Da Il Secolo XIX, del 26/01/2006. Tutti i benefit del superpensionato Braccio di ferro sulla nomina di Fazio a governatore

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Tutti i benefit del superpensionato Braccio di ferro sulla nomina di Fazio a governatore onorario Tutti i benefit del superpensionato Braccio di ferro sulla nomina di Fazio a governatore onorario Roma Questa mattina si deciderà se Antonio Fazio avrà o meno la nomina a Governatore onorario di Bankitalia. Sarà il consiglio superiore di Palazzo Koch a doversi pronunciare sulla questione ma non è detto che questo avvenga davvero. Il Direttorio, infatti, composto dal neo Governatore Mario Draghi, dal direttore generale Vincenzo Desario e dai due vice direttori Pierluigi Ciocca e Antonio Finocchiaro, ha già stabilito che non farà alcuna proposta lasciando ogni iniziativa in merito ai singoli membri del consiglio: se uno solo dei 13 componenti porrà la questione, quindi, la proposta verrà discussa e poi votata a maggioranza semplice. In caso contrario, non se parlerà affatto. Tutte le indicazioni della vigilia, però, danno per certa una proposta e una discussione che non sarà né facile né breve. Fu il Consiglio superiore, infatti, nella riunione del 19 dicembre scorso nel corso della quale vennero accolte le dimissioni di Fazio, a concedere al Governatore uscente tutta una serie di benefit che hanno dato luogo a furenti polemiche sia interne all’istituto centrale sia nel mondo politico. Concessioni che non hanno precedenti nella storia di Bankitalia e che potrebbero quindi essere giustificate soltanto se fossero concesse ad un Governatore onorario. Ecco perchéè fondamentale arrivare a questa nomina. Se così non fosse, infatti, scatterebbe un contenzioso davanti alla magistratura contabile e penale nei confronti del Consiglio che, peraltro, è già stato diffidato dall’Adusbef. Se questo è l’alibi per procedere alla nomina, però, va anche detto che ci sono due controindicazioni non da poco. La prima: Fazio è indagato presso la Procura di Milano per aggiottaggio e quella di Roma per abuso d’atti d’ufficio e non appare etico gratificarlo di un incarico così prestigioso in pendenza di giudizio. La seconda, legata alla prima, è che con la nomina Fazio scalzerebbe l’attuale Governatore onorario: l’irreprensibile Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, suo predecessore. Una villa per ufficio. Il benefit più prestigioso concesso a Fazio è l’ufficio di 300 metri quadri situato a Villa Huffer, situata proprio in via Nazionale di fronte a Palazzo Koch, con tanto di due segretarie, tra cui la fidatissima Maria Antonietta Martini, macchina di servizio con autista e scorta. I lavori per l’ufficio di Fazio, tre stanze, hanno comportato anche il "sequestro" di un ascensore, di un bagno e di una rampa di scale che sono stati tolti dalla disponibilità del personale operante nell’edificio che non ha mancato di elevare vibrate proteste. Nella villa, infatti, ha sede l’Archivio storico di Bankitalia, la più importante fonte di documenti sulla storia economica italiana degli ultimi 150 anni, e questo, secondo il Consiglio superiore, faciliterà Fazio, che avrà eccezionalmente libero accesso a tutte le carte, nel predisporre la propria difesa. Spese legali a piè di lista. Con un’altra decisione senza precedenti, a Fazio è stato poi garantito che tutte le spese legali che dovrà sostenere saranno a carico dell’Istituto. In pratica, le parcelle del collegio di difesa guidato dall’avvocato Franco Coppi saranno fatturate direttamente a Bankitalia. Il Consiglio ha provato a sostenere che si tratta di una prassi consueta ma il caso di Paolo Baffi, governatore dal 1975 al 1979, lo smentisce. Baffi fu indagato per le vicende legate al Banco Ambrosiano di Guido Calvi e costretto agli arresti domiciliari, mentre il direttore generale Mario Sarcinelli venne arrestato. Ebbene, Baffi si autosospese per il periodo delle indagini e quando fu prosciolto da ogni accusa si dimise da Governatore lasciando il posto a Ciampi. Spese legali tutte a suo carico. Una pensione e due liquidazioni. Ad aiutare il bilancio familiare di Fazio, già alleviato dal non dover pagare né ufficio né avvocati, contribuiranno svariati milioni di euro che Bankitalia ha già provveduto a liquidare pochi giorni fa, esattamente a 30 giorni dalle sue dimissioni così come prevedono i regolamenti interni. Una prima liquidazione è legata alla sua carriera in Bankitalia come pubblico dipendente. In base alla "smorfia", nomignolo affibbiato in Banca d’Italia al registro anagrafico dove sono segnate le date di nascita, di entrata in servizio e di pensionamento di tutti i dipendenti, Fazio vanta 33 anni di servizio, dal 1960 al 1993, che saranno liquidati in base alla qualifica di direttore generale. Un calcolo sommario, basato su uno stipendio annuo da 450-500 mila euro, ci dice che questo Tfr vale più o meno un milione. Per i suoi 12 anni da Governatore, dal 1993 al 2005, con un appannaggio annuale da 700 mila euro, scatta una liquidazione forfettaria che viene calcolata in base ai particolari e segreti meccanismi dell’Istituto. Infine, la pensione da dipendente pubblico per i suoi 33 anni di servizio calcolata sempre su emolumenti superiori ai 400 mila euro annui. In quale banca sono state versate le liquidazioni miliardarie? Non si sa. I più benevoli sostengono che la destinazione sia stata la Cassa sovvenzioni e risparmi interna a Bankitalia ma non sono disposti a sostenere che ci resteranno a lungo. Paolo Fantini 26/01/2006. Tutti i benefit del superpensionato Braccio di ferro sulla nomina di Fazio a governatore onorario RomaQuesta mattina si deciderà se Antonio Fazio avrà o meno la nomina a Governatore onorario di Bankitalia. Sarà il consiglio superiore di Palazzo Koch a doversi pronunciare sulla questione ma non è detto che questo avvenga davvero. Il Direttorio, infatti, composto dal neo Governatore Mario Draghi, dal direttore generale Vincenzo Desario e dai due vice direttori Pierluigi Ciocca e Antonio Finocchiaro, ha già stabilito che non farà alcuna proposta lasciando ogni iniziativa in merito ai singoli membri del consiglio: se uno solo dei 13 componenti porrà la questione, quindi, la proposta verrà discussa e poi votata a maggioranza semplice. In caso contrario, non se parlerà affatto. Tutte le indicazioni della vigilia, però, danno per certa una proposta e una discussione che non sarà né facile né breve. Fu il Consiglio superiore, infatti, nella riunione del 19 dicembre scorso nel corso della quale vennero accolte le dimissioni di Fazio, a concedere al Governatore uscente tutta una serie di benefit che hanno dato luogo a furenti polemiche sia interne all’istituto centrale sia nel mondo politico. Concessioni che non hanno precedenti nella storia di Bankitalia e che potrebbero quindi essere giustificate soltanto se fossero concesse ad un Governatore onorario. Ecco perchéè fondamentale arrivare a questa nomina. Se così non fosse, infatti, scatterebbe un contenzioso davanti alla magistratura contabile e penale nei confronti del Consiglio che, peraltro, è già stato diffidato dall’Adusbef. Se questo è l’alibi per procedere alla nomina, però, va anche detto che ci sono due controindicazioni non da poco. La prima: Fazio è indagato presso la Procura di Milano per aggiottaggio e quella di Roma per abuso d’atti d’ufficio e non appare etico gratificarlo di un incarico così prestigioso in pendenza di giudizio. La seconda, legata alla prima, è che con la nomina Fazio scalzerebbe l’attuale Governatore onorario: l’irreprensibile Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, suo predecessore. Una villa per ufficio. Il benefit più prestigioso concesso a Fazio è l’ufficio di 300 metri quadri situato a Villa Huffer, situata proprio in via Nazionale di fronte a Palazzo Koch, con tanto di due segretarie, tra cui la fidatissima Maria Antonietta Martini, macchina di servizio con autista e scorta. I lavori per l’ufficio di Fazio, tre stanze, hanno comportato anche il "sequestro" di un ascensore, di un bagno e di una rampa di scale che sono stati tolti dalla disponibilità del personale operante nell’edificio che non ha mancato di elevare vibrate proteste. Nella villa, infatti, ha sede l’Archivio storico di Bankitalia, la più importante fonte di documenti sulla storia economica italiana degli ultimi 150 anni, e questo, secondo il Consiglio superiore, faciliterà Fazio, che avrà eccezionalmente libero accesso a tutte le carte, nel predisporre la propria difesa. Spese legali a piè di lista. Con un’altra decisione senza precedenti, a Fazio è stato poi garantito che tutte le spese legali che dovrà sostenere saranno a carico dell’Istituto. In pratica, le parcelle del collegio di difesa guidato dall’avvocato Franco Coppi saranno fatturate direttamente a Bankitalia. Il Consiglio ha provato a sostenere che si tratta di una prassi consueta ma il caso di Paolo Baffi, governatore dal 1975 al 1979, lo smentisce. Baffi fu indagato per le vicende legate al Banco Ambrosiano di Guido Calvi e costretto agli arresti domiciliari, mentre il direttore generale Mario Sarcinelli venne arrestato. Ebbene, Baffi si autosospese per il periodo delle indagini e quando fu prosciolto da ogni accusa si dimise da Governatore lasciando il posto a Ciampi. Spese legali tutte a suo carico. Una pensione e due liquidazioni. Ad aiutare il bilancio familiare di Fazio, già alleviato dal non dover pagare né ufficio né avvocati, contribuiranno svariati milioni di euro che Bankitalia ha già provveduto a liquidare pochi giorni fa, esattamente a 30 giorni dalle sue dimissioni così come prevedono i regolamenti interni. Una prima liquidazione è legata alla sua carriera in Bankitalia come pubblico dipendente. In base alla "smorfia", nomignolo affibbiato in Banca d’Italia al registro anagrafico dove sono segnate le date di nascita, di entrata in servizio e di pensionamento di tutti i dipendenti, Fazio vanta 33 anni di servizio, dal 1960 al 1993, che saranno liquidati in base alla qualifica di direttore generale. Un calcolo sommario, basato su uno stipendio annuo da 450-500 mila euro, ci dice che questo Tfr vale più o meno un milione. Per i suoi 12 anni da Governatore, dal 1993 al 2005, con un appannaggio annuale da 700 mila euro, scatta una liquidazione forfettaria che viene calcolata in base ai particolari e segreti meccanismi dell’Istituto. Infine, la pensione da dipendente pubblico per i suoi 33 anni di servizio calcolata sempre su emolumenti superiori ai 400 mila euro annui. In quale banca sono state versate le liquidazioni miliardarie? Non si sa. I più benevoli sostengono che la destinazione sia stata la Cassa sovvenzioni e risparmi interna a Bankitalia ma non sono disposti a sostenere che ci resteranno a lungo. Paolo Fantini 26/01/2006. ( Secolo XIX, Il del 26/01/2006 )

26/01/2006

Documento n.5602

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