Da L’opinione (1-10-05) Le banche aumentano gli utili spremendo i conti dei clienti

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Da L’opinione (1-10-05) Le banche aumentano gli utili spremendo i conti dei clienti di Roberto Casalena Le banche italiane sostengono che non è vero che i costi di gestione del c/c siano i più alti del mondo, ma in linea con quelli medi dell’Europa: a 108 euro, al netto delle imposte, contro i 252 euro stimati, invece, da uno studio dell’Edizione del World Retail banking, realizzato da Capgemini, e degli oltre 500 euro stimati dall’Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, postali e assicurativi). Ma i primi risultati semestrali delle banche italiane confermano, invece, che il caro prezzi non solo arricchisce i conti, ma fa volare gli utili. Dunque, l’impennata degli attivi sono lì, inconfutabili, a dimostrare che la “spremuta” da cliente premia, eccome . Infatti, il cocktail di prezzi elevati di c/c e servizi ,dei tassi attivi tra i più elevati in Europa (a volte rasentano picchi incomprensibili) , della riduzione degli organici (con conseguente danno per i clienti costretti ad estenuanti file agli sportelli), della poca concorrenza (dovuta ad accordi taciti di “cartello”), e della ristrutturazione delle reti, ha fatto esplodere i profitti . E vediamoli i primi risultati semestrali delle banche, a dir poco brillanti : Sanpaolo-Imi Ha chiuso con un risultato netto in crescita del 41,7%, a 894 milioni. I crediti alla clientela sono saliti del 4,9% a 132,4 miliardi, mentre la raccolta diretta è stata di 143,9 miliardi (+1,5%). Le sofferenze nette risultano in calo del 2,5%, a 1,11 miliardi. Le spese di funzionamento sono scese del 2,2%, a 2,32 miliardi, e ciò è dovuto al calo delle spese per il personale (-1,7% , a 1,38 miliardi), che si è reso possibile grazie alla razionalizzazione delle strutture di corporate center e all’integrazione delle reti distributive. Capitalia Utile netto a gonfie vele. Raggiunti i 440 milioni, superando il risultato dell’intero 2004 .Realizzati ricavi per 2,54 miliardi (+ 4,2%), dovuti anche ad un forte calo (2,6%) dei costi operativi. Il risultato lordo di gestione ha toccato quota 989 milioni (+17%). MPS Balzo dell’utile netto ( 53,8%), salito a quota 372,4 milioni. Aumenta anche la raccolta che tocca 84,5 miliardi (+5,3%). Unicredit Impennata dell’utile netto (+24%), a 1.301 milioni, I ricavi totali salgono del 7,7%, a 5.604 milioni, dopo margini da interessi per 2.708 milioni (+7,5%), e commissioni nette per 1.799 milioni (+8,8%). Banca Intesa Vola l’utile netto consolidato, a 1200 milioni (+40%). Proventi operativi netti a quota 4.977 milioni (+9%), e commissioni nette in rialzo del 13,6%. Mediobanca Risultati ottimi per il 2005. L’utile netto 2004-2005 è stato di 540 milioni (536,4 nel 2003-2004), con un Roe (ritorno sul capitale dell’11%), mentre il valore delle partecipazioni è cresciuto di un miliardo, toccando i 7 miliardi. Il risultato lordo della gestione ordinaria, è salito a 687 milioni (685,4 milioni nel 2003-2004 ), ed è stato trainato dal buon andamento del credito alle famiglie e del private banking, che hanno pesato per circa un terzo. Popolare di Milano Ottimi i risultati. L’utile netto è stato di 164,7 milioni di euro (122,6%). Banca Popolare di Bari Profitti netti per 7,3 milioni (+14,5%). In crescita anche la raccolta, sia diretta (+5,6%), che indiretta (+9,7%), come anche gli impieghi (+6,4%) . Banca Popolare di Sondrio Buona la crescita dell’utile netto, che si è attestato a 44,4 milioni (+14,36%). E’ aumentata anche la raccolta complessiva da clientela, salita a 28.056 euro (+14,64%). Banca Carige Utile netto consolidato di 82,6 milioni, rispetto ai 57,1 milioni del primo semestre 2004. Banca Popolare dell’Etruria Impennata dell’utile netto salito a 17,7 milioni (+50,6%). In crescita anche la raccolta (+7,3%) e gli impieghi con la clientela ( +4,8%). Banca Sella Utile netto salito a 16,5 milioni contro gli 11,5 milioni del primo semestre del 2004. E mentre le banche “ridono”, le imprese “piangono”, perché devono fare i conti, da una parte con la recessione, e dall’altra con il calo dei consumi e degli ordinativi, in un sistema di concorrenza globale, che le costringe a contenere i prezzi, che invece manca nel sistema bancario italiano. Gli istituti di credito nostrani sono l’isola felice dove tutti vorrebbero approdare. E non a caso è scoppiata la guerra per la conquista di alcune banche italiane, da parte di quelle europee, a partire da Antonveneta e Bnl. E siamo solo all’inizio.

02/10/2005

Documento n.5109

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