in un esposto presentato già a fine aprile alle procure di Roma e Milano denunciava: "Marco Cardia, avvocato, oltre ad avere rapporti professionali con importanti società quotate, membro del consiglio di amministrazione della Carivit (Cassa di Risparmio di Viterbo del Gruppo Banca Intesa), vigile della gestione societaria di un organismo interno alla Premafin di Salvatore Ligresti, difende la Bpl". Repubblica, La del 07/01/2006

17/01/2006

Documento n.5563

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